ORVIETO – Partire dai problemi, dalle sue criticità, dai suoi punti deboli per costruire un nuovo modello di città capace di attrarre, accogliere e coinvolgere. Ambizioso il progetto che porterà la firma di quaranta studenti della facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma che, a conclusione del percorso annuale per il laboratorio Progettazione Urbanistica diretto dal professor Paolo Scattoni, dovranno redigere un piano strategico per la valorizzazione del centro storico di Orvieto.
Con un approccio didattico del tutto innovativo. «Innanzitutto – spiega il professor Paolo Scattoni – si partirà dalla cosiddetta “conoscenza comune diffusa”, diversamente dall’approccio tradizionale dove, invece, si parte proprio dalla conoscenza degli esperti. Così gli studenti, per la costruzione dell’elaborato, inizieranno con lo studio di quanto dibattuto in città, soprattutto attraverso gli archivi dei giornali». Un iter inverso, in pratica, che permetterà la realizzazione di una nuova visione di città, non costruita da esperti o amministratori ma, da studenti imbevuti di esperienze e idee. «La seconda novità – aggiunge il professore – riguarda la creazione di una piattaforma online in cui viene documentato il lavoro man mano che si sviluppa e che darà la possibilità, a chiunque avesse voglia di farlo, di intervenire e commentare. Così da aggiungere nel percorso nuove ed eventuali idee che potrebbero trovare spazio e fondamento nel progetto finale».
Una costruzione partecipata il cui obiettivo, oltre ovviamente a servire da “esame” per gli studenti, consegnerà un nuovo modello di centro storico. Il termine previsto per la presentazione dell’elaborato è gennaio 2018. «Il sistema con il quale abbiamo deciso di portarlo avanti – commenta Scattoni – grazie anche alla piattaforma online alla quale possono accedere e portare le proprie proposte tutti, garantirà un approccio sicuramente tracciabile per quanto riguarda contenuti e autori». Gli studenti nei giorni scorsi hanno già avuto un primo incontro con alcuni “attori” economici della città per cominciare a conoscere più da vicino il centro storico, le sue esigenze e criticità. E sulla base dei dati raccolti, hanno fornito un elenco delle prime aree d’interesse su cui lavorare: dal sistema dei parcheggi, alla rimodulazione del mercato cittadino, dalla tassa di soggiorno alla segnaletica turistica, dal recupero di edifici dismessi (palazzo Monaldeschi o ex ospedale) al rilancio di attività storiche. «Ovviamente – precisa Scattoni – questa è una prima grossolana mappatura che, col tempo, andrà o ampliata o ridotta ma comunque approfondita affinché l’elaborato finale serva anche da stimolo agli stessi amministratori». (Sa.Simo)