di Dante Freddi
Il 18 luglio l’approvazione della mozione presentata dal consigliere Rometti per impegnare la Giunta a sostenere i risparmiatori Cro-Bpb, che hanno visto evaporare i loro risparmi investiti in azioni BpB, pur sostenuta trasversalmente da altri sette firmatari , era saltata per brighe all’interno del PD e giochi della minoranza, che in quella occasione aveva voluto evidenziare le contraddizioni della maggioranza.
Ieri, 2 agosto, nonostante il tentativo di ripetere la dinamica che aveva funzionato due settimane fa, 17 consiglieri su 17 presenti hanno votato a favore della mozione che chiede all’Esecutivo di “acquisire ogni ulteriore utile elemento di conoscenza al fine di intervenire urgentemente presso il Governo nazionale e presso la Commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, di recente istituzione, allo scopo di tutelare i risparmiatori della Cassa di risparmio di Orvieto in analogia con quanto già avvenuto in altre similari situazioni”. Inoltre “si esprime l’auspicio che la Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto mantenga la proprietà delle azioni della Banca attualmente possedute”.
La minoranza, pur consapevole dei pruriti nel PD, non è quindi caduta nella prassi politichese su cui qualcuno ancora contava e si è posta responsabilmente accanto agli altri consiglieri di tutti i partiti.
Assente alla discussione e alla votazione il consigliere Brega, pur presente nel palazzo regionale, che evidentemente non si sente nei fatti vicino ai risparmiatori orvietani e ternani che hanno decine di milioni di euro nella pancia della Banca popolare di Bari. Risparmi svalutati, che non si sa, pur già falcidiati, quando potranno essere in parte recuperati ed entrare nel circuito dei consumi locali.
Il consigliere ternano del PD si è anche astenuto, inoltre, dal prendere posizione nei confronti della Fondazione CRO e non si è unito all’auspicio espresso da Consiglio regionale che la “Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto mantenga la proprietà delle azioni della Banca attualmente possedute”.
Il perché dell’atteggiamento timido di Brega nei confronti di BpB, che appare con evidenza, è sconosciuto, vaga nelle stanze chiuse del Consiglio regionale e non è emerso pubblicamente, offrendo spazio alla fantasia degli osservatori anziché agli atti del Consiglio. D’altra parte è in linea con l’opacità della posizione del PD orvietano, che in occasione del Consiglio comunale aperto sul tema dei rapporti Fondazione CRO, CRO e BpB, per bocca del suo capogruppo, ha sostenuto che questi sono argomenti delicati in cui l’assise cittadina non avrebbe dovuto immischiarsi. Certamente i centinaia di risparmiatori raccolti dall’associazione Praesidium, animatrice delle azioni a sostegno dei risparmiatori orvietani e ternani, alcuni dei quali in gravi difficoltà, terranno a mente, perché bruciante sulla loro pelle, questa pagina di vita politica e amministrativa.