ORVIETO – Invitati dal sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, in qualità di Capofila del “Contratto di Fiume” per il Paglia si sono incontrati in questi giorni l’On. Alessandra Terrosi, il Sindaco di Acquapendente Angelo Ghinassi, il Presidente del Consorzio per la “Val di Paglia e Val di Chiana” Mario Mori, l’Ing. Rutilio Morandi responsabile tecnico del Consorzio, Daniele Longaroni Sindaco di Castelviscardo, Sauro Basili Sindaco di Allerona, il Dirigente del Settore Tecnico del Comune di Orvieto Ing. Francesco Longhi e il geologo Endro Martini, Presidente di “Alta Scuola”.
Nell’incontro è fatto il punto sullo stato di avanzamento del “Contratto di Fiume” per il Paglia, di cui è prossima la presentazione di un documento preliminare comprendente anche una serie di azioni urgenti, che riguarderanno non solo la parte Umbra del bacino del Paglia ma anche la parte Laziale e Toscana, poiché i temi delle sistemazioni idrauliche e delle manutenzioni straordinarie dei corsi d’acqua, superano i confini amministrativi.
E’ su queste questioni che si sono soffermati il Presidente del Consorzio “Val di Paglia e Val di Chiana”, Mario Mori e il Presidente di Alta Scuola, Endro Martini i quali hanno auspicato la fattibilità di tali interventi urgenti in attesa delle risorse per l’attuazione degli interventi strutturali, peraltro in parte già disegnati a livello preliminare, a cui sarà affidata la mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico non solo nella valle del Paglia ma anche nella piana del Tevere a valle della diga di Corbara fino a Roma.
Interventi improntati non solo alla difesa idraulica o geoidrologica ma anche alla qualità delle risorse idriche e valorizzazione delle aree fluviali, attraverso il coinvolgimento degli attori locali e degli imprenditori agricoli cui affidare in “adozione” alcuni tratti fluviali per interventi permanenti e continui di manutenzione e pulizia e di riuso e riutilizzo a fini di sviluppo.
Il concetto della cura e manutenzione permanente del territorio, nato con l’intervento di consolidamento della Rupe di Orvieto, con l’Osservatorio e l’Alta Scuola, si espande dunque ai territori fluviali, come un modello di buone pratiche da imitare.
Al termine dell’incontro si è convenuto di sottoporre all’approvazione degli Enti Locali del territorio del Paglia, il documento preliminare che Alta Scuola sta definendo al fine di rappresentare una esigenza condivisa dai territori e di pervenire ad un “Contratto di Fiume interregionale”, come già era nello spirito del manifesto di intenti a suo tempo sottoscritto, a cui aderiranno i Comuni Laziali e Toscani e il Consorzio Umbro-Toscano. In tal modo si intende avviare un tavolo comune interregionale di copianificazione strategica e di coprogettazione a medio e lungo termine non solo per gli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico ma anche per la tutela delle acque e la valorizzazione e sviluppo del territorio del bacino idrografico del Paglia.
“Esprimo grande soddisfazione – ha detto il Sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani – per quanto emerso in modo unanime dell’incontro e per il lavoro che sta facendo ‘Alta Scuola’ nella direzione di un ‘Contratto di Fiume Interregionale per il Paglia’, quale luogo strategico a livello locale delle decisioni da proporre e da assumere, sia per le misure strutturali che non strutturali, atte a garantire adeguati livelli di sicurezza alle popolazioni. Un obiettivo sfidante che mi prefiggo e che conto di condurre in porto come ho già fatto per la Strategia Nazionale delle Aree Interne. Porterò questo esempio di sinergia interregionale e di buone cose concrete al prossimo ‘Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume’ che si svolgerà a Roma il prossimo mese di febbraio”.
“I Contratti di Fiume, che stanno ormai coinvolgendo i territori fluviali di tutta Italia – ha commentato il sindaco di Acquapendente Angelo Ghinassi – costituiscono una vera innovazione, una rivoluzione democratica dal basso per reagire al diffondersi del dissesto idrogeologico e della precarietà di un territorio sempre più vulnerabile per carenza di manutenzione, abbandono e assenza di politiche integrate di sviluppo.
Per quanto ci riguarda esprimiamo la nostra convinta adesione e la nostra soddisfazione per il cammino intrapreso, con l’impegno a partecipare attivamente, coinvolgendo anche la nostra comunità nell’iniziativa”.