di Valeria Cioccolo
Pensa alla famiglia come una squadra. E come vince una squadra? Non serve solo la tecnica, anzi, è più importante che i giocatori mettano da parte il proprio ego e guardino insieme verso la stessa direzione, operino a vantaggio dei compagni, per fare gol. La prima e più importante regola per sentirsi parte della squadra-famiglia è l’amore. Ma dimentichiamoci della favola del principe azzurro e della principessa. Questa è illusione, non vita. Il compagno o la compagna che si ha accanto potrà essere compatibile con noi al 50-60-70-90%, ma la perfezione non ci sarà mai. E allora, come un’unione può diventare duratura? C’è un allenatore d’eccezione che ci mostra il modo, è Papa Francesco e lo fa con un testo semplice e bellissimo dedicato alla famiglia in tutte le sue sfaccettature, l’AmorisLaetitia. E ne parla in modo concreto, con i problemi della nostra quotidianità, dal lavoro che manca, alle carenze non solo materiali ma anche fisiche e spirituali, fino a toccare la maternità e la paternità, il divorzio, e ogni situazione che nella vita si può presentare.
Rete Famiglia ha iniziato su questo tema una serie di incontri. Il primo si è svolto nella Sala parrocchiale di Ciconia qualche giorno fa e sarà seguito da altri appuntamenti nei prossimi mesi. L’ospite della serata è stato don Stefano Mazzoli che si occupa di catechesi e pastorale familiare per la diocesi di Terni. Don Stefano non è solo un coinvolgente comunicatore, ma anche un sacerdote con una forte esperienza di incontro con tante e diverse situazioni.
Don Stefano spiega l’importanza della famiglia attraverso l’Amoris Laetitia, raccontando le storie di tante coppie che a lui si sono rivolte; ci dice che Papa Francesco ha indicato come necessario un cambiamento di visione da parte degli stessi cristiani, che devono riscoprirsi missionari nel mondo, uscire dalle chiese e cercare fino alle periferie umane, non giudicare, ma tendere, sempre, la mano.
E come oggi la chiesa riesce a porsi di fronte alle sfide di una società e una cultura in fermento? La risposta sembra difficile, dice don Stefano, in realtà l’Amoris Laetitia fornisce ancora una risposta: ‘integrare la fragilità’. È importante togliersi i pregiudizi dalla mente, non siamo un colore, una provenienza, una condizione, guardiamo alle persone e consideriamole tali, togliamoci le etichette dagli occhi, solo allora saremo in grado di leggere i messaggi, spesso dolorosi e difficili che arrivano dal mondo. Il discorso si apre ai figli, la cui parola in ebraico è la stessa di ‘futuro’, figli, naturali o adottivi, che sono sempre i primi che vanno considerati, proprio perché futuro nostro e futuro umano. E questo non è scontato. Quando ad esempio si ha una spaccatura del nucleo familiare i figli soffrono, sempre. Perché percepiscono la famiglia come un corpo unico e una separazione provoca lacerazioni difficilmente recuperabili. Ma ogni situazione è particolare e va vista nei suoi aspetti reali. Anche sulle coppie di fatto non c’è chiusura, per la chiesa il matrimonio non può che essere il sacramento tra un uomo e una donna, fecondo e fedele. Ma non significa, come ci dice il Papa, che non ci sia accoglienza e ascolto per tutti e per le diverse situazioni.
“Questo incontro – spiega suor M. Luisa coordinatrice del progetto Rete Famiglia – è stato pensato perché nel corso di questo primo anno di attività della Rete, ci siamo trovati davanti a tante situazioni e abbiamo sentito la necessità di parlarne e capire meglio, per poterci confrontare su una istituzione importante, la famiglia appunto, che sta vivendo un periodo di sconvolgimento e di crisi ma che resta un pilastro fondamentale della nostra vita sociale, economica e culturale. Inoltre i genitori della catechesi avevano chiesto di affrontare alcune problematiche emerse durante gli incontri mensili. L’Amoris Laetitia è un testo prezioso, quali parole migliori da utilizzare per parlarne? È un testo che tutti dovrebbero conoscere, di grande modernità, apertura e vorrei aggiungere anche di grande bellezza.”
Rete Famiglia chiude per la pausa estiva il 24 giugno. Riaprirà il 3 ottobre prossimo. Rimane sempre attiva la mail retefamigliaorvieto@gmail.com