Roberto Meffi, Consigliere Comunale di Orvieto e Vice Coordinatore Provinciale di Forza Italia, fa un’interrogazione urgente al sindaco su una serie di punti riguardanti il patrimonio immobiliare della città
“Ho inteso rivolgere un’interrogazione al Sindaco – afferma – sulla questione riguardante l’occupazione in “comodato d’uso” di una parte importante del Palazzo dei Sette da parte dell’associazione di diritto privato denominata Cittaslow.
La decisione presa rappresenta una sorta di cartina al tornasole dello stato di lucidità della A.C. Infatti, lo spreco di energie (e di denaro per le consulenze) messo in campo per sostenere la “privatissima” origine giuridica della Scuola di Musica e della Associazione Tema appare a questo punto per quello che era realmente: “uno scontro dentro la maggioranza per suicidare il vecchio consiglio di amministrazione, difendere il Direttore contro ogni evidenza e andare al ricambio ad ogni costo”.
Tanto impegno oggi appare addirittura ridicolo dopo che la Consob ha chiarito quale fosse il ruolo di Vivendi in Telecom.
In Tema e nella Scuola di Musica il ruolo del Comune è storicamente molto superiore a quello dei francesi nella società dei telefoni, ma lì no! I nostri amministratori hanno dichiarato solennemente che “loro” sono per il rispetto della legge, mentre tutti gli altri che li hanno preceduti erano “collusi” con questo e quell’altro. Siamo giunti quindi all’esasperazione collettiva nel sentire le “lezioncine” di certi economisti che vogliono spiegare ogni giorno quello che gli “altri” devono fare, mentre il Sindaco e la Giunta:
1. Svuotano le piazze anziché riempirle! Dove è finita la città congressuale? Gli eventi?
2. Hanno perso la memoria di quello che si poteva fare della caserma Piave!
3. Hanno riempito con tutto quello che potevano Palazzo Simoncelli e Palazzo Negroni togliendo il respiro alle uniche attività in espansione!
4. Dopo tre anni la complanare è ancora un cantiere!
5. del Palazzo del Gusto si sono perse le tracce.
Queste e altre domande ci poniamo noi e se le pongono i cittadini. Esse attendono risposte precise e non provocazioni senza una visione d’assieme delle problematiche. Su questo e su altri temi richiameremo l’attenzione degli organi di stampa e della pubblica opinione.
Intendiamo sottolineare lo scarto, oramai clamoroso, che c’è tra il valore e i problemi della nostra città e l’approccio approssimativo e dilettantistico che caratterizza l’azione amministrativa. Infine, risulterà a tutti evidente come la contraddittorietà di certi atti faccia emergere “impuntature” tecniche e/o politiche che sembrano fatte apposta per creare instabilità e confusione.
Si ha notizia infatti, di un ulteriore rimaneggiamento degli atti compiuti per la Concessione a privati del Palazzo dei Congressi che puzza lontano un miglio di “pastrocchio”. Si abbia il coraggio di ammettere gli errori e ripartire con il piede giusto coinvolgendo le categorie interessate.
Quello che preoccupa è la totale incoerenza tra un atto e l’altro e la mancanza di un “progetto”, di una visione che permetta a Orvieto di interpretare la fase di uscita dalla crisi generale con idee e progetti nuovi.