ACQUAPENDENTE – E’ cominciata l’ultima settimana dedicata ai Pugnaloni 2017: i laboratori si animano, tutti i gruppi sono in fermento e si lavora sempre più duramente giorno e notte: la festa della Madonna del Fiore culminerà infatti domenica 21 maggio con la sfilata dei Pugnaloni e la premiazione dei primi sei classificati.
Programma ufficiale Pugnaloni 2017
Sabato 20 maggio 2017 Notte Bianca dei Pugnaloni con visita ai laboratori.
Domenica 21 maggio 2017
Dalle ore 9.30 esposizione dei Pugnaloni nel centro storico;
Ore 11.00 Solenne Messa Cantata presso il Duomo di Acquapendente, con la presenza del Signore di Mezzo Maggio e delle autorità civili;
Ore 11.30 Sfilata del gruppo “Sbandieratori di Sangemini” per le vie del centro storico;
Ore 15.00 dall’Oratorio Madonna del Fiore sfilata del gruppo “Sbandieratori di Sangemini”; dalla Chiesa di San Francesco Benedizione e sfilata del Corteo Storico “Città di Acquapendente” e “Sbandieratori Madonna del Fiore”;
Ore 15.30 presso Piazza Girolamo Fabrizio lettura della pergamena e “Antico Gioco della Bandiera”;
Ore 18.00 dal Duomo fino alla Chiesa di Santa Vittoria Solenne Processione con la statua della Madonna del Fiore presieduta da S. E. Mons. Fabio Fabene Vescovo titolare di Acquapendente, con la partecipazione del Signore di Mezzo Maggio;
Ore 19.30 Estrazione del Signore di Mezzo Maggio 2018 e a seguire proclamazione della classifica e premiazione dei Pugnaloni 2017.
In occasione della Festa dei Pugnaloni sarà disponibile, sia sabato che domenica, una navetta dai paesi limitrofi e dalla stazione di Orvieto per poter godere al meglio della Festa, senza pensieri e in tutta comodità. Sarà possibile usufruire del servizio sia dalle cittadine vicine ad Acquapendente, sia dalle strutture ricettive del territorio. Necessaria la prenotazione entro il 19 maggio.
Per informazioni e prenotazioni contattare:
Idealviaggi – Tel.3272819953 – Tel.0577787369
Email: info.idealviaggi@gmail.com
Ecco le mappe di tutti i laboratori dei nostri gruppi, che sarà possibile visitare durante la notte bianca dedicata all’ultimazione dei Pugnaloni: www.google.com/maps/d/viewer?mid=1q2-xfST8dq02aknDhH1MG2cFxIk&ll=42.74324818558942%2C11.8673493&z=16
Corrisponde quasi sempre con la data dei Pugnaloni il passaggio della storica Mille Miglia per Acquapendente. Quest’anno la Galleria Falzacappa Benci le dedica una bella mostra dal titolo Arti Mestieri e Motori con i dipinti di Francesco Ferrari, le fotografie di Cesare Goretti e la straordinaria Cinquecento con motore Ferrari made in Officine Oemmedi di Acquapendente. Sarà possibile visitare la mostra fino al 4 giugno 2017.
In occasione della Festa dei Pugnaloni sarà disponibile, sia sabato che domenica, una navetta dai paesi limitrofi e dalla stazione di Orvieto per poter godere al meglio della Festa, senza pensieri e in tutta comodità. Sarà possibile usufruire del servizio sia dalle cittadine vicine ad Acquapendente, sia dalle strutture ricettive del territorio. Necessaria la prenotazione entro il 19 maggio.
TUTTI I BOZZETTI APPROVATI DALLA PRO LOCO DI ACQUAPENDENTE CHE
PRENDERANNO PARTE AL CONCORSO IN PROGRAMMA DOMENICA 21 MAGGIO 2017
PUGNALONE GRUPPO ACQUAVIVA
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (creazione-intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola) vedrà protagonista in questo mese di Maggio il Gruppo Acquaviva che nasce nel 1987 per mano di diciassette elementi che decidono di allontanarsi dai Gruppi Nuova Equipe e Comb. In trenta anni di storia per i colori bianco arancio sono arrivati due trionfi. Datati 1988 e 1996 sono frutto della collaborazione tra il bozzettista Moreno Arcangeli e l’artista aquesiano Ennio Luzzi.
Nel 2001 arriva un secondo posto con lo stesso Moreno Arcangeli che rappresenta “La sua immagine: simbolo di forza, dominio, oppressione. Infranta dalla delicatezza di un fiore”. Tre volte il Gruppo raggiunge il cosiddetto “ultimo posto del podio”. Sempre il bozzettista Moreno Arcangeli centra l’importante obiettivo negli anni 1989, 1994, 1997.
