di Valeria Cioccolo
Rete Famiglia riapre e, al secondo anno di attività, è ormai una presenza solida e riconosciuta nel tessuto orvietano. Il progetto a supporto a chi ha bisogno di aiuto voluto dal Vescovo Benedetto Tuzia e operativamente realizzato da un gruppo di coordinatori già attivi in ambito sociale, è integrato con una rete di esperti, avvocati, psicologi, consulenti familiari e molti altri, che hanno deciso di prestare gratuitamente la propria consulenza a chi si rivolge al centro. Ma come si può entrare in contatto con Rete Famiglia? Abbiamo incontrato suor M. Luisa che fa parte del gruppo dei coordinatori e che, molto spesso, è anche presente in prima persona allo sportello di accoglienza insieme ai volontari.
Ben ritrovata Suor Luisa, in occasione della riapertura ci sembra utile spiegare nuovamente cos’è Rete Famiglia:
“Rete Famiglia è, come dice il nome stesso, una “rete”. Ci siamo infatti resi conto che anche nella nostra realtà, apparentemente “protetta”, si nascondono problemi personali e familiari anche molto profondi. Con Rete Famiglia abbiamo cercato di venire incontro a queste esigenze, aprendo le braccia a chi ne ha bisogno.
In che modo?
Chi ha un disagio personale, o che coinvolge il nucleo familiare, può rivolgersi al centro telefonando o recandosi di persona allo centro aperto al pubblico. Rispondono ‘i volontari dell’accoglienza’, persone che offrono un primo ascolto e che individuano e circoscrivono l’ambito del problema. A volte è sufficiente questo primo passo per avviare o indicare soluzioni, ma se necessario, viene contattato l’esperto più adeguato a seguire il caso che è messo in contatto con l’utente che si è rivolto al centro.
Faccio un esempio: se si riscontra un problema di affettività nella coppia, l’esperto coinvolto sarà il consulente familiare che collabora con Rete Famiglia, se invece il problema è più strettamente legale si ricorrerà all’avvocato, e così via. Ognuno viene indirizzato e accompagnato verso la soluzione più idonea. Il nostro metodo è coinvolgere le persone interessate, non sostituirsi ad esse, per cui se non sono disposti a fare i passi necessari tutto si blocca. Mi piace raccontare ciò che è successo fino ad oggi: alcuni casi particolarmente delicati continuano ad essere seguiti con continuità e secondo le necessità. Nessuno viene lasciato solo, chi abbiamo preso per mano continua ad essere seguito. Ci sono ad esempio famiglie che continuiamo a chiamare con regolarità perché hanno bisogno di sentire una voce amica, o a cui continuiamo a consegnare il pacco alimentare, solo per fare degli esempi. Mi piace anche dire che non facciamo miracoli e non sempre è facile o possibile risolvere tutto e non ci vogliamo sostituire a ciò che è di competenza delle pubbliche istituzioni e/o chi di dovere.
Ci puoi dire qualcosa in più riguardo ai volontari che accolgono?
I volontari che sono dedicati all’accoglienza sono persone che con entusiasmo si sono unite al progetto, chi fin dall’inizio, chi strada facendo. Sensibili ai problemi personali e familiari, molti di loro provengono già da esperienze lavorative in ambito sociale. Il gruppo si ritrova regolarmente insieme ai coordinatori per scambiarsi le conoscenze acquisite, per parlare di come affrontare i casi più difficili o per discutere di nuove idee. Diverse giornate inoltre sono e saranno dedicate alla formazione, cioè a migliorare le competenze per accogliere, dialogare e affrontare al meglio le situazioni che possono presentarsi. Volontari quindi, ma ben preparati oltre che scrupolosamente tenuti ad un codice etico e di riservatezza molto severo.
Quali sono gli orari di apertura di Rete Famiglia e dov’è lo sportello?
Il centro operativo di Rete Famiglia si trova ad Orvieto, in via Soliana n. 1. (la strada che dal Duomo arriva a Piazza Marconi). I giorni di apertura sono il martedì 15.30 – 18.00 e il giovedì dalle 15.30 alle 18.00, più l’ultimo sabato di ogni mese dalle 9.00 alle 11.30.
E chi non riesce a recarsi negli orari di apertura?
È possibile scrivere alla casella mail, retefamigliaorvieto@gmail.com sempre attiva. Rete Famiglia risponderà sicuramente. La casella postale non può essere aperta da persone estranee per cui è garantita la privacy.