Il paradosso filosofico “if a tree falls in a forest and no one is around to hear it, does it make a sound?”, che spesso viene tradotto malamente in Italiano, può anche essere applicato ai moti politici che nel corso dei secoli hanno creato, spezzato, plasmato forme di governo le più disparate. Se non c’è nessuno che sia in grado di documentarli, sono realmente accaduti?
Questo corto preambolo vuole attirare l’attenzione verso una serie di eventi che hanno avuto luogo nella Corea del Sud a partire dagli anni ’80 e che hanno visto Kim Newton, professore di fotogiornalismo presso l’Università dell’Arizona ed ora ad Orvieto per i corsi del Summer Program (https://www.kimnewton.com/), quale protagonista riconosciuto. Un recente articolo apparso sulla stampa coreana dal titolo “Watching the Candlelight 30 Years Later, I Knew that the Sacrifice of That Day Was Not in Vain” ne delinea il ruolo avuto nel cogliere su pellicola quello che stava accadendo, la voglia di democrazia che nasce dal basso e che talora porta a sacrifici estremi. Questo il link al giornale The Kyunghyang Shinmu: (http://english.khan.co.kr/khan_art_view.html?artid=201706121754387&code=710100).
Che la vita del reporter non si proprio una delle più facili lo testimonia anche l’esperienza coreana di Kim, iniziata con manifestazioni antiregime di fronte alla Yonsei University, per le quali era d’obbligo la maschera antigas se volevi fare il tuo lavoro e non piangere a dirotto per ore. Il suo scopo, come free lancer, era di documentare il Movimento Democratico di Giugno, una delle organizzazioni che ha contribuito alla creazione della Sesta Repubblica nel 1987. Proprio durante il suo soggiorno orvietano è stato contattato da uno degli attori dei movimenti d’opposizione, che ora ricopre importanti cariche politiche, ed è stato invitato come ospite d’onore alle manifestazioni per il trentennale della rinascita democratica sud coreana.
Kim, che ha girato e gira tutt’ora il mondo, ha accettato e la scorsa settimana è volato a Seoul per incontrare il presidente Moon Jae-in, al quale ha regalato una delle sue foto più significative di quegli anni, quella nella quale, di fronte ai corpi antisommossa in pieno assetto, sono due degli studenti di allora, Woo Sang-ho (oggi un avvocato del partito Minjoo) e Woo Hyeon (ora un attore). E’ di certo un privilegio avere persone di questo spessore ad Orvieto, che si innamorano della città e che la scelgono per insegnare, che vi tornano anno dopo anno, che guardano i nostri paesaggi, gli scorci, le persone e lasciano un’immagine nuova di quello che per noi è scontato, un’immagine che poi viaggia nella rete, racconta di noi con partecipazione; una buona idea già ce la danno le prime foto messe online https://pjinitaly2017.wordpress.com/. Grazie Kim….. sarà un caso che lo stesso nome ricorra in tre dei più significativi personaggi della Corea del Sud di questi ultimi 30 anni? Kim Young-sam e Kim Dae-jung hanno guidato il movimento pro-democratico negli anni ’70 e ’80, e sono poi stati eletti Presidenti della Repubblica di Corea, Kim Jong Pil invece è stato primo ministro a più riprese. (Claudio Bizzarri)