Due i quarti posti: 1987 (bozzetto di Moreno Arcangeli) e 2008 con Tiziana Lombardelli che rappresenta “Morto inespressivo è l’universo intero…. Abbandonati i valori cardine del mondo…. Presa è la Speranza di un futuro Vero…. L’egoismo umano da padrone è giunto al fondo…. Solo il desiderio è l’orgoglio del pensiero…. Diano vita e colore a tutto tondo…. Sgorghi da te il nettare e ci indichi il sentiero…. Risplenda la Luce della vita nel profondo…. Fede…. Speranza….Carità”. Sempre con bozzettista Moreno Arcangeli arriva nel 1991 un quinto posto. Due infine i sesti posti: 1998 (bozzetto Moreno Arcangeli) e 2005 con Tiziana Lombardelli che rappresenta “….ACQUA siamo noi, da un’antica sorgente veniamo; FIUMI siano noi, se i torrenti si mettono insieme: VITA nuova c’è, quando “LEI è in mezzo a noi”.
Ogni partecipazione alla Festa dei Pugnaloni è contrassegnata tangibilmente dal tocco di qualità di artisti locali che abbinano fiori e foglie in cromatismi mozzafiato presentendo relazioni apprezzate dalla giuria. Al carismatico e evergreen Moreno Arcangeli, si sono alternati nei primi sedici anni di questo secolo Collettivo di Gruppo, Debora Rappuoli, Tiziana Lombardelli, Federico Del Croce, C.Nardini, F.Medori, Emma Arcangeli. Motivatissimi, simpatici ed intelligenti i capigruppo Andrea Colonnelli ed Andrea Mazzuoli che hanno avuto il compito di fare aggregazione e organizzare nei minimi dettagli la logistica raggiungendo obiettivi straordinari.
PUGNALONE GRUPPO BARBAROSSA
La lavorazione – realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola), vedrà protagonista in questo mese di Maggio il Gruppo Barbarossa. Nato nel 1993 da una scissione del gruppo 6+6, ha come colori sociali il giallo-viola. In ventiquattro anni di vita il successo nella prestigiossima manifestazione aquesiana arriva nel 2000. Grazie al bozzetto di Marcello Morleschi si realizza il concetto “Schiavo da tanto tempo, Tanto forse da amare le tue catene. Sei ora pronto ? Per la libertà del popolo ? L’hai atteso. Per lunghi anni. Ora è qui. Alle armi, le mani. Incallite dal lavoro. Che il rumore della vittoria non ti renda più sordo. Al dolce suono della pace.” Nel 1993 arriva un secondo posto grazie alla bozzettista-artista Eliana Buzi. Terzo posto nel 1999 grazie al bozzetto di Marcello Morleschi. Due i quarti posti. Il primo targato Eliana Buzi è del 1993, il secondo targato Elisabetta Grassini è del 2012 e rappresenta “Il confine tra il male ed il bene, raffigurato da un mondo dove non esiste la luce e colore o dove anche le cose più belle e delicate come le rose, nascondono il loro infinito segreto, le spine. Ci affacciamo all’interno di un tunnel maestoso, raffigurato da una sorta di sagrato che è, per autonomasia, la sfida dell’uomo alla forza di gravità vinta dalla fede. Laggiù la salvezza. Si scorge appena una figura materna rassicurante, che invita ad affidarsi e ad entrare in quel mondo di luce e colore. La via che conduce a tale beltà simboleggia l’equilibrio tra il passato ed il presente da cui si riceve, come allora, la forza di combattere per la propria libertà.” Due in quinti posti, infine. Nel 1994 con il bozzetto di Eliana Buzi e nel 2013 con Elisabetta Grassini che rappresenta “E il passato che torna presente. Sono io che torno a te, tu che torni a me…. Sono momenti che scorrono nei simboli irremovibili del tempo. E la vita che sfugge, è un miracolo fissato nella meemoria…. E’ la mia vita, la tua storia. Sono quei ricordi stinti che hai lasciato, adesso i mille colori della mia vita! La fusione tra un passato ed un presente…. La tua mano affabile che di nuovo mi accompagna per le vie del paese, in questa domenica di maggio. E’ la tua forza nel portare avanti il miracolo, e la mia responsabilità nel non lasciarlo morire…Sono io e sei ancora tu”. Se le giurie ogni hanno espresso commenti positivi sullo sviluppo lavoro del gruppo il merito è di tutti coloro che hanno permesso nel corso degli anni di rifinire e perfezionare le tecniche di attraccaggio: Maria Luigia Cerica, Giuliano Mancini, Vanessa Dottarelli, Gianpaolo Zucca, Silvia Marignoli. Se la logistica è via via diventata sempre più perfetta merito al capogruppo Maurizio Sebastiani.
PUGNALONE GRUPPO CORNIOLO SAS
La lavorazione – realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola), vedrà protagonista in questo mese di Maggio il Gruppo Corniolo, precedentemente conosciuto come S.A.S e fondato nel 1972 tra i banchi di scuola. I rosso-blu in quarantacinque anni di vita hanno ottenuto quattro vittorie. Si inizia nel 1975 con il bozzetto di Giulio Sugaroni e si arriva al “triplete” griffato dall’artista Giuseppe Copponi: 1997 poi 2010 con “In questo mondo veloce, fatto di colori vivaci, cangianti, che si moltiplicano inseguendo il progresso, non và dimenticato che il passato, la tradizione, la storia, sono gli ingredienti indispensabili per costruire il futuro ! Al di là delle ideologie, delle religioni, dei miti, è la consapevolezza di sapere che diamo e da dove veniamo che ci permetterà di capire dove andare” e 2011 dove Copponi assieme a Siv Schonberg rappresenta “Crocevia di viandanti che la Francigena costringeva all’incontro, dove il miracolo trasfigurava, per tramandarla, la storia e la leggenda che, ancor oggi, cattura l’attenzione e raduna le genti!”.
