di Dante Freddi
ORVIETO – “C’aveva provato anche zio Adolf a prendere qualche rimedio, politicamente scorrettissimo, ma non gli è riuscito neanche a lui”. È questo il commento dell’assessore Gnagnarini ad un post di lamentela sulla presenza di Rom in città, che per alcuni orvietani è diventata una fissazione. Basta osservare alcune pagine FB di noti commentatori nostrani per rendersene conto.
La battuta di Gnagnarini, che conosco da oltre quarant’anni e a cui mi lega amicizia e stima, rimasta immutata, è stata certo infelice, ma va letta nel contesto della successione dei commenti e certamente non risponde alla sua visione dei rapporti umani, ideali e politici. Gnagnarini si è formato in Comunione e Liberazione e nella DC, certamente luoghi avulsi da pensieri contrari alla tolleranza e a qualsiasi forma di razzismo. E la sua vita è specchio di quella cultura. Si è aperto un can can mediatico zeppo di anime belle che, al contrario di Gnagnarini, non hanno sempre dimostrato nella vita alti valori antifascisti e antirazzisti e che, quando poi inorridiscono, offendono davvero i sentimenti sinceri di chi è stato educato e ha costruito la sua esistenza su tali prìncipi.
Il vero bersaglio di quanto avverrà è Germani e questa scivolata del suo assessore più fedele fa comodo ad alcuni per sferrare al sindaco un’altra bordata, come quella sul Palazzo dei congressi, quando il PD si è spaccato, a dimostrazione che la maggioranza è in bilico. In quell’occasione i perdenti, per la verità, sono stati il segretario comunale Scopetti e il capogruppo del PD Taddei, che non hanno saputo svolgere il loro ruolo, più interessati a mettere in crisi la Giunta Germani che a garantire l’unità del partito e l’efficienza dell’azione amministrativa.
Se il sindaco Giuseppe Germani non prendesse provvedimenti contro Gnagnarini rischierebbe di non avere più i numeri di fronte a un possibile attacco da parte del PD, che da anni tenta di liberarsi dell’assessore, poco docile e soprattutto libero da partiti e cordate.
Se accettasse le sue dimissioni, lui e la città perderebbero un collaboratore validissimo, che ha contribuito in modo determinante al risanamento finanziario del Comune di Orvieto.
Ipocrisia, risentimenti, antipatie e vendette non possono vanificare il lavoro serio di Gnagnarini e dei suoi colleghi, che sta tirando Orvieto fuori da una profonda crisi, per correre dietro a spiritosate mal riuscite.