di Osservatorio Le Crete/ Tavolo dell’ambiente
ORVIETO – Lo schema di accordo approvato dalla regione Umbria con la regione Lazio sui rifiuti provenienti dal Viterbese, che verranno lavorati nella discarica Le Crete di Orvieto e’ l’ennesima dimostrazione che questa nostra discarica continuerà ad essere utilizzata per gestire urgenze provenienti da ogni dove. Uno schema questo che ci fa nutrire perplessità e dubbi enormi soprattutto per le incongruenze tecniche che in esso si annidano.
Andiamo per ordine : la regione Lazio,in assenza di una vera e propria emergenza rifiuti, chiede alla regione di poter conferire e lavorare nella discarica Le Crete di Orvieto circa 18000 tonnellate dei propri rifiuti non differenziati. La Regione, senza approfondire ed in maniera sovrana e gerarca decide noncurante del pensiero della comunità orvietana, e questo alla luce del silenzio delle istituzioni locali e del nostro primo cittadino, il quale per tutta risposta cosa fa? Nulla. Non si oppone politicamente, non prende una posizione contraria al dictat regionale, non partecipa alla comunità orvietana quanto sta accadendo.
In secondo luogo l’atto in se presenta delle incongruenze. La prima è relativa al fatto che la provincia dovrebbe controllare tutto il processo dei rifiuti laziali che entreranno nella discarica Orvietana, quando poi la delega sui rifiuti non è di competenza provinciale ma regionale, fra l’altro una provincia di Terni in fallimento economico e che se avesse avuto delega sui rifiuti avrebbe dovuto partecipare attivamente all’accordo. Secondo punto ma non meno importante, è il passaggio dai 60 giorni, che inizialmente era il tempo necessario alla lavorazione delle 18000 tonnellate di rifiuti, agli 80 inseriti nell’accordo . La legge 182 che secondo noi viene erroneamente interpretata dalla regione, in quanto il principio di solidarietà alla regione Lazio non sussiste dato che la stessa non è in emergenza rifiuti, per tanto è suo dovere smaltire questi rifiuti negli altri impianti presenti nei propri territori, e non in Umbria e non soprattutto ad Orvieto. Rimaniamo convinti che il sindaco ed il suo partito aldilà dei proclami e conferenze stampa da “bar” debbano rappresentare il nostro territorio coerentemente con ciò che dicono nelle stesse conferenze e coerentemente con il desiderata dei cittadini orvietani, i quali si sono già espressi dichiarando a gran voce che la discarica ad Orvieto non la vogliono più, altrimenti si dimettano in blocco.