Tre i secondi posti: 1980 (bozzetto Collettivo di Gruppo), e 1999 e 2014 Giuseppe Copponi che, nel secondo dei capolavori, rappresenta “In quel luogo, dove avveniva il miracolo, la storia e la libertà si intersecavano con quella via della fede che, ancora oggi, conduce al pentimento, al perdono, alla rinascita”. Due i terzi posti. Il primo targato 1983 (bozzetto Roberto Sugaroni) ed il secondo con il solito Copponi che rappresenta “Lo spirito in catene, la libertà solo un sogno: unica arma un pungolo !” Non è poi così importante se sia leggenda o miracolo vero; determinante è l’uomo che, presa coscienza di sé, sa trovare la forza per vincere le più aspre battaglie”. Due i quarti posti: il primo nel 1990 targato bozzettista Cesare Goretti ed il secondo nel 2006 con Giuseppe Copponi che rappresenta “Ogni uomo ne canta, ogni uomo la brama, ogni uomo ne sente l’afflato, nel corpo e nell’anima ! Ogni uomo ne vive l’essenza. Quando, in volo leggero, si innalza come farfalla a volare libero da altri uomini liberi per diventare, lui stesso, simbolo di libertà”.
Ben quattro i quinti posti conquistati: 1984 (bozzettisti Giulio Gelsomini e Piero Calamai), 1992 (bozzettista Cesare Goretti), 1998 e 2015 Giuseppe Copponi che, nel secondo dei mosaici floreali, realizza “L’invasione, la tirannia, il miracolo, la resa, la conquista della libertà”. Nel 40° anniversario della sua fondazione il Gruppo ha voluto proporre un immagine che sintetizzi il tema fondante della “Festa dei Pugnaloni di Acquapendente”. Ben cinque i sesti posti: 1978 (bozzetto Giampaolo Mariocchi), 1985 (bozzetto Giulio Gelsomini), 1987 (bozzetto Cesare Goretti), 2000 con la bozzettista Eliana Buzi che rappresenta “L’uomo nasce libero, ma non lo diventa finchè permette a se stesso di essere schiavo. Se vuole riguadagnare la sua libertà, deve avere il coraggio di affrontare la propria oscurità e lasciare che si trasformi in Luce” e 2009 con Giuseppe Copponi che sintetizza come “I pugnaloni commemorano accadimenti storico-religiosi e simboleggiano la conquista della libertà di azione di pensiero, diritto di ogni essere umano assolutamente inalienabile. Una conquista che ancora oggi si rileva difficile in molti casi e costretta troppe volte a pesanti percorsi prima di riuscire ad affrancarsi. Vogliamo credere che ci sia un “cavaliere coraggioso” nel cuore di ogni uomo, con un innato senso di giustizia, di fratellanza, di misericordia, imprigionato da falsi valori costretto a “sonnecchiare”.
Impotente ! Vogliamo dire “svegliati cavaliere coraggioso”, offri la tua spada alla pace, purifica gli ideali, guida i nostri passi per quella “via crucis” di libertà e conducili a quel creatore senza etichette, colori, bandiere, arricchiti dalla diversità dei percorsi ed uniti in un nuovo miracolo di comprensione, di altruismo di pietà ed amore!”. Accanto a Copponi, crescono in questi primi diciassette anni del secolo figure di altre professionalità disegnativa come Federico Del Croce, Stefano Paioletti, Valentina Pelo, Emily Rossi, Mario Pieri. Il segreto-successo stà anche nella solidità ed efficienza del gruppo. Garantita dalla perfetta logistica curata da capigruppo simpatici e preziosi come Marco Ceccolungo, Daniele Pifferi, Simone Serafinelli.
PUGNALONE GRUPPO CORTE VECCHIA SELECAO
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola), vedrà protagonista in questo mese di Maggio il Gruppo Corte Vecchia Corte Vecchia – Selecao nato ufficialmente nel 1998, da una scissione del Gruppo Comb con l’aggiunta di alcuni elementi provenienti dal Gruppo Acquaviva. In diciannove anni di vita grazie allo straordinario talento delle sorelle bozzettiste Veronica e Giorgia Regoli arrivano quattro trionfi.
Il primo targato 2001 realizza che “Per coloro che non avevano e non hanno fede è solo un ombra nel cielo, solo un ramo fiorito, ma per coloro che credevano e credono ancora è l’amore della forza di una Donna, di una Madre che protegge, aiuta, salva e libera, solo loro vedranno in tutto ciò: IL MIRACOLO DELLA FEDE”. Nel 2004 il secondo trionfo con “Ho visto un mare di candele rosse quel giorno, sembrava un mare di sangue; ho sentito il colore bruciare sulla pelle, sembravano i loro respiri; e c’è chi giura di aver visto quelle fiamme levarsi in volo per portare un po’ di luce ad ogni vittima del terrore.
