ORVIETO – E’ iniziata da Orvieto l’annunciata visita al sito della Candidatura del Comprensorio del Peglia a Riserva Mondiale della Biodiversità MAB Unesco per l’anno 2017, da parte dei rappresentanti della Provincia autonoma di Bolzano Fondazione Dolomiti, Arch. Adriano Oggiano, Presidente della Commissione provinciale per la tutela del paesaggio e Dr. Renato Sascor, Responsabile dell’ufficio parchi naturali.
Con la visita, incentrata sulle zone “Core” del progetto, la delegazione della Provincia autonoma di Bolzano ha inteso condividere con l’Associazione Monte Peglia UNESCO, Capofila della Candidatura Ufficiale della Repubblica italiana per il 2017, l’esperienza del riconoscimento UNESCO per le Dolomiti.
Ieri mattina presso il Comune di Orvieto, il sito Dolomiti Unesco e le competenze Natura e Sviluppo del territorio in provincia di Bolzano sono state al centro dell’incontro tra l’Avv. Francesco Paola Presidente del Comitato promotore dell’Associazione Monte Peglia MAB UNESCO, Marco Vinicio Galli, Dirigente dell’Agenzia Forestale e, in rappresentanza dei comuni del territorio orvietano, il Sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani con l’Assessore al Turismo, Andrea Vincenti, ed i Sindaci: Marsilio Marinelli (San Venanzo), Gian Luigi Maravalle (Ficulle) e Valentino Filippetti (Parrano).
Ad illustrare l’attività e gli obiettivi dell’Associazione Monte Peglia MAB UNESCO che ha realizzato la progettazione, è stato l’Avv. Francesco Paola che ha ricordato la composizione eterogenea del Comitato rappresentativo di varie espressioni, fra queste l’Agenzia Forestale Regionale, varie associazioni private. “Un comitato che ha già realizzato varie e qualificante interazioni con altre realtà nazionali e si avvia ad avere relazioni con realtà internazionali – ha precisato – una di queste, particolarmente importante è con la Provincia Autonoma di Bolzano dove l’estate scorsa, ho avuto la possibilità di illustrare la nostra proposta, ottenendo grandi apprezzamenti per il significato culturale che la rende irripetibile”.
“In epoca di emergenze climatiche – ha aggiunto – l’area del Monte Peglia, situata nel Centro Italia e dell’Europa si pone come un modello della relazione tra uomo e natura che si sviluppa nell’ambito delle scienze naturali e sociali, per l’uso razionale e sostenibile, la conservazione delle risorse della biosfera e per il miglioramento delle relazioni generali tra le persone e il loro ambiente. In particolare, prevede le conseguenze delle azioni di oggi sul mondo di domani per accrescere la capacità delle persone di gestire in modo efficiente le risorse naturali per il benessere della popolazione umana e per l’ambiente. Il progetto è dedicato espressamente alla cura delle biodiversità, per un sito ambientale ‘polmone verde’ dell’Umbria, composito e vario.
C’è, inoltre, un significato simbolico di altissima valenza costituzionale. Un messaggio meta-regionale che pone le basi per esperienze analoghe in Umbria e in altri territori limitrofi, ad esempio il senese”.
“L’esperienza del Progetto Monte Peglia MAB UNESCO – ha sottolineato – è presa a modello di altre aree e sta innescando modelli di cultura sostenibile ad ogni livello, e di questo siamo orgogliosi. Siamo convinti che possa portare benefici a tutte le comunità. Nel sistema integrato, i privati avranno la possibilità di utilizzare il marchio, ma potranno concorrere ed aiutare le istituzioni per rafforzare la tutela di questo territorio, mentre il pubblico avrà una valorizzazione del territorio di tipo turistico anche per effetto dell’inserimento del progetto nella rete internazionale con un evidente valore aggiunto tutte le comunità. Dal punto di vista costituzionale si va quindi a costituire un baluardo culturale e a rafforzare le aree, sganciandole dal contingente politico. In sostanza, tale esperienza si va a configurare come modello di governo, applicativo di certi studi che favoriscono una partecipazione politica reale non virtuale”.
“I processi formativi e i percorsi qualificati sono fondamentali – ha concluso – il progetto è patrocinato dall’Ufficio Scolastico Regionale per promuovere processi di coinvolgimento delle scuole del territorio al fine di favorire la consapevolezza ambientale. L’obiettivo che vogliamo raggiungere è che i giovani possano avere molte possibilità nei settori delle scienze ambientali e dei sistemi di governo. L’incontro odierno, quindi, è molto importante perché alimenta le sinergie nazionali e internazionali che vogliamo attivare”.
“L’Avvocato Paola è il motore di questo grande progetto ed il primo importantissimo risultato raggiunto per prima volta nella nostra regione è stato quello dell’accettazione della candidatura a Parigi” ha detto il Sindaco, Giuseppe Germani che ha aggiunto “altrettanto importante è che si possa stringere un rapporto fruttuoso con l’area della Provincia Autonoma di Bolzano creando una significativa relazione. L’area orvietana è molto interessata a questo progetto e a questo metodo di collaborazione che salutiamo positivamente”.
“La nostra terra, la nostra montagna è simbolo dell’intreccio di culture che ne fanno un ponte molto importante, soprattutto in questa contemporaneità storica che stiamo vivendo – ha affermato Adriano Oggiano – natura, paesaggio e sviluppo del territorio sono la sintesi della ricchezza naturalistica della nostra montagna che ha effetti importanti a livello sociale ed economico”. “La provincia di Bolzano ha come caratteristica una montagna ricca di boschi ed è relativamente piccola, quindi per alcuni aspetti è paragonabile alla situazione umbra. Il tema delle autonomie oggi è molto attuale. Esso comporta risorse disponibili che bisogna però avere la capacità di gestire. Lo statuto di autonomia consente di essere una provincia concentrata dal punto di vista del flusso amministrativo, fondamentalmente però c’è una vicinanza geografica e fisica tra amministrazione e cittadini”.
