Ho aspettato che il Sindaco dichiarasse ufficialmente l’accettazione delle mie dimissioni a seguito della vicenda che mi ha riguardato e di cui mi sono assunto la massima prova di responsabilità accompagnata dalle più sincere e pubbliche scuse.
Germani è una persona per bene. Ha tentato in ogni modo, fin qui, di portare avanti una sindacatura che tenesse insieme le istanze del cambiamento con quelle, a mio giudizio, conservative finora espresse dal suo partito. Spiace fargli mancare il mio apporto in un momento delicato e conclusivo della consigliatura. Dimissioni , le mie, che, inevitabilmente, egli ha dovuto accettare a fronte dell’abnorme e grottesca amplificazione mediatica della vicenda accompagnata da altrettanta intransigenza del PD.
Un PD orvietano ormai ridotto a paravento di interessi particolari, acefalo , e privo di qualunque visione futura della città, al quale auguro di ristabilire al più presto le condizioni interne per una più appropriata selezione della propria classe dirigente che sia all’altezza della realtà e delle aspettative della nostra comunità locale.
Orvieto è una stupenda cittadina, ci conosciamo tutti tra di noi e sono certo che nessuno dei miei concittadini crede che quella frase, così come è stata estrapolata e data in pasto ai media, corrisponda ai miei sentimenti. Del resto sono la mia storia personale e politica che fanno fede.
Una frase che è rimasta su fb per giorni senza che suscitasse in nessuna delle centinaia di persone che l’hanno letta e commentata, nel contesto in cui era stata scritta, alcun giudizio o segno di sdegno o di disapprovazione essendone chiara la sua inequivocabile natura di orribile paradosso. Dopo di che, della frase, se ne è impossessata strumentalmente la politica e di lì la stampa locale e poi in una carambola inaudita l’universo circo mediatico.
Non sono uno studioso di comunicazione e non ho frequentato corsi di comunicazione politica. Se la mia colpa è stata da una parte dire e scrivere sempre ciò che penso e dall’altra anche un eccesso di ironia limitatamente all’uso dei social, non penso, in futuro, di poter o dover correggere molto se non di evitare le trappole che in politica sono sempre lì ad aspettarti. Nulla di più di quanto già non conoscessi della vita politica, delle sue insidie e fragilità.
Tra cinque mesi andrò in pensione e così avrò molto più tempo da dedicare alla politica e alla mia città con la stessa passione con la quale ho svolto l’incarico di assessore al bilancio in questa stagione. Per me sono i risultati che contano. Avevo una missione, quella di riuscire a risanare i conti in rosso del Comune. Missione riuscita e sono per questo grato al Sindaco e alla maggioranza che mi hanno supportato e consigliato dandomi fiducia incondizionata e anche all’opposizione per il ruolo critico svolto.
Il Comune di Orvieto è oggi fuori dalla procedura di predissesto dichiarata nel 2013 con 6 anni di anticipo rispetto ai vincoli e agli obblighi che l’avrebbero tenuta inchiodata ai propri debiti fino al 2023. E questo vale.
Ciao a tutti.