di Stefano Moretti
Il tormentone Te.Ma., l’unico che appare interessare la sonnolenta classe politica orvietana, non scade di moda, occupando spazi di stampa locale solo di poco inferiori, con le debite proporzioni, di quelli invasi, altrettanto impropriamente, da Renzi sulle tivvu’ di Stato.
Io non rivesto piu’ da anni alcuna carica istituzionale ma nondimeno, se non altro per lunga esperienza amministrativa, mi sento di dover dare un contributo al ridimensionamento di una vicenda “piccola cosi'” ingigantita a dismisura.
La Te. Ma. non è un modello della Lancia ma neanche il referente del sistema culturale orvietano e tantomeno umbro, ma, molto piu’ semplicemente, un soggetto erogatore di servizi e di gestioni in tale ambito, indipendentemente dalla partecipazione, tra l’altro assai poco opportuna, del Comune di Orvieto, gran fidejussore. Sotto tale profilo, proprio grazie all’acquisizione dell’associazione “di professionalita’ e competenze nella gestione degli eventi ….dotata di personale stabile ed orientando la propria gestione a criteri di economicita’ e trasparenza (conferenza stempa del 31 maggio 2017 lavoratori Te.Ma. e sindacato categoria) non deve temere liberi mercato e confronto per l’affidamento di appalti di settore nell’ambito concorrenziale che contraddistingue tutte le attivita’ economiche e commerciali. Diversamente, richiedere esclusive di gestione in forza di una supposta genesi pubblicistica e’ argomento non solo giuridicamente improprio ma per nulla corrente e non in grado di trovare adeguata sponda neanche nelle difficolta’ di bilancio poiche’ queste, nella misura che la riguardano, debbono essere risolte in house, concorrendo alle stesse soluzioni anche i garanti, compreso, anzi per primo incluso, il Comune di Orvieto. Questa dunque la sfida, aperta, e’ vero, persino a rischi fallimentari privatistici (Corte Appello Venezia, sent 1801 2015) , e di pubbliche responsabilita’ contabili, ma non ci si puo’ sottrarre invocando ancora aiuti indiretti e privative impossibili nell’attuale quadro legislativo ed economico sociale il cui impatto richiede professionalita’ ed assunzione esperta dei rischi e non invece scadente presenzialismo supportato da assistenzialismo ed ormai impossibil pubbliche guarantigie.