“Dal 2004 io ho avuto la fortuna di partecipare al progetto Dolomiti Unesco, un progetto molto interessante ed ancora in itinere perché svilupparne la coscienza fra le popolazioni è un processo lungo e comporta delle responsabilità essendo di portata internazionale” ha detto Renato Sascor.
“Il salto nelle presenze turistiche è già abbastanza sviluppato, dal 2009 quando cioè eravamo in piena crisi economica, è aumentato il turismo proveniente da paesi di lingua inglese e dai paesi asiatici. Dal punto di vista turistico quindi c’è stato un salto quantitativo e qualitativo, in questo senso un obiettivo del progetto è proprio quello di ricalibrare la qualità del turismo. Un altro aspetto positivo del progetto Unesco è che ci ha consentito di rafforzare il legame e la sinergia con altre aree della regione Trentino. Indubbiamente l’esperienza UNESCO dove abbiamo candidato siti già protetti, ci ha allargato gli orizzonti. Noi abbiamo avuto una situazione diversa con territori eterogenei che vanno oltre Bolzano e con potenzialità diverse anche dal punto di vista economico.
Dal punto di vista della qualità delle aree abbiamo individuato 200 mila ettari di territori che non sono impegnati dal punto di vista della valorizzazione intensiva. Altro elemento interessante è che da noi il progetto è partito dall’alto per poi essere concretizzato dal basso, mentre nel territorio del Monte Peglia parte dal basso, cioè dalla popolazione locale che vede una possibilità di qualificazione dei territori e di crescita collettiva. Avete quindi una marcia in più. Gli ispettori UNESCO sono molto rigorosi e preparati. I test sono molto duri. Dal punto di vista amministrativo siamo stati in qualche modo obbligati a costituirci in Fondazione che serve ad equilibrare queste diversità fra i territori, con progettualità condivise, ad esempio quello per la creazione di una piattaforma informatica per favorire la mobilità mediante mezzi pubblici e biglietto unico ed altri progetti per le scuole. Porterò senz’altro la vostra esperienza all’attenzione della Fondazione Dolomiti, per verificare la possibilità di stringere delle collaborazioni”.
Il saluto del Direttore dell’Agenzia Forestale Regionale, Giuliano Nalli trattenuto da impegni di lavoro, è stato portato dal dirigente Marco Vinicio Galli che ha parlato del “grande lavoro fatto nell’area del Monte Peglia, che con questo progetto ha dimostrato di essere molto più avanti di altre zone montane dell’Umbria. Il progetto MAB UNESCO, infatti, è un’iniziativa che costituisce una occasione unica per lo sviluppo del territorio di San Venanzo e limitrofo. La caratteristica di questo progetto è che è stato fatto da un partenariato che viene dal basso e a costo zero per le istituzioni pubbliche. Un territorio che, paradossalmente, ha nella sua marginalità la sua ricchezza. Ringrazio i Sindaci che sono stati sensibili a questo progetto. Il progetto è un punto di arrivo importante ma che sta solo cominciando un percorso quindi, a prescindere dai risultati della decisione di Parigi, deve comunque proseguire, facendo proprio leva sull’energia che gli viene dal basso cioè sulla consapevolezza degli abitanti del territorio”.
Il Sindaco di Parrano, Valentino Filippetti ha sottolineato che “l’iniziativa è molto importante perché ha al centro la salvaguardia di una unicità territoriale quale è il complesso del Monte Peglia che ha caratteristiche naturalistiche e di biodiversità uniche. Un territorio che ha svolto una battaglia significativa per non realizzare un insediamento impegnativo di pale eoliche. Altro auspicio è che la Regione tolga la riserva naturale protetta dall’Elmo Melonta al fine di reinsediare attività consone”.
Anche il Sindaco di San Venanzo Marsilio Marinelli ha puntualizzato “l’importanza di creare delle sinergie significative come quella con Bolzano, nata peraltro nell’occasione del convegno su Architettura e Natura, e dello sviluppo sostenibile”. Mentre il Sindaco di Ficulle, Gian Luigi Maravalle ha messo in rilievo “la coesione sociale come uno degli elementi fondamentali per portare avanti con successo qualsiasi progetto, che va immaginato in un quadro chiaro di ruolo pubblico-privati”. “L’aspetto di tutela e salvaguardia del paesaggio è importante – ha detto – quindi è importante concentrarsi sulle attenzioni ed interessi pubblico-privati che il progetto MAB UNESCO può generare. Alla luce dell’esperienza di Bolzano, il marchio UNESCO va alimentato per restituire qualcosa, quindi la nascita del progetto in un contesto di parchi già organizzati, domani dovrà mettere in campo azioni concrete”.
Al termine dell’incontro, la delegazione ha raggiunto la sede del Comune di San Venanzo a Villa Faina. Nel pomeriggio si recherà sui luoghi simbolo del Progetto Monte Peglia MAB UNESCO mentre in serata, accompagnata dall’Avv. Francesco Paola, si sposterà alle Crete Senesi dove, domani, in occasione della fiera del tartufo bianco si terrà il convegno promosso dall’Associazione dei Tartufai Senesi, componente anch’essa del Comitato Progetto Monte Peglia MAB UNESCO.
(Fonte: Comune di Orvieto)