CASTEL VISCARDO – Il caso della Tari gonfiata non riguarda Castel Viscardo. Lo fa sapere lo stesso Comune, dopo la verifica effettuata dagli uffici. In alcuni Comuni, infatti , un errore di calcolo sulla quota variabile della tassa dei rifiuti ha portato i cittadini a pagare somme in alcuni casi fino al doppio del dovuto.
Castel Viscardo è in regola, quindi nessuno ha mai pagato un solo euro più del dovuto. L’amministrazione del sindaco Daniele Longaroni, ha infatti applicato, fin dall’istituzione della Tari nel 2014, una “quota variabile” per utenza (variabile in considerazione del numero degli occupanti dell’abitazione) applicata quindi all’unità abitativa comprensiva delle pertinenze (garage, cantine, posti auto ecc.). Ai garage, cantine e posti auto, accessori dell’utenza, è stata applicata la sola quota fissa commisurata alla superficie.
Tale modalità di calcolo è stata utilizzata nel Comune di Castel Viscardo sin dall’introduzione della Tari. Quindi, nelle bollette non si sono verificate duplicazioni di tassazione o addebiti ingiustificati nel rispetto della disciplina dettata dalla Legge n. 147 (art. 1 commi 639 e seguenti) del 27 dicembre 2013.
“Alla luce delle notizie di stampa che si sono lette in questi giorni – spiegano dall’amministrazione comunale – abbiamo voluto subito capire esattamente di che cosa si trattasse e quale fosse la situazione nel nostro Comune. Ci siamo confrontati con il settore Risorse Finanziarie e Tributi del Comune, in modo da avere un’analisi chiara e puntuale del calcolo della Tari. Siamo contenti, in primo luogo per i cittadini, che non sia emerso alcun errore nella metodologia di calcolo, ma ne eravamo sicuri, conoscendo la professionalità e attenzione dei nostri dipendenti. Gli abitanti di Castel Viscardo possono quindi stare tranquilli. Le bollette recapitate sono corrette e nessuno ha mai pagato un solo euro più del dovuto”.