Una storia raccontata alla nostra testata da Rambaldo degli Azzoni Avogadro, tra inefficienze e incredibili comportamenti.
Questa la lettera che ci ha inviato:
A Canale Nuovo la combinazione fra l’inadeguatezza del gestore telefonico, con lavori di manutenzione straordinaria iniziati e mai portati a termine,
e il comportamento quantomeno fuori luogo del proprietario del terreno ha portato alla distruzione di una linea telefonica, che sta lasciando da 5 giorni diversi utenti senza telefono fisso e connessione internet.
Senza alcun riscontro legato a quanto sta realmente avvenendo da parte del gestore telefonico (che si limita a rimandare giorno per giorno la riattivazione del servizio e a comunicare di essere all’opera per la risoluzione del problema, quando non c’è traccia di loro presenza nei luoghi dei misfatti) e, visti i danni gravissimi apportati alla linea, senza nessuna prospettiva plausibile di riattivazione del servizio (dato che ci troviamo in Italia nel Medioevo prossimo venturo)
Con tutte le ripercussioni del caso.
Sono titolare di un’utenza di telefonia fissa con ASDL con sede nella frazione di Canale Nuovo di Orvieto, poco dopo il cimitero, in direzione di Bagnoregio.
Vorrei rendere nota una situazione gravemente incresciosa che riguarda una serie responsabilità di Telecom Italia e che sta causando da mercoledì 12 luglio alle 11h00 circa l’interruzione del servizio di telefonia fissa e ADSL della mia linea (e in altre utenze della zona).
Io non risiedo dove ha sede l’utenza, ma a Parigi, e ne usufruisco solo per brevi periodi durante l’anno, pur pagando un canone mensile per tutto l’anno (non essendo possibile interrompere il servizio quando non necessario)
In questi giorni, cercando di capire le cause dell’interruzione del servizio, ho scoperto cose veramente gravi.
Dopo aver chiamato il 187 subito dopo l’interruzione verso le 11h00 di mercoledì 12 luglio, mi è stato detto che c’era un guasto ad una cabina (una piastra) che interessava più utenze e che il servizio sarebbe stato ripristinato entro 48 ore.
Il 13 luglio, dopo circa 30 ore dalla mia chiamata (alle ore 16h30 circa), ho incontrato due persone con una auto rossa con insegne Telecom presso una cabina sita fuori dall’abitato di Canale Nuovo di Orvieto, fra la chiesa e il cimitero.
Da lì si dirama il cavo che dopo circa 700/800 mt raggiunge per via aerea la proprietà dove ha sede la mia utenza.
Le due persone erano appena arrivate per la prima volta alla cabina per questo “guasto” e hanno detto di essere appena state mandate (dopo 30 ore dalla mia chiamata) e di aver solo verificato che il cavo risultava interrotto a circa 150 mt dalla cabina (in direzione della mia utenza).
Non sapevano nulla del percorso del cavo, né di chi fosse la proprietà da questo attraversato per via aerea.
Ho chiamato un vicino (anch’egli senza servizio telefonico) che mi ha detto di chi è la proprietà attraversata dal cavo e che da almeno due anni quel cavo era caduto a terra e correva in mezzo ad un vigneto. Ho informato le persone presso la cabina.
Il 14 luglio ho potuto ben osservare sul grande campo attiguo alla proprietà ove è la mia utenza il punto in cui il cavo da un palo scende a terra.
In quel campo, di cui so chi essere i proprietari, almeno dall’ 11 luglio sono in atto grossi lavori di movimento terra con grossi scavatori, immagino per preparazione a nuove coltivazioni.
Ho deciso di recarmi sul posto per verificare da vicino la situazione e comprendere finalmente cosa stesse succedendo.
Alle ore 11h00 del 14/07 ho raggiunto il campo, e oltre a filmare tutto nel dettaglio, ho parlato con il responsabile dei lavori, che credo essere il titolare dell’azienda proprietaria del campo.
Ho potuto vedere che il cavo telefonico, a causa dei lavori di movimento terra, nel tratto in cui si trovava a terra (lungo circa 150/200 mt o anche di più) è stato completamente sotterrato fra le macerie del terreno e degli alberi e sicuramente distrutto. E quindi interrotto.
Fino a quel momento (12 luglio ore 11h00), pur non trovandosi il cavo sulla sua sede opportuna (per aria sorretto da pali in legno), il collegamento telefonico e ADSL funzionava regolarmente (nel mio caso fino a 18 Mbit in entrata per internet)
La situazione, che come ho detto ho ampiamente documentato, è veramente scandalosa.
La persona con cui ho parlato sul campo ha dichiarato che il problema del cavo a terra a causa della rottura di due pali in legno per cause atmosferiche esiste da oltre 2 anni, e di aver mandato almeno 4 mail o fax a Telecom richiedendo la riparazione del danno, con la rimessa del cavo in sede aerea.
Che in questi due anni i due pali in legno danneggiati sono stati sostituiti con nuovi da parte di ditte appaltate da Telecom, ma che il cavo non è poi mai stato riportato in quota.
Ha poi dichiarato che, dovendo intervenire sul proprio terreno per renderlo atto a nuove coltivazioni, i mezzi meccanici nei punti dove passava il cavo telefonico lo hanno sotterrato e distrutto.( volontariamente o per errore non è verificato n.d.r.) Aggiungendo che anche il suo magazzino è rimasto senza collegamento telefonico.
E’ evidente che l’interruzione del servizio di telefonia fissa e ADSL da parte di Telecom Italia è dovuto a quanto sopraccitato.
In questo momento, a quasi 5 giorni dall’inizio dell’interruzione del servizio, non risulta a vista alcun intervento di ripristino in atto.
E anzi, sabato 15 e domenica 16 luglio sono continuati i lavori di movimento del terreno, tranciando di netto anche l’ultimo pezzo di cavo rimasto indenne e completando il lavoro di distruzione della nostra linea telefonica.
Io, tra l’altro, pago per tutto l’anno un servizio di cui usufruisco solo per pochissimo tempo e credo di avere il diritto di averlo funzionante almeno in quel moment. Non come sta succedendo ora, per gravi inadempienze della società telefonica e per il comportamento incredibile del proprietario del terreno dove passava il cavo.
Una “pessima storia” che è purtroppo tipica di un modus comportamentale molto frequente, che fa un gran male all’Italia e alla sua immagine, oltre che ai cittadini che subiscono danni e beffe.