Il foyer del Teatro Mancinelli gremito e tanti stimoli portati da ospiti d’eccezione. Il tema: “Orvieto è ancora una città medievale?” ha favorito numerose riflessioni sul passato, ma anche sul futuro della città. Il giornalista Antonello Romano ha introdotto la serata, presentando il nuovo libro di Claudio Lattanzi “Orvieto nel Medioevo. Ascesa e declino”, Intermedia Edizioni, attraverso un’intervista all’autore che ha tratteggiato alcuni elementi del libro, a partire dalle condizioni che consentirono allo Stato orvietano di espandersi fino a conquistare un territorio pari all’attuale Lussemburgo, passando per la composizione sociale della città, per l’origine dello scontro tra Monaldeschi e Filippeschi fino alle complesse motivazioni che portarono all’idea di edificare la cattedrale.
Secondo Guido Barlozzetti “Il Medioevo è una finzione; ovvero è un’idea che noi attribuiamo ad un periodo che, per coloro i quali lo vissero, non era affatto una età di mezzo, ma piuttosto il percorso finale di un’epoca. Orvieto- ha detto-Barlozzetti-ha conosciuti tanti Medioevi. Nella Orvieto di oggi sono dei caratteri che provengono da lontano, ad esempio, nell’asprezza della lotta politica e nella solitudine in cui vengono lasciati coloro i quali hanno le maggiori responsabilità. Tutti i sindaci di Orvieto che ho conosciuto hanno avuto a che fare con un forte senso di solitudine La città ha conosciuto tanti altri e bassi così come l’alternarsi di classi dirigenti inadeguati o all’altezza della situazione. Basti pensare al ceto dei proprietari terrieri ottocenteschi a cui si deve la ristrutturazione di molto monumenti cittadini oltre alla realizzazione di questo splendido teatro“.
Lo storico Lucio Riccetti ha spiegato che i caratteri delle città medievali sono stati profondamenti diversi dal centronord e il meridione che non ha conosciuto l’esperienza del libero Comune. “Orvieto nel 13 esimo secolo è stata una realtà di confine che ha ispirato e condizionato fortemente una vasta area, compresa l’attuale Tuscia“. Parlando dell’attualità, Riccetti ha espresso una critica anche al modello turistico che il Comune intende inseguire attraverso l’accordo con Costa Crociere. “Esattamente la tipologia opposta rispetto a quella di cui la città ha bisogno perché si tratta di comitive che “consumano” la città senza portare vera ricchezza”.
Di epoca “niente affatto buia” ha parlato Federico Fioravanti, ideatore del festival del Medioevo di Gubbio. “Abbiamo delle idee stereotipate di questo periodo, ma basterebbe pensare ai personaggi che hanno animato il 1200 e il 1330, cuore della civiltà medievale, per comprendere la grandezza del periodo. Pensiamo a Tommaso d’Aquino, a Giotto o a cioè che è stato realizzato in una città come Orvieto“. Fioravanti ha spiegato ciò che è stato fatto con il festival di Gubbio e le importanti ricadute culturali, turistiche ed economiche che questo evento sta producendo sulla realtà eugubina.
Di come attualizzare il passato ha parlato il sindaco di Bagnoregio Francesco Bigiotti, illustrando i numeri del successo internazionale di Civita. “Abbiamo puntato tutto sulla cultura e sulla promozione. Una vera e propria esplosione di Civita l’abbiamo vista nel momento in cui abbiamo applicato un ticket per l’ingresso. All’inizio tutti pensavano che sarebbe stata la morte definitiva, invece è stato l’inizio di un successo clamoroso“. Impressionati i numeri di Civita forniti da Bigiotti. Un milione di ingressi in meno di un triennio, 850 mila visitatori insieme agli altri Comuni della Teverina. Il fiume di denaro che si è riversato su Bagnoregio è andato a beneficio dei cittadini. L’abolizione dell’addizione irpef comunale è stato solo l’inizio. “Abbiamo chiesto una deroga al Governo per abrogare anche l’imu sulle seconde case. Ciò produrrà una grande espansione nella domanda immobiliare-dice Bigiotti-attualmente forniamo gratuitamente i trasporti e le mense scolastiche e paghiamo alla Usl il personale per un centro di assistenza. Il grande sviluppo turistico di Civita ha creato un indotto da cui sono scaturiti finora 400 nuovi posti di lavoro“.
Di flussi turistici in buona salute ha parlato anche il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani che ha sottolineato l’impegno della città per riacquistare la centralità rispetto ad un ampio territorio che ha costituito il fulcro del periodo medievale. Germani ha anche ricordato i programmi turistici comuni che Orvieto sta portando avanti insieme a Montefiascone e la stessa Bagnoregio. Parlando della conflittualità devastante che mandò in rovina il Comune medievale, Germani ha detto con ironia: “Al giorno d’oggi, i capri espiatori della lotta politica siamo noi sindaci“