ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha trattato la questione relativa alla vendita dell’ex Ospedale a seguito dell’interpellanza presentata dal Cons. Stefano Olimpieri (Capogruppo “Identità e Territorio”) che ha chiesto di conoscere “lo stato attuale del procedimento; se il valore dell’immobile oggetto del bando è confermato; se l’Amministrazione intende partecipare al bando, visto che gli strumenti normativi in materia di finanza pubblica lo permettono”.
Illustrando la richiesta, l’interpellante ha ricordato che “la vicenda dell’ex Ospedale in questi ultimi mesi è caduta nell’oblio: un silenzio assordante da parte dell’Amministrazione Germani sta impedendo di conoscere se vi siano degli sviluppi in merito al futuro del complesso immobiliare di piazza Duomo, così come non si conosce nulla da quando c’è stata la notizia di stampa in relazione alla pubblicazione del bando di vendita che dovrebbe effettuare la USL2.
Se è vero che verrà fatto un bando pubblico per l’alienazione del bene, il Comune di Orvieto ha l’obbligo morale e politico di partecipare al bando al fine di riportare l’ex Ospedale nella piena proprietà e nella piena disponibilità della città di Orvieto: infatti, secondo le norme vigenti in materia di finanza pubblica il Comune di Orvieto ha tutti i parametri congrui per partecipare al bando e per accendere un mutuo per l’acquisto, soprattutto alla luce della nuova stima che ha definito il valore dell’intero complesso immobiliare intorno ai 3 milioni e 500 mila euro. Per partecipare al bando serve, quindi, solamente una volontà politica che la Giunta può esplicitare attraverso una delibera di indirizzo”.
“Da sempre sosteniamo – ha aggiunto – che quell’immobile, per secoli punto di riferimento della sanità orvietana, dovrebbe tornare nella disponibilità della città: abbiamo anche sostenuto, in subordine all’acquisto diretto da parte del Comune, che ciò potrebbe avvenire attraverso lo studio e le successiva costituzione di una ‘pubblic company’ cittadina al fine di trovare lo strumento giuridico per delineare una strada maestra tale da determinare che il bene torni nella proprietà e nella disponibilità di Orvieto e degli orvietani. Ricordiamo che ad oggi questa ipotesi, malgrado le rassicurazioni del Primo Cittadino, non è stata minimamente studiata e non ha mai visto la luce.
La città di Orvieto si è vista espropriare, dalla riforma sanitaria di quarant’anni fa, un patrimonio immobiliare di grandissimo valore (tra tutti i beni, oltre al Santa Maria della Stella in piazza Duomo, c’è anche il lascito De Solis avente ad oggetto una palazzina terra cielo a piazza Nicosia nel centro storico di Roma) e pertanto la stessa città, prima di avallare la vendita dell’ex ospedale come un qualsivoglia capannone prefabbricato ubicato in una qualsiasi sperduta zona industriale, ha il dovere di percorrere tutte le strade affinché quel bene torni nella sua piena proprietà e totale disponibilità.
Inoltre, abbiamo sempre affermato che la vendita dell’ex Ospedale potrebbe diventare oggetto di speculazione immobiliare, soprattutto se il Comune non costruisce un ‘recinto’ normativo entro il quale l’eventuale acquirente deve obbligatoriamente ottemperare. L’acquisto da parte del Comune di Orvieto non pregiudica quindi nessun intervento di sviluppo e di rilancio dell’immobile e – contestualmente – della città: il futuro dell’ex Ospedale lo deve decidere la città di Orvieto, né la Regione, né la USL, né tantomeno un privato”.
Il Sindaco, Giuseppe Germani ha risposto: “la ASL proprietaria dell’immobile ha predisposto gli atti per la gara con i valori definiti da Regione e Ministero: si tratta di 3,5 mln e ovviamente si andrà alla gara al miglior offerente. Manca l’assenso della Soprintendenza poiché è un bene vincolato, ma anche questo aspetto sarà oggetto del prossimo incontro con la dirigenza della Asl e la Regione; la dialettica riguarda infatti anche palazzo Nicosia a Roma. Partita quest’ultima che sta dando i primi frutti positivi: da parte della ASL sono stati attuati i primi allontanamenti degli abusivi che si erano insediati nell’immobile e, relativamente alla gestione del bene, sono stati definiti anche nuovi contratti di affitto. Ovviamente nel rapporto con la ASL faremo le dovute verifiche sul rispetto del lascito affinché gli introiti vengano fatti ricadere sul nostro territorio.
Circa la destinazione dell’ex Ospedale, è noto quello che penso relativamente all’esigenza di dotarsi di nuove strutture per la ricettività, ma negli incontri che sto facendo con le associazioni inclusa ‘Cittadinanzattiva’, ho detto chiaramente che altre ipotesi possono essere verificate in presenza di soggetti o idee e progetti che riescano a sostenere la ristrutturazione dell’immobile. Nei bandi è previsto, infatti, che i concorrenti presentino il progetto di quello che vorrebbero fare della struttura, la cui ristrutturazione comporta investimenti di circa 20 mln”.
Il Cons. Stefano Olimpieri si è dichiarato: “non soddisfatto. Nessuno le esigenze nel settore della ricettività, ma il Comune dovrebbe partecipare al bando d’acquisto dell’immobile ragionando anche della struttura alberghiera in prospettiva. E’ il Comune che decide. Le grandi catene non sono proprietarie degli immobili ma li ristrutturano e li gestiscono come alberghi. Il vero rischio, lo ribadisco, è quello di avere degli speculatori su un immobile di pregio situato su piazza Duomo”.