ORVIETO – “Un altro traguardo raggiunto”, commenta soddisfatto il Maestro Riccardo Cambri, “che riempie d’orgoglio l’intera famiglia Unitre e rende onore agli appassionati allievi del Maestro Santo Vincenzo Ciconte, il quale, con la sua arte e la sua preziosa didattica, rappresenta una colonna portante dell’Associazione”.
Sabato 28 Ottobre alle ore 11:30, presso OrvietoVIE Museo Diffuso (piazza del Popolo) sarà inaugurata, alla presenza del Sindaco Giuseppe Germani, la “Mostra dei lavori del Laboratorio di Scultura” dell’Università delle Tre Età di Orvieto.
Il noto scultore Prof. Santo Vincenzo Ciconte cura da tanti anni il laboratorio ove ha forgiato un gruppo di allievi appassionati ed impegnati che rendono viva questa attività artistica per l’intera durata dell’anno accademico.
“L’esposizione rimarrà fruibile per due settimane, da Sabato 28 Ottobre a Domenica 12 Novembre compresi”, aggiunge il Presidente; “devo complimentarmi con i nostri ragazzi e col Maestro Ciconte per l’eleganza dell’allestimento e per la qualità dei lavori realizzati. Questa iniziativa è stata resa possibile dalla collaborazione di varie istituzioni cittadine: in primis, l’Amministrazione Comunale di Orvieto e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto; ringrazio particolarmente coloro che hanno contribuito in maniera decisiva: la Dott.ssa Carla Lodi (dirigente del Settore Cultura del Comune di Orvieto), il M° Pierpaolo Cincinelli (Presidente della Filarmonica Mancinelli – Banda Città di Orvieto), la Dott.ssa Cinzia Catalucci, il Signor Moreno Pontremoli; chiudo citando ancora i meravigliosi allievi del Laboratorio di Scultura Unitre, unitamente al loro Docente. Lo dico sempre: tutti insieme, si vince”!
Il Maestro Ciconte ha voluto precisare: “La modellazione permette di scoprire come la mano “segnando” la materia informe lascia traccia del gesto. Gesto a volte dettato da una mente “ordinatrice” o “idealizzante” tesa alla ricerca di armonia e di bellezza; a volte dettato da sentimenti, emozioni, desideri di libero sfogo ad impulsi interiori. Sotto la pressione delle dita nascono forme scarne o meticolosamente descrittive; segni tesi e dinamici, o essenziali e leggeri; frammenti di realtà o deformazioni della stessa per sottolinearne l’espressività. La mostra di questi lavori vuole essere esemplificativa di tali processi creativi”.