ORVIETO – I Centri di Aggregazione Giovanile della Zona Sociale n. 12 tornano ad incontrarsi e a fare festa sabato 20 maggio, a partire dalle ore 16.30 presso il giardino biblioteca–sala polivalente di Fabro Scalo. della zona sociale n. 12.
Il Meeting dei Centri di Aggregazione Giovanile è promosso da: Comune di Fabro e Comuni della zona sociale n. 12, Servizi Educativi del Comune di Orvieto, Cooperativa “Il Quadrifoglio”, per presentare alla cittadinanza le attività che i C.A.G.
Partecipano i Centri di Aggregazione: FREIGEIST di Montegabbione, Lo SQUALO di Castelgiorgio, Gruppo Ragazzi di Monterubiaglio, Il CENTRO IDEE MULTICREATIVE di Allerona/Castelviscardo, il BOOM di Porano, l’ULTIMA SPIAGGIA di Fabro/Monteleone e Mr. T di Orvieto.
Sono previsti laboratori ed esposizioni dei lavori e alle 19,00 un GARDEN COLOR–MOB presso il giardino/biblioteca; alle 18.00 invece ci sarà un tentativo sperimentale e improvvisato di messa in scena de IL MALATO IMMAGINARIO, a cura del corso di teatro CAG di Fabro per la regia di Felizitas Scheich. Alle 20.30 pizza e After Show presso la Sala Polivalente e a seguire DJ SET By Just Pala.
I Centri di Aggregazione Giovanile (CAG), nati con i finanziamenti della legge 285/97, sono presenti e radicati nel territorio dell’Ambito orvietano fin dalla promulgazione della legge stessa.
In modo particolare i CAG sono un’espressione della legge in quanto, per la prima volta, l’adolescente viene considerato come soggetto attivo, il cardine su cui ruota l’azione, sovvertendo l’ordine che da tempo lo voleva solo come fruitore di iniziative proposte e imposte da altri.
Una delle caratteristiche ed innovazioni dei CAG è infatti la condivisione, la partecipazione e la realizzazione delle attività da parte di tutti i frequentatori, mentre l’operatore diventa il facilitatore e il catalizzatore delle esigenze e dei desideri dei ragazzi.
I CAG, nati dal Progetto “L’Ombelico del Mondo”, sono cresciuti in maniera costante dal 2000 ad oggi e attualmente nel nostro territorio sono presenti 8: “Ultima Spiaggia” a Fabro/Monteleone, “C.I.M. Centro Idee Multicreative” ad Allerona, “Lo squalo” a Castelgiorgio, “Freigeist” a Ficulle/Montegabbione, “Boom” a Porano , il “gruppo ragazzi di Monterubiaglio” e Associazione P285 centro di aggregazione “Mr Tamburino”.
Le finalità dei CAG sono quelle di far incontrare i giovani restituendo al territorio un reticolo di relazioni indispensabili alla sua vitalità e permettere che spazi cittadini assumano una valenza educativa, in un ottica che miri non solo alla socialità, ma anche alla progettazione di iniziative culturali, informative e aggregative che abbiano la funzione di prevenire il disagio giovanile.
Compiti specifici del CAG sono infatti:
– l’attuazione delle funzioni di base identificate ai fini della promozione della crescita armonica e della prevenzione del disagio giovanile quali: l’ascolto, l’accompagnamento, l’informazione-orientamento, il sostegno, la funzione educativa e di socializzazione.
– l’intervento rivolto alla globalità della popolazione giovanile, non più identificata solo a rischio di emarginazione sociale, mediante percorsi educativi differenziati sulla base dei bisogni rilevati.
– l’appartenenza alla propria comunità locale per la costruzione di un patto educativo tra i diversi soggetti: la famiglia, le istituzioni pubbliche e private, l’associazionismo, il privato sociale e il volontariato e le altre agenzie educative, quali scuola e oratori, anche attraverso intese formalizzate.
– la sperimentalità come caratteristica ordinaria di procedere nella ricerca di azioni e modalità organizzative innovative, in grado di rispondere a bisogni in continua evoluzione.
– la valutazione della qualità del servizio reso, del progetto educativo, dell’impatto delle azioni sui soggetti coinvolti e sulla comunità e dei processi attivati con gli stessi.
– l’animazione del contesto sociale come attivazione e valorizzazione di risorse e competenze esistenti.
– l’essere sensore privilegiato della condizione giovanile e strumento di monitoraggio sistematico del fenomeno.
– l’autopromozione del servizio per la visibilità sul territorio e la garanzia dell’efficace fruizione da parte dei destinatari.
– la stabilità e la permanenza nel tempo dell’unità d’offerta, quale patrimonio culturalmente storicizzato della comunità.
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