di Andrea Corritore – “Con i cittadini per Castel Giorgio”
Dopo la sconcertante decisione della Regione Umbria di autorizzare i permessi di ricerca per fluidi geotermici (con l’obiettivo, al terine del periodo di studio, di presentare progetti per ben due impianti sulla piana dell’Alfina) richiesti da ToscoGeo e Graziella Green Power, le forze ed i cittadini che si oppongono alla geotermia speculativa si sono subito organizzate per contrastare l’ennesima presa in giro della Regione nei loro confronti.
Il nostro gruppo consiliare (Con i cittadini per Castel Giorgio), di cui ho l’onore di essere capogruppo e rappresentante in Consiglio comunale, ha infatti scritto e presentato una mozione nella quale si ribadisce la netta contrarietà del territorio a simili operazioni speculative e pericolose.
La mozione è stata votata all’unanimità nella seduta del Consiglio del 23 novembre 2017 e impegna SindAco e Giunta a continuare nell’opposizione alla geotermica elettrica, speculativa ed inquinante con tutti i mezzi. Il documento impegna altresì il Sindaco a seguire ed adattare a Castel Giorgio l’esempio del Comune di Casole D’Elsa, dove un’apposita ordinanza vieta l’ingresso dei tecnici della società (lì Magma Energy, qui Tosco Geo e Graziella Green Power, tutte e tre però appartenenti al medesimo gruppo industriale) nelle aree interessate er salvaguardare la pubblica incolumità. Ringraziamo il Consiglio comunale per la sensibilità mostrata e per il voto favorevole. Chi viene a Castel Giorgio solo per speculare mettendo a rischio ambiente e persone sappia che troverà esclusivamente porte chiuse.
Di seguito il testo della mozione:
PREMESSO
– Che il territorio del Comune di Castel Giorgio, sulla piana dell’Alfina, ha visto, sin dagli anni ‘70, il susseguirsi di diversi tentativi da parte di ENEL di sfruttare la risorsa geotermica, nessuno dei quali andato a buon fine in quanto le difficoltà, i rischi ed i costi legati al protrarsi di tali attività sono, da subito, apparsi tali da impedirne il proseguimento;
– Che già in data 09/10/2015 l’assemblea congiunta dei Comuni di Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montecchio, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Orvieto, Porano, San Venanzo, Acquapendente, Bolsena, Capodimonte, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Marta, Montefiascone, Onano, Proceno, San Lorenzo Nuovo, Valentano ed il Commissario Straordinario del Comune di Parrano, per dibattere in materia di politiche energetiche, rispetto all’ipotesi di insediamento di un impianto per lo sfruttamento geotermico sul territorio del Comune di Castel Giorgio ma con ripercussioni per una zona molto vasta ha deliberato all’unanimità, tra l’altro, di esprimere, come territorio interregionale, ancora una volta, un NO deciso ai progetti pilota geotermici, dopo aver già in passato espresso parere negativo alla loro realizzazione, producendo osservazioni e documenti, comprovanti conflitti d’interesse e anomalie nelle procedure amministrative e ricorsi al TAR, che riguardano aspetti tecnici, aspetti giuridici e, infine, aspetti politici intesi come governo ed indirizzo dello sviluppo del territorio;
– Che, con sentenza del Consiglio di Stato n. 04352/2017 pubblicata il 18/09/2017 (in cui si reiterano precedenti orientamenti) si osserva che “il potere di pianificazione urbanistica del territorio (…) il cui esercizio è normalmente attribuito, pur nel contesto di ulteriori livelli ed ambiti di pianificazione, al Comune – non è limitato alla individuazione delle destinazioni delle zone del territorio comunale, ed in particolare alla possibilità e limiti edificatori delle stesse. In definitiva, l’urbanistica, ed il correlativo esercizio del potere di pianificazione, non possono essere intesi, sul piano giuridico, solo come un coordinamento delle potenzialità edificatorie connesse al diritto di proprietà, così offrendone una visione affatto minimale, ma devono essere ricostruiti come intervento degli enti esponenziali sul proprio territorio, in funzione dello sviluppo complessivo ed armonico del medesimo. Il potere di pianificazione urbanistica, dunque, non è funzionale solo all’interesse pubblico all’ordinato sviluppo edilizio del territorio in considerazione delle diverse tipologie di edificazione distinte per finalità (civile abitazione, uffici pubblici, opifici industriali e artigianali, etc.), ma è anche rivolto alla realizzazione contemperata di una pluralità di interessi pubblici (e segnatamente di quelli ambientali fino al punto di prevedere il c.d. consumo zero di suolo), che trovano il proprio fondamento in valori costituzionalmente garantiti”
-Che la stessa ENEL, in tempi recenti, ha preferito pagare un risarcimento di circa 800.000 euro piuttosto che continuare gli studi e i conseguenti scavi, indicazione chiara delle citate enormi difficoltà e rischi;
-Che la comunità scientifica ha più volte messo in guardia dai notevolissimi rischi per la salute pubblica che uno sfruttamento della risorsa geotermica su scala industriale potrebbe portare (sismicità indotta, inquinamento delle falde acquifere dell’Alfina e del bacino di ricarica del Lago di Bolsena, immissioni in atmosfera, distruzione del paesaggio);