Ho capito una cosa quel giorno: per ogni uomo ingiusto, in questo mondo, esistono mille silenziosi uomini giusti, che sapranno reagire, che sapranno sperare; sarà la nostra fede a salvarci dall’invisibile prigione in cui ci hanno rinchiusi. Ho capito una cosa quel giorno: insieme al ricordo di quelle candele continuerò a vivere nella speranza di un nuovo fiore”. Il terzo trionfo nel 2007 con “La corrente era intensa e non riuscivo a liberarmi….mi trascinava sempre più in basso, in fondo ad un mare di dolore, insieme a tutti gli errori che affondavano il mio corpo e la mia anima un tempo vivi ma ormai spenti dai lividi, dal silenzio, dalla paura…. ed intanto il tempo correva, correva come un vortice verso un maledetto buio….e intanto il tempo volava, volava come le parole e le promesse disperse in un vento di cristallo e portava con sé una lacrima….una ancora….ed un’altra in più….Ma ora basta !
Quella lacrima per troppi e per troppo tempo, invisibili oggi si accendono di luce e di speranza ed i miei occhi, troppo stanchi di essere pianto, non riflettono più la vigliacca insicurezza di chi ingiustamente mi chiamava “amore” ma nutrono, come un ultimo pianto, un fiore che dolcemente sboccia da quel mare di dolore. Nei miei occhi abitò la tristezza, ma grazie a Te riemergo da un passato che faceva male ed ora, con la Tua luce, scorgo al di là del maledetto buio il domani…. E non ho più paura”. Il magico poker trionfi si chiude lo scorso anno con “Come si fa a continuare a vivere dopo un dolore immenso? A tornare a sorridere ? A guardare avanti ? Le lacrime non smetteranno di cadere, ma basta una goccia di colore per dissolvere ogni male e per far nascere speranze ormai da troppo sopite. E’ la fede che ti sussurra “guarda ancora quanta vita c’è”. Il numero 4 compare anche alla voce secondi posti. Si inizia nel 2000 con “…Doveva essere terribile vivere in un oppressione: ovunque angoscia, terrore. Sembrava non ci fosse più vera vita, privati della libertà di agire, di pensare, ma non di credere e di amare….
Poi spirò un vento di fede e di speranza, non un’arma per uccidere, ma una brezza sublime per rinascere…. Se ci credi la respiri ancora oggi, come allora, è quella la tua arma, la meno cruenta ma la più sicura. Un tempo un popolo respirò un vento nuovo: rifioriva un ciliegio secco. Il profumo dei suoi fiori ci abbraccia e ci protegge ancora”. Nel 2003 arriva “Succede a volte che ci facciamo trasportare da ideali che non condividiamo, da bisogni che non abbiamo. Succede che i nostri occhi confondano e perdano l’autenticità delle cose e risulti difficile, se non impossibile, scorgere i segni quotidiani di Amore. Fede. Pace e Libertà. Succede che a causa di una realtà stravolta e distorta non riusciamo a “focalizzare” l’essenza dei gesti, delle parole, dei sentimenti. Fermiamoci ancora una volta e forse riusciremo a vedere il vero significato di quei messaggi racchiusi nella semplicità delle cose, come il fiore che già nove secoli fa guidò il nostro destino” Nel 2005 arriva “La ruota del tempo. Che passa e ripassa per eventi noti, che passa e ripassa su ferite ancora aperte, che richiama urla di battaglie lontane, che scandisce, con o suoi battiti, echi di morte.
Mostra, nel sue più profonde cicatrici, l’eterna pietà divina “Madre Misericordia” che ci illumina nei momenti più bui. Tu “advocata nostra” nelle prove più dure, fonte di rinnovata fede che cresce e si libera, che esplode e si propaga. Inarrestabile fiume di speranza, incontenibile perfino dal proprio argine. Compassione celeste che sboccia nel più atroce dolore, come fragili petali che si fanno strada attraverso le più crudeli”. Il poker “secondo gradino del podio” si chiude nel 2006 con “I fili si fanno corda e, insieme, sorreggono i carichi più pesanti. I raggi si fanno ruota, insieme, percorrono le strade accidentate.
Può mai un unico fiore emanare il travolgente profumo di un giardino in primavera ? Come le tessere di un mosaico s’abbracciano le une alle altre, così le infinite preghiere dell’uomo si fondono e, simili ad un coro di voci dispare, intonano un’unica meravigliosa melodia. L’armonia del creato intreccia mari e nubi, fuoco e pietra, nella pluralità sta la maestosità unica dell’universo. Nella pietà di tutti gli uomini giusti sta la grandezza di Dio”. Due i terzi posti. Nel 1998 e poi nel 2002 con “Nel tempo in cui la terra era fredda ed arida come la realtà nelle mani di un potere oppressore, gente senza volto e senza nome elevava le sue mani e si faceva immagine di guglie, vetrate, di luce,…. di fede. Il coraggio si accende e disegna l’avvenire…. oggi è il giorno che verrà”. Accanto a bravissime bozzettiste come le sorelle Regoli, Francesca Sacchini, orbita un grande team teleguidato da immensi per bravura capigruppo come Maico Colonnelli, Valerio Rocchi, Cristiano Pelosi, Riccardo Fani.
