ORVIETO – Anche a Orvieto arriva la stretta fiscale sugli affitti brevi, ora si paga il fisco e presto anche la tassa di soggiorno. Una novità non di poco conto per chi ha deciso di mettere a reddito il proprio appartamento usufruendo di quello che fino a pochi giorni fa – prima dell’approvazione della legge regionale sulla ricettività turistica – era il regime per i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo non superiore a 30 giorni.
E se si considera che a Orvieto, sono oltre quattrocento (300 quelle registrate ad oggi sul portale Airbnb) le strutture così classificate, si può facilmente immaginare la portata economica della nuova manovra. Stimabile in almeno 200.000 euro in più nelle casse comunali. «Il pagamento della tassa di soggiorno anche a questo particolare tipo di accoglienza – spiega l’assessore al bilancio Massimo Gnagnarini – è una norma prevista nel decreto da poco approvato ma va regolamentata. Come Comune stiamo lavorando affinché tale possibilità venga recepita e accolta a livello regionale perché è giusto che anche questo tipo di ricettività giochi ad armi pari con quelli che ne sono già obbligati, come gli albergatori o proprietari di b&b».
In pratica, dunque, a questo tipo di affitti, dal 1° giugno 2017, si potrà applicare la cedolare secca del 21% (l’imposta speciale che sostituisce l’Irpef e l’imposta di registro) otre a prevedere l’obbligatorietà di comunicare al Comune le presenze con un sostanziale aumento del dato sugli arrivi. Ma anche degli incassi. Non a caso, secondo l’assessore, è imputabile anche a questa attuale mancanza di regolamentazione la limatura al ribasso di 150.000 euro delle previsioni di entrata relative a tutto ciò che ruota intorno ai flussi turistici.
«Orvieto – specifica Gnagnarini – è la città dove si registra il maggior fenomeno di accoglienza turistica non riconducibile alle strutture alberghiere e a quelle extralberghiere sulle quali vengono redatte le statistiche. Infatti a fronte dei circa 3100 posti letto ufficiali si stimano in altri 1500 quelli disponibili in case e appartamenti messi a disposizione dai proprietari sugli appositi siti internet di intermediazione immobiliare». Una manovra, dunque, che farà sicuramente felici albergatori, che, negli anni, si sono trovati a subire una concorrenza pesantissima in una città, dove, fino a pochi anni fa non esisteva affatto. (Sa.Simo)