PORANO – La strada dell’Abbadia, la n. 111, invasa da cumuli di plastica caduti dai mezzi della raccolta differenziata, resisi visibili dopo il taglio dell’erba lungo i suoi cigli, è una discarica a cielo aperto.
Nessuno vigila perché questo non accada, il menefreghismo elevato all’ennesima potenza impera dappertutto, nel silenzio più assordante di chi dovrebbe vigilare e di noi cittadini utenti che aspettiamo sempre che qualcun altro agisca per noi. Tutto ci scivola sopra, il vero senso civico non ci appartiene più, siamo anestetizzati da una sorta di” tanto nessuno farà niente”! Gli ambientalisti nel passato si facevano sentire, oggi poco o niente. È possibile che non c’è nulla da fare? Facciamo la differenziata con serietà, ci crediamo, ci è stato detto che il farla ci consentirà di vivere in un ambiente pulito, e poi…lungo le strade percorse dai mezzi dei rifiuti troviamo lo scempio, la vergogna. Chi può, per favore, intervenga. Ho visitato paesi puliti sia al loro interno che al loro esterno, perché qui è così difficile? E i turisti, quei pochi o tanti che percorrono le nostre strade che idea si fanno delle nostre zone? Il nostro territorio ha bisogno di loro.
Pensare poi che paghiamo i tributi TARI molto salati, soprattutto qui a Porano che eccelle, rispetto ad altri paesi, nella produzione di poca indifferenziata! Quest’anno il tributo anziché diminuire è aumentato, in controtendenza rispetto agli altri Comuni del Comprensorio, sembrerebbe perché ci sono troppi che evadono la tassa, quindi ad essere corretti e non evasori ci si rimette.
Quanto è difficile aver cura dell’ambiente quando interessa a pochi! E dire che tutto si ritorcerà contro di noi, ancora non l’abbiamo capito. (Settimia Breccia)
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