PUGNALONE GRUPPO COSTA SAN PIETRO
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola), vedrà protagonista in questo mese di Maggio il Gruppo Costa San Pietro nato nel 1998. Per i verdi-nero in diciannove anni di vita sono arrivati quattro prestigiosi piazzamenti. Il terzo posto del 2009 è racchiuso nel capolavoro di Tiziana Lombardelli che rappresenta “Il suo pianto non arriva ai tuoi occhi, distratto calpesti quel ramo. Quel piede da il tempo ad un tranquillo lamento in cerca di prede impaurite. Con un sorriso privo di denti ti avvicini a quel corpo innocente. Non ti tocca il gocciolio del dolore e non ti accorgi che è la sua anima che stai violando. Ora Tu, limpida luce nell’offesa del suo non capire, ridisegna in lui l’anello mancante e mostrargli la via dell’attimo vero di un sano capire, così che le sue mani possano trasudare di fiori convinti d’amore”. Quarto posto nel 2014 con il bozzetto di Rachele Venturelli ed Angelo Vitali che realizzano come “Si tratta di una verità non semplice e tutt’altro che ovvia perché, vivendo immersi in questo mondo, non è facile comprendere le realtà future. Ma Lui è risorto e poiché Lui è risorto anche noi risusciteremo. Se riuscissimo ad avere più presente questa realtà saremmo meno prigionieri dell’effimero e più disposti a camminare con cuore misericordioso sulla vita della salvezza” #CREDOLARESUREZZIONEDELLACARNE#PapaFrancesco4Dicembre2013#lascommessa della vita#oppressione#speranza#libertà.”Quinto posto nel 2001 con il bozzetto di Angelo Vitali e Viola Buzzi realizzante “Poche parole per offrire UNA chiave di lettura. Le fonti della tradizione ci parlano di due uomini che lavorando in un campo discutono senza POSSIBILITA’ sulla loro condizione di oppressi. Non avere POSSIBILITA’ è come essere rinchiusi in un involucro trasparente che ci rende OGGETTI di un gioco pericoloso. Ma un bambino vede il mondo con altri occhi ed offre una OPPORTUNITA’ di riscatto. Lasciamo alla capacità evocativa delle immagini ogni ulteriore riflessione”. Sesto posto nel 2004 con il bozzetto di Andrea Zucca che realizza “Distrutto il corpo, l’animo sofferente, tremenda ossessione che avvinghia la mente. Piegati gli alberi da una cruda realtà, nel cuore un incendio che fine non ha; dal potere logorato, dall’oppressione soffocato, quando credevo che fosse finita, nel cielo una luce ha brillato. Non ho paura adesso, ho ritrovato il coraggio, lasciando il mio io stanco e dimesso, libero la mente che era in ostaggio. Niente più guerra, odio, dolore. Solo un canto dolce, il profumo di un fiore. Nuova linfa scorre dentro me, tendo la mano con gioia infinita verso chi mi ha ridato la libertà….la vita”. A regalare tecnica di lavoro tanto precisa quanto raffinata in questi primi sedici anni del nuovo secolo bozzettisti del calibro di Rosa Mazzuoli, Sara Santelli, Federica Bernardoni, Cesare Goretti, Cristiana Antonini, Davide Sarchioni, Federico Del Croce, Sara Savelli. Sotto la supervisione del Direttore di Gruppo Masiamiliano “Sugo” Ronca realizzano capolavori logistici capigruppo del calibro di Roberto Marelli, Mirko Todini, Mariano Rocchi, Annalisa Zucca.
PUGNALONE GRUPPO PORTA DELLE RIPA CENTRO
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola) vedrà protagonista in questo mese di Maggio il Gruppo Porta della Ripa-Centro fondato nel 1963 e con colori giallo-neri che in cinquattaquattro anni di vita ottenuto sei successi. Il primo nel 1971 ha visto bozzettisti Domenico Creti, Renzo Chiovelli, Nicola Pioli e Luca Rosati. Nel 1973 arriva il bis con il bozzettista Domenico Creti. 1986 e 1989 sono gli anni vincenti dell’apprezzatissimo artista locale Paolo Rossi. Mentre il 2012 ed il 2014 quelli di Fabrizio Nardini.
Prima con la citazione di A.S. Byatt”Un uomo è la storia dei suoi respiri e dei suoi pensieri, azioni, atomi e ferite, amore, indifferenza, avversione, del suolo che ha nutrito lui ed i suoi predecessori, delle pietre e la sabbia dei luoghi a lui familiari, delle battaglie lungamente taciute e dei tormenti della coscienza. Strutture, anguste cornici imprigionano, incatenano le nostre vite ad ambiti miseri: l’idea e l’impulso ad agire ci indicano la strada per il riscatto della nostra libertà di uomini”.
