di Taira Bocchino – Presidente Amici della Terra Orvieto
L’incendio dell’altra notte alla discarica de Le Crete dimostra ancora una volta che il ciclo dei rifiuti non si deve chiudere solo con le discariche dove, invece, dovrebbero essere conferiti pochissimi rifiuti inerti a valle dei processi di trasformazione e riciclo dei rifiuti.
Nella discarica di Orvieto, al contrario, vengono conferiti rifiuti indifferenziati che dopo un minimo trattamento di stabilizzazione vengono buttati in discarica. In particolare la parte secca come plastiche, carta, legno sono materiali che hanno un potere calorifico elevato e quindi, anche accidentalmente, possono dar luogo a combustione.
È bene ricordare la pericolosità della combustione dei rifiuti all’aria aperta che produce una serie di sostanze tossiche come diossine, metalli, furani, polveri, NOx che vengono trasportate dai venti per poi ricadere anche a qualche chilometro di distanza provocando disastrose conseguenze alla salute, all’ambiente e al territorio. Per non parlare delle ricadute negative per l’immagine e l’economia della città. Chi verrebbe a soggiornare in un luogo dove aleggiano fumi tossici?
Ci auguriamo che a breve vengano date notizie aggiornate ed esaustive ai cittadini sulle cause dell’incendio e sui materiali bruciati. È il momento che la regione Umbria prenda atto della necessità di aprire un nuovo capitolo sulla gestione dei rifiuti per arrivare al definitivo superamento delle discariche.