di Luca Tomassini
Esistono diversi modi per essere una persona ed ogni persona si esprime verso il mondo e l’umanità in modo differente. Eugenio, il Prof, per me, è stato un padre imprenditoriale, un riferimento, un amico.
Aveva poco più di sette anni quando gli chiesero che cosa volesse fare da grande e lui rispose: “Costruire carri armati o trasmettitori radio”. La guerra finirà poco dopo e fortunatamente scelse la seconda. Uomo di grande intelligenza, curioso, preparato, con la voglia di costruire, innovare e sperimentare, è riuscito negli anni ’60, dando vita all’Itelco, a trasformare Orvieto, una città prevalentemente agricola, in un punto di riferimento mondiale nel mondo delle telecomunicazione e del broadcasting.
Domenica scorsa l’avevo chiamato per fargli vedere l’avanzamento dei lavori di ristrutturazione; dopo pochi minuti eccolo arrivare e sentirlo raccontare, con la passione di solo chi ama quello che fa, della frontiera dei prodotti elettromedicali a cui stava lavorando… perché Eugenio era un giovane di 80 anni che non viveva di ricordi (non gli ho mai sentito dire “ai miei tempi”) ma sempre con lo sguardo verso il futuro. Mi mancherà. Ci mancherà molto, come molto mancherà a Rosanna. Mancherà a questa città che ha visto germogliare, grazie al suo intuito, professionalità oggi riconosciute in tutto il mondo.
Abbiamo scelto di onorare e coltivare la sua memoria dedicando l’auditorium che ci apprestiamo ad aprire e l’area formativa ad Eugenio così come ho chiesto al Sindaco di intitolargli il piazzale antistante: il minimo credo che si possa fare per chi ci ha lasciato troppo presto con l’Itelco nel cuore. Grazie Prof per aver creduto in me e per avermi fatto innamorare del futuro.
Ciao Prof.