La seconda raccoglie le citazioni di T.S.Eliot dal What the thunder said – The Waste Land “Qui non c’è acqua, solo roccia, Roccia e niente acqua, Montagne di roccia prive d’acqua, Se fosse acqua ci fermeremmo e potremmo bere”, quella di Pietro Paolo Biondi dalle Croniche di Acquapendente “Alcuni la chiamano Acquapendente da una manifesta caratteristica del luogo e per l’abbondanza dell’acqua che gli abitanti dicono lì sgorghi” e “Aqua fons vitae: la linfa che torna a fluire nelle fibre oramai morte dell’albero si fa fiume indomito e impetuoso che sovrasta e sbaraglia la fortezza immota e ne invade i ciechi recessi, gli oscuri varchi che non conducono ad alcuni luogo: spazza via il potere insensato, torna a sgorgare dalle fonti a lungo prosciugate”. Otto i secondi posti.
Il primo nel 1972 vede protagonisti i bozzettisti Carlo e Corrado Consoli affiancato da Domenico Creti, il 1977 il capolavoro di Mario Vinci, 1981-1982-1987 il tris di Paolo Rossi, nel 2002 la bozzettista Lavinia Sugaroni con “….non c’è notte tanto lunga da impedire al sole di sorgere !!!! E’ l’alba di un nuovo giorno, una luce che soccombe notti troppo lunghe, notte di oppressione, soprusi, guerre, malvagità. Un semplice francobollo, testimone delle nostre idee che viaggiano, idee talvolta troppo diverse, simbolo di commemorazione, utile a non dimenticare quel sole, miracolo di rinascita, capace oggi come allora di svegliare i nostri animi, di far gridare al mondo intero il nostro sì alla vita”, 2009-2010 il bis di Fabrizio Nardini che inizia con la citazione del Vescovo di Nola Begnamino di Palma “I lavoratori non chiedono assistenza, ma dignità e rispetto. Ascoltate il grido di queste persone che non vogliono oro e argento, ma solo lavoro e futuro per i loro giovani e le loro famiglie”ed il commento” La minaccia di una morte iniqua pesa su molti di coloro che nel lavoro cercano dignità, indipendenza, e realizzazione dei propri talenti, trovando invece nuove e pesanti catene.
Coloro che benedicevano la terra con la propria fatica ebbero in dono l’epifania di un segno di speranza” e finisce con la citazione di Isabella Allende dalla Casa degli Spiriti di Feltrinelli (1982) “Le tegole del tetto si staccarono e piovvero intorno con un fracasso assordante. Vide le pareti in muratura delle case schiantarsi come fossero state colpite da un colpo d’ascia, la terra si aprì così come aveva visto nei sogni e un enorme crepa comincio a spalancarsi davanti a lei” con il commento “Si può essere attraversati dal pensiero rassegnato che tutta la nostra esistenza crolli sotto l’urto di un oppressione intollerabile che la storia passata non sia ridotta ad altro che un cumulo di pietre frantumate ed inutili. Ma ciò che è avvenuto, sebbene distante nel tempo si lega a noi attraverso fili sottili e tenaci, ci permette di guardare attraverso occhi preveggenti, ci indica dove dirigere i nostri passi, ci tende antiche mani per sollevarci e redimerci di nuovi baratri”. Quattro i terzi posti. Si inizia nel 1963 con bozzetto di Renato Ciacci, per arrivare ancora al memorabile tris di Fabrizio Nardini: 2007 con “Sono stanco….Stanco di lottare, di provare. Stanco di piegarmi all’ovvietà delle ipocrisie. Mi fermo. Penso…. Rifletto…..SENTO.
Sento la purezza della speranza Esplodere in tutta la sua bellezza. LA SENTO. Mi avvolge….E io rinasco”, 2008 “Sento un esercito alla carica sulla terra, ed il tuono dei cavalli che si tuffano, schiuma intorno alle ginocchia arroganti nell’armatura nera, dietro di loro stanno gli aurighi, lasciano le briglie, agitano le fruste. Urlano il loro nome di battaglia nella notte. Io gemo nel sonno a sentire, di lontano, il turbine delle loro risa. Squarciano la tenebra dei sogni, fiammata accecante, picchiando, picchiando sul nostro cuore come si un’incudine. Vengono scuotendo in trionfo le loro lunghe chiome verdi Escono dal mare e corrono urlanti sulla spiaggia. I Hear ad army J.Joice.
Per troppo tempo sono rimasto nell’oscurità, all’ombra fosca del soprusi, dell’orrore, della tirannia, schiavo dei cicli del tempo, del mondo incolore fatto di violenza e potere cieco. Nasce una nuova forza, da una volontà quasi sopraffatta: tende la mano, proteso alla luce della speranza e raggiunge l’alba della mia rinascita”. Sei i quarti posti. 1974 (bozzetto Carlo e Corrado Consoli), 1975 (bozzetto Renzo Chiovelli), 1983-1988-1991 (bozzetti Paolo Rossi) e 2013 con Fabrizio Nardini che cita Leonardo Sciascia “La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini” e commenta “La torre incombe sulla vita della comunità, il suo meccanismo imperscrutabile scandisce inesorabilmente il tempo della sottomissione.
