di Valeria Cioccolo
Si conclude con un bilancio positivo il primo anno del progetto diocesano Rete Famiglia. Le attività riprenderanno il 3 ottobre, con la riapertura del Centro dedicato alle famiglie in difficoltà.
“E’ stata un’esperienza molto costruttiva”, parla la coordinatrice, suor M. Luisa Gatto. “All’inizio è stato importante poter conoscere anche tutte le realtà e i servizi territoriali che si dedicano al sociale presenti sul territorio. Abbiamo imparato l’uno dall’altro, chiarite le rispettive competenze, obiettivi e fatto “Rete”, appunto, come è negli scopi del progetto. E’ stato anche questo un aspetto costruttivo e di crescita. Ci siamo resi conto ad esempio, che spesso ci sono incentivi e possibilità per chi è in difficoltà che molte persone non conoscono. Rete Famiglia ha aiutato a far parlare chi eroga il servizio con chi ne è il potenziale beneficiario”.
Ci sono stati molti casi da affrontare? Risponde ancora la coordinatrice: “Non moltissimi, ma abbastanza per parlare di bilancio positivo. Questo primo anno è servito per far conoscere il progetto, il suo modo di funzionare. Rete Famiglia non ha fondi, eppure è riuscita a venire incontro anche a molte esigenze di indigenza. E’ stato poi possibile affrontare casi con difficoltà anche complesse, di carattere sanitario, psicologico, economico, affettivo, grazie agli esperti che gratuitamente hanno prestato la propria consulenza, o alle associazioni (come la Caritas, il Banco alimentare, le Acli) che hanno fornito beni di prima necessità e assistenza. Ma nulla sarebbe stato possibile senza i volontari addetti alla prima accoglienza presso la Sede aperta in via Soliana. E chi si è rivolto a Rete famiglia è stato accolto, ascoltato e seguito lungo un percorso, che in molti casi ancora continua. Queste persone sono entrate non come numeri a riempire uno schedario, ma sono divenute parte di un bagaglio affettivo che ha coinvolto tutti.
Mi sento di fare un grande ringraziamento innanzitutto al Vescovo, Mons. Benedetto Tuzia e alla Diocesi che hanno creduto in questo progetto e nelle sue potenzialità. Poi a chi ci si è dedicato all’assistenza, esperti e volontari, ma un grande grazie soprattutto va a chi ha reso vivo tutto ciò, alle famiglie, che con la loro grande umanità sono state l’anima del progetto. Speriamo di crescere e di fare sempre meglio”.
L’appuntamento è per il 3 ottobre prossimo. Arrivederci.