Orvieto tra 476 e 1492 ed Orvieto del Terzo Millennio. Bene ha fatto Claudio Lattanzi a stimolare la riflessione, chiamando ad argomentarla Lucio Riccetti, oltre i titoli e le competenze ben note, presidente di Italia Nostra Orvieto (che organizza incontri e passeggiate culturali alla riscoperta dei luoghi della cultura e del genius loci orvietani), co-fondatore di Orvieto Città del Corpus Domini e vicepresidente dell’associazione Lea Pacini, Corteo Storico.
Plaudiamo all’iniziativa auspicando un definitivo impegno dell’Amministrazione nella valorizzazione e promozione di questo peculiare carattere culturale che la città e la comunità hanno avuto in eredità dalla Storia; dono, risorsa da custodire e far crescere. Il Santuario del SS. Corporale, la Città dei Pontefici e la solennità del Corpus Domini sono il tesoro sepolto che aspetta solo di essere disseppellito e reso fruibile alla cittadinanza e al turismo: laico, ludico, culturale, accademico o religioso che sia.
Orvieto Città del Corpus Domini è una delle tessere del ricco mosaico-brand orvietano. Il Medioevo è, a torto, ritenuto un periodo buio dal punto di vista sociale. Sicuramente comparabile al momento storico che stiamo attraversando, nel nostro piccolo locale e in generale. Ma il Medioevo è stato la culla del Rinascimento, che Orvieto si merita e a cui ha diritto. La nostra associazione, firmataria di protocolli di collaborazione con il Corteo Storico e la TeMa, si mette a servizio della comunità orvietana e ribadisce la propria disponibilità – già concretizzata in precedenti progetti e programmi (aree interne; coordinamento delle manifestazioni medievali; etc.) – all’Amministrazione Comunale. (Silvio Manglaviti – Orvieto città del Corpus Domini)