L’ingranaggio del potere appare immutabile, nulla e nessuno sembra poter gettare sabbia in quel sistema meccanico e ridondante…. Ma un segno, una visione di libertà rovescia improvvisamente la prospettiva delle azioni e la consapevolezza di una nuova speranza conduce ad un nuovo cielo ed ad una nuova terra”. Cinque i quinti posti: 1980 (bozzetto Paolo Rossi), 1985 (bozzetto Paolo Rossi), 1996 (bozzetto Cesare Goretti), 1998 (bozzetto Paolo Rossi e Cesare Goretti), 2003 (bozzettista Lavinia Sugaroni) che rappresenta “Si aprirà il sipario, un palco gremito di folla combatterà il tiranno, lo sconfiggerà, sarà un popolo libero.
Oggi come un tempo nulla è cambiato, l’unica intramontabile verità lo sguardo della Vergine, miracolo di pace”. Tre i sesti posti. 1979 e 1984 (bozzetti Paolo Rossi) e nel 2011 Lavinia Sugaroni e Cesare Goretti con “Il miracolo si rinnova, ricordando quei tempi così lontani, quella libertà conquistata dopo tante sofferenze del popolo aquesiano. Quello che ormai è solo un ricordo, può tornare in vita ogni qual volta inizia una nuova partita. Giocare è semplice, basta prendere quei due dadi, destino di ognuno di noi, lanciarli almeno una volta nella nostra vita, cercando di vincere la partita, sconfiggere ancora quel tiranno, e raggiungere il traguardo nella ricerca del nostro “piccolo miracolo”. Dietro a successi straripanti c’è un gran gruppo di lavoro. Teleguidato da capigruppo del calibro di Mario Vichi e Jacopo Santelli.
PUGNALONE GRUPPO PORTA ROMANA (COMB)
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola) vedrà protagonista in questo mese di Maggio il gruppo Porta Romana (Comb), acronimo di Club Of Many Boys, che con i colori sociali rosso-verde nasce nel 1975. In 42 anni di storia, arrivano sei successi: 1978 (bozzetto Domenico Creti), 1984-1998-2005-2009-2015 (bozzettista Rita Pepparulli). In questo secolo si parte con la citazione della poetessa Alda Merini dal Poema della Croce “La madre….quella si legò ai piedi del figlio per essere tascinata con lui nella sua croce e ne venne sciolta perché continuasse a vivere nel suo dolore” con commento “A ogni madre disattesa nella gioia dell’abbraccio che vanamente leva le braccia all’umana indifferenza. Alla madre che il grido svuota nel seno e nel ventre, dilagando un lamento infinito che sommerge ogni suono. A te, Madre, cui la guerra più infame ha negato il sorriso quando vedesti il vivo legno mutarsi in croce. Suona lontano il grido che rinnova la vita; leva alte le mani, inascoltate e trepide come farfalle che sciolgano in abbraccio il nodo della croce e raccolgano il nuovo germe dell’amore” si approda a “Divampa la fiamma sui fianchi del tronco consunto (l’inverno è raggiunto) / I rami si torcono e muovono dita di fuoco tra corde invisibili d’aria e gemono un canto d’amore…. / E’ chiara la fiamma ha volto di donna…. / E’ Giulia ! Che grida salvezza ( nel fianco una freccia) / S’abbalza…., s’innalza, si gira…. La vedo ! E’ Maria ! Maria, che d’amore si scioglie (la fiamma l’avvolge) / Nel rogo felice che schiocca un guizzo di luce mi coglie lo sguardo…. Sorride (mi sciolgo) / E’ fuoco che allatta è fiore che sboccia (lo colgo) e forte risveglia in me la sete di primavera” e si arriva alla citazione dal Talmud “State molto attenti a far piangere una Donna perché Dio conta le sue lacrime ! La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere calpestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale, un po’ più in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere amata”. Tre i secondi posti: 1986 (bozzetto Rita Pepparulli), 1988 (bozzetto Dorella Colonnelli), 1996 (bozzetto Andrea Zucca). Sei i terzi posti: 1980-1982 (bozzettista Gian Paolo Mariocchi), 1990-2006-2010-2013 (bozzettista Rita Pepparulli) con secolo odierno che parte con “Nell’immensità del cielo. Come nel ventre della terra, pulsa il germe, fecondo di grazia. In silenzio assoluto ed al buio di ogni scienza nasce la luce e squarcia il Mistero. Incurante di tutto sboccia e pervade di sé lo spazio ed il tempo…. Miracolo d’amore umile e sublime che stupisce il creato….canto di Dio alla vita, gioia di dolcezza infinita”, passa per “Vidi un prato fiorito lungo la via del cielo. E, all’improvviso, un albero insecchito…. Mi fermò disse Ecco, prendo il tuo cuore. Vedi non ho della vita il colore. Anche se questo mio tronco ferito sulla via del cielo. Tante pietose mani hanno vestito: fiori di primavera senza odore, da petali di lacrime intessuti e foglie chiuse in fasci di dolore. Ma nella linfa spenta, come fuoco ora sale il tuo cuore. E come fiore prezioso io rendo al vento. E il vento rende al prato, sotto lo sguardo di Maria, Che passa lungo la via col velo E dentro al grande prato ogni fiore raccoglie. E porta in cielo (14 morti ed 893 fioriti ogni giorno sulle nostre strade….Il miracolo è ancora da venire…Il miracolo è nelle nostre mani”arrivando a “Ogni bambino è amore, fresco boccio di fiore. Ogni figlio è del mare, naufrago da salvare. Ogni nato è sua terra, seme da coltivare. Ogni terra lo accolga, nutrita da ogni mare con sale del dolore con amore lo accolga come s’accoglie un fiore perché ogni fiore è bello qualsiasi sia il colore. La bellezza ci salverà”. Quattro i quarti posti: 1977 (bozzetto Domenico Creti), 1979 (bozzetto di Carlo Monelli), 1985-2011 (bozzetti di Rita Pepparulli” con l’ultimo che rappresenta come “Sotto il grigio muro dove cadono speranze nel futuro….c’è un grande prato verde. Tante mani, solo un fiore. Braccia tese contro il solo. Solo un fiore, tanti stami che leggeri, come semi, si confondono nell’aria col respiro della vita. Della terra son respiro e rinnovano la storia con la gioia, con la forza dell’amore. Sono loro, vita in fiore, braccia tese contro il sole: semi nuovi da piantare, tanti stami da lanciare, tanti fiori da sbocciare, mani vuoti da colmare,,,, Nel futuro, nessun muro…. Solo un fiore, per sperare. A tutti i ragazzi inconsapevoli costruttori del nostro futuro”. Tre i terzi posti tutti griffati Rita Pepparulli. Si inizia nel 1987, si passa per il 2000 con “Ero viaggio, lancia e scudo, quando vidi Acquapendente del ceraso prima nudo poi fiorito “immantinente”. Fu luce nel mio cuore che bruciò armi e ferraglia lasciò tutto il mio rancore a chi vuol ancora battaglia. Il mio corpo si riposa già lontana è Acquapendente colgo un fiore alla mia sposa proprio sopra la sorgente. Sono in viaggio a capo chino e di tutto faccio senza vado nudo e pellegrino con a fianco Provvidenza” e si arriva lo scorso anno con “il miracolo si rinnova”. Sei i sesti posti: 1976 (bozzetto Domenico Creti), 1981 (bozzetto Gianpaolo Mariocchi), 1991 (bozzetto Dorella Colonnelli), 1993-1994-2007 (bozzetti Rita Pepparuli) con l’ultimo capolavoro che realizza come “C’era una volta un angelo dentro uno scheletro dall’albero, è morto…. Fremevano gli uccelli senza più riparo “dorme….forse si sveglierà”. Agli occhi dell’inverno il sogno degli angeli sembra non avere fine ma nel gelo, tra i rami di ossa, brillano al sole fiori di luce. Ecco: spiega le ali di fronde….è miracolo ogni traccia di vita. All’angelo che mai ci abbandona”. Accanto alla bozzettista principe Rita Pepparuli crescono talenti come Eleonora Serafinelli e storici capigruppo come Alessio Allegrini, Felice Baldelli, Elisabetta Brenci, Damiano Delli Campi.
PUGNALONE GRUPPO RUGARELLA
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori all’interno di un disegno riportato su tavola), vedrà protagonista in questo mese di Maggio il Gruppo Rugarella (G.R.A. – Gruppo Ribelli Aquesiani) fondato nel 1990 coi colori sociale nero-viola. In diciassette anni di vita arrivano importanti piazzamenti. Due i secondi posti. Si parte nel 1994 con il capolavoro della bozzettista Valentina Pelo e si arriva al 2012 con il bozzetto di Luca Lombardelli che rappresenta “L’uomo è confuso dall’erba infinita, non trova la strada che un tempo intraprese. Non vede le curve, discesa o salita, è tutto immutabile, senza sorprese. Ma il giovane no, lui vede lontano, lui crede che tutto sia ancora da fare. Lui ha meraviglia di un semplice ramo. E crede che
un fiore lo possa aiutare….”. Due i terzi posti sempre targati Luca Lombardelli. Si inizia nel 2000 con “Vengo da sempre qui sulla collina dei miei pensieri, ad osservare la distesa della mia esistenza. Fino a ieri la mia vista non andava oltre i troppo stretti confini marcati dalla ragione e invano tentano di oltrepassarne il limite. Ma oggi la visione di Lei, ha permesso ai miei occhi ed al mio cuore, di attraversare la foschia e ritrovare la luce di mille nuovi orizzonti, che prima, non mi erano concessi. Ora so che domani potrò tornare e guardare in qualsiasi direzione: sarò libero” e si arriva al 2004 con lo stesso Lombardelli che sottolinea come “Anche il più bel fiore, senza luce, non è altro che un