Caro Massimo,
non tutti conoscono, come me che ti sono amico da quarant’anni, la tua fede democratica, la tua bontà d’animo e la tua storia personale che ti collocano agli antipodi della sanguinaria ideologia nazista. Perciò la tua battuta sui Rom non mi ha scandalizzato, anche se mi è sembrata infelicemente congegnata. Bisogna stare molto attenti quando si usa l’ironia, che è un espediente retorico molto delicato e pericoloso, sia perché la gran parte delle persone non è ironica, sia perché chi la usa può avere, come è capitato a te e come hai onestamente riconosciuto, delle défaillances. Quanto ai Rom, sono convinto che molti di coloro che hanno reagito alla tua battuta non li amano, ma hanno approfittato della tua frase infelice e inopportuna per colpire una persona che considerano un avversario politico. Ti consiglio perciò di misurare meglio le parole come sa fare il sindaco, al quale non ho sentito mai proferire una battuta ironica. Altrimenti vi impacchettano entrambi e vi buttano via.
Ti abbraccio.