di Gianni Marchesini
Come per l’umidità anche per l’immigrato c’è l’immigrato e l’immigrato percepito.
Spesso l’immigrato è uno, ma tu li percepisci tre.
Ad esempio, su e giù per il Corso c’è una nigeriana, ma poiché nel frattempo che tu fai su e giù due volte ogni volta ti blocca e ti marca che riesci a dribblarla solo se giochi in serie A e da titolare, le nigeriane che tu percepisci sono quattro.
Poi c’è un nero, anche detto Radici, perché sembra un attore dell’omonima fiction. Ebbene lui, proprio al centro del Corso, fa il torero con il cappello rosso, lo muove con un ampio movimento a mezzo cerchio dall’alto verso il basso che in gergo si dovrebbe chiamare Veronica, ma che nella sua lingua non ha nome perché i tori se gli capitano a tiro loro non ci giocano, se li magnano, ti blocca facendoti scalpitare, scuotere la testa e soffiare come il toro infuriato prima di svignarsela al galoppo.
I neri percepiti con riferimento al solo Radici, sono una decina, praticamente tutto il cast della fiction.
Il mendicante nero posto nel centro preciso di via del Duomo è un nero percepito per almeno quattro neri perché lui non ti molla, ti segue per una decina di metri bofonchiandoti alcune parole incomprensibili molto usate, si presume, nei riti voodoo che, tradotte in Orvietano, cominciano tutte con: “Te pijasse…
Si passa poi agli immigrati in postazione, sempre con il cappello in mano (cappelli che sembrano bilance da pesca) davanti ai negozi, ai supermercati.
Per sbrigarsela presto e bene, si può dire che la media della percezione del nero davanti ai negozi è all’incirca di due neri, due neri e mezzo poiché ci sono quelli da tre neri percepiti che non ti fanno entrare e spesso ti scoraggiano a farlo e quelli, più modesti, (ma sempre molesti) che ti permettono di entrare i quali sono percepiti per un nero, al massimo un nero e mezzo.
Quindi, se si comprendono quelli che ti arrivano alle spalle mentre fai la spesa al mercato che sono alti quanto la Torre del Moro e già del suo valgono per due, ma che siccome ti pressano una pala di mano sulla spalla e ti bloccano al suolo con le pesche sulle mani, sono percepiti per il doppio cioè per quattro, possiamo affermare con una certa ragione che, a Orvieto Centro, è noto a tutti meno, ovviamente, agli amministratori della città che qualcuno dovrà prima o poi avvertire, gli immigrati mendicanti sono una quindicina, ma quelli percepiti sono almeno sessanta.
Quello che si percepisce soltanto e non si vede è il racket, ma c’è chi, come avviene a Orvieto e in una certa Italia, aspetta che vi sia un delitto percepito prima di intervenire.