-Che la Regione Umbria, nonostante queste inequivocabili predette prese di posizione, in data 14/06/2017, ha autorizzato (per la durata di quattro anni prorogabile per non più di un biennio) due permessi di “ricerca del fluido geotermico” denominati “Montalfina” e “Monte Rubiaglio” con titolarità alle aziende ToscoGeo s.r.l. e Graziella Green Power s.r.l., che comprendono i territori dei Comuni di Castel Giorgio, Castel Viscardo, Allerona ed Orvieto (notizia ufficiale sul B.U.R. n. 26 del 28/06/2017);
-Che i permessi di ricerca sono necessariamente finalizzati alla presentazione, una volta terminata la raccolta dati, di due progetti di impianti binari per lo sfruttamento della risorsa geotermica, resi imprenditorialmente interessanti solo dagli incentivi fuori misura concessi per ogni MW/h di energia prodotto e con ricadute non solo nulle ma persino dannose sulle pre esistenti economie del territorio, oltre che foriero di seri rischi per l’incolumità pubblica;
-Che nel Comune di Casole D’Elsa (SI) l’operatività di un’analoga istanza di ricerca presentata da Magma Energy s.r.l. ed autorizzata dalla Regione Toscana è stata fermata con l’ordinanza del Sindaco n. 24 del 29/07/2016, che impediva, di fatto, l’ingresso degli operatori dell’azienda nei lotti interessati con la motivazione di salvaguardia della pubblica incolumità;
-Che Magma Energy s.r.l. denunciava il Comune presso il tribunale penale di Siena ma, al termine del procedimento, quest’ultimo si esprimeva in favore del Sindaco, archiviando la denuncia in data 13/07/2016 e fornendo una base giuridica sulla quale costruire atti affini;
-Che già insiste, sul comune di Castel Giorgio, la richiesta di realizzazione di un altro impianto binario per lo sfruttamento dell’energia geotermica, contro il quale si è coagulata la quasi unanime, forte e chiara opposizione dei cittadini e l’unanime opposizione delle forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale;
-Che la vocazione del territorio, storicamente, socialmente, economicamente, è di tipo agricolo, artigianale, turistico e ricettivo, definita anche nei vari piani di sviluppo territoriale (aree interne, PSR, ecc…) e, di conseguenza, la decisione unilaterale e senza precedenti dell’ufficio competente della Regione Umbria (con il silenzio della Giunta, che pure ne risulta informata da maggio 2017) è in totale e palese contrasto con le volontà dei territori, espresse a più riprese nelle sedi ufficiali dal Consiglio regionale e dai Sindaci, Consigli Comunali, comitati, associazioni e semplici cittadini;
-Che i posti di lavoro prodotti nel caso di realizzazione di tali impianti riguardano pochissime unità per la manutenzione occasionale, irrilevanti rispetto al tessuto economico esistente che, invece, ne potrebbe essere gravemente ed irreparabilmente danneggiato;
-Che il Comune di Castel Giorgio ha già espresso la sua netta contrarietà ai permessi di ricerca in sede di conferenza dei servizi;
-Che, nella proposta di risoluzione n. 438 del 22/03/2016 (poi approvata in Consiglio regionale senza nessun voto contrario), la II Commissione Consigliare permanente della Regione Umbria, dopo aver constatato l’inamovibile contrarietà dei territori a queste operazioni meramente speculative, così si esprimeva in merito alle richieste di impianti geotermici: “(…) ogni decisione finale sia subordinata al rispetto del principio di precauzione, principio che deve prevalere in tutti gli ambiti che attengono l’interesse della salute della popolazione e della tutela ambientale, come previsto sia dalla normativa nazionale che europea”;
-Che, con delibera n.3 del 21/03/2015, il Consiglio Comunale di Castel Giorgio ha espresso: “la contrarietà di questo Consiglio Comunale alla realizzazione sul territorio comunale di impianti alimentati a biomassa e di impianti geotermici elettrici a bassa, media ed alta entalpia”;
IL CONSIGLIO COMUNALE
Ribadisce la propria netta contrarietà alla realizzazione di impianti geotermoelettrici industriali di qualsiasi tipo, comprese le attività di ricerca come quelle in oggetto, che sono ovviamente finalizzate alla presentazione di progetti di impianti;
Riafferma che le specificità del territorio sono di tipo agricolo, turistico, ricettivo, artigianale ed è su queste linee che lo sviluppo economico deve essere indirizzato;
Esprime forte preoccupazione per il totale disinteresse mostrato dalla Regione Umbria e dall’ufficio competente nei confronti delle oramai note (ed espresse in ogni sede) posizioni contrarie dei territori alla geotermia;
Impegna la Giunta Comunale ed il Sindaco a proseguire attivamente nell’opera di contrasto alla realizzazione del progetto di ricerca presentato da ToscoGeo e Graziella Green Power e di tutti gli altri progetti affini qualora ne vengano presentati in futuro, con tutti i mezzi necessari, tenendo bene in considerazione l’esperienza dell’ordinanza emessa dal Sindaco di Casole D’Elsa e valutando in che forma riproporla ed adattarla all’analoga situazione del Comune di Castel Giorgio;
Impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a condividere con gli altri Comuni interessati le prossime azioni da intraprendere contro la realizzazione del progetto di ricerca e susseguente sfruttamento di fluidi geotermici, come già fatto negli ultimi anni nel caso dell’istanza della ITW/LKW Geotermia Italia s.r.l.;
Impegna il Sindaco a trasmettere subitaneamente il presente atto alla Giunta e al Consiglio Regionale dell’Umbria;