ORVIETO – Ambulanti sul chi va là per non perdere il posto. E sono soprattutto quelli “lavorativamente” più giovani che ora temono più che mai di vederselo soffiare dal collega più anziano. Con la rivisitazione del mercato di piazza del Popolo, infatti, il rischio è proprio questo: chi avrà un’anzianità d’impresa più alta, ovvero è titolare della licenza da più tempo, avrà lo stallo migliore e poi, via via, posto agli altri banchisti. Con un inevitabile effetto domino. Un provvedimento facente capo, tra l’altro, a una direttiva regionale, su cui però alcuni ambulanti vogliono vederci chiaro tanto da aver chiesto già il parere a un avvocato.
Il problema nasce dagli imminenti interventi che verranno operati sulla disposizione dei banchi. Interventi che, come annunciato, anche in vista della pedonalizzazione di piazza del Popolo, riguarderanno la collocazione di altre fioriere in ghisa, di fronte a Palazzo Simoncelli e la previsione di corridoi più larghi tra uno stallo e l’altro per il passaggio dei mezzi di soccorso in caso di necessità. Inevitabile, dunque, lo spostamento dei banchi. Con la conseguenza inevitabile, per alcuni, di perdere la propria postazione privilegiata, per altri, di conquistare una visibilità maggiore. Per questo il Comune di Orvieto, dietro parere legale, sta valutando la soluzione migliore: rimettere a bando tutte le postazioni oppure scegliere la strada del buonsenso. «Stiamo valutando insieme agli operatori quale sia la cosa migliore da fare – ha commentato l’assessore Alessandra Cannistrà – confidando anche sulla ragionevolezza dei commercianti».
Ma se si dovesse andare verso la prima soluzione i commercianti non sono per niente d’accordo. In particolare su un punto della direttiva che prevede, come criterio di priorità tra i partecipanti, l’anzianità di servizio. “Si considera come valutabile – si legge testualmente – solo l’anzianità del titolare attuale e di quella dante causa (ovvero di colui che gliela ha ceduta, ndr) senza cumulo di anzianità di eventuali titoli pregressi”.
Vale a dire: se l’attuale proprietario della licenza l’ha eredita da suo padre che, a sua volta, l’ha ereditata da suo padre, per il punteggio, varrà l’anzianità della licenza passata dal padre al figlio. «Quello che si teme – ha spiegato Sandro Gulino, presidente di Confesercenti – è un effetto domino tra le postazioni da riassegnare. Alcuni ambulanti, infatti, hanno licenze che vengono da lontano, magari dal nonno, e con questi nuovi criteri è normale che si possano sentire lesi. Il Comune, dalla sua, dovrà applicare la legge ma, dato il malcontento tra gli ambulanti, a questo punto, occorrerà vedere quanto il punto della direttiva regionale riguardante l’anzianità d’impresa sia opinabile e interpretabile». Eventualmente, gli stalli che andranno a bando sono circa una settantina, precisamente 68 stalli del giovedì e dei 66 del sabato. (Sa.Simo)