La presidente degli Amici della Terra Monica Tommasi replica alle affermazioni del sindaco Giuseppe Germani che durante la conferenza stampa di fine anno, in merito al nuovo progetto di Acea a Le Crete, ha affermato:
“Non ho dato né potevo dare nessun assenso ad un progetto che allora nemmeno conoscevo. A Perugia, presso gli uffici regionali, si parlò del fatto che la Regione aveva dato il diniego all’ampliamento del terzo calanco e del fatto che il privato poteva avere la possibilità di rimodulare la proposta rispetto alla quale sarebbe stata aperta una nuova procedure di VIA. Come ho più volte affermato, in quella sede io ho soltanto detto che ero disponibile a prendere in esame una eventuale diversa proposta di rimodulazione, pertanto, quando verrà riconvocata la proceduta di VIA andrò in quella sede esprimendo l’indirizzo politico che mi sarà affidato del Consiglio Comunale. Quindi i Consiglieri Comunali saranno chiamati ad esprimersi in termini di indirizzo politico-amministrativo. L’obiettivo del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti è quello di non andare mai in emergenza dal punto di vista della gestione dei rifiuti, quindi, è questa l’occasione per andare ad una nuova programmazione regionale. Perciò, come Sindaco di Orvieto al momento io sono favorevole al fatto che l’Umbria sia in grado di presentare un progetto complessivo che assicuri questo obiettivo”.
Di seguito la replica di Tommasi:
Le opinioni possono essere molte ma i fatti sono incontrovertibili:
1. Il sindaco di Orvieto afferma in un comunicato di «non aver dato, né di aver potuto dare nessun assenso ad un progetto che allora nemmeno conosceva». I documenti formali dicono tutt’altro. Sia il verbale di una riunione del 20 settembre 2017 tra il sindaco di Orvieto, Acea, la Regione e l’Auri, sia la delibera della Giunta regionale 1229 riportano quanto segue: «il Comune di Orvieto ritiene accoglibile la proposta di modifica progettuale illustrata da Acea ritenendo tale soluzione migliorativa sia sotto il profilo paesaggistico che ambientale». Inoltre il sindaco dichiara di «ritenere che il dimensionamento e l’ottimizzazione del progetto, così come prospettato da Acea s.r.l., risulti compatibile anche con le iniziative attualmente avviate insieme ad Auri». O il sindaco non ha compreso ciò che ha dichiarato di ritenere accoglibile oppure fa finta di non comprenderlo. C’è un difetto o di buona fede o di comprensione. Rinnoviamo a lui e ai consiglieri comunali l’invito a esprimere il proprio parere.
2. Il Comune, quindi, rivede il proprio giudizio in contrasto con l’impegno dato dal Consiglio comunale un anno fa. Il sindaco dà il proprio assenso a riaprire le procedure di VIA e ora si appresta a chiedere una nuova delibera al Consiglio. Ma il Consiglio gliel’aveva già data. La delibera 107 del 2014, all’unanimità, “impegna il Signor Sindaco e la Giunta a porre in atto tutte le misure ed atti che si renderanno necessari a scongiurare ogni e qualsiasi ulteriore ipotesi di ampliamento della discarica esistente in località Le Crete, ovviamente incluso il cosiddetto “terzo calanco” . La delibera negava la possibilità di aprire questa procedura.
3. Non esiste alcun nuovo Piano regionale dei rifiuti. Quello che c’è prevede l’ampliamento delle discariche e, come è ormai chiaro, non costituisce nessun argine all’emergenza.
4. Se l’ampliamento delle discariche «rappresenta l’occasione per andare ad una nuova programmazione regionale» siamo proprio messi male! Altro che economia circolare, altro che chiusura del ciclo, siamo ancora alla politica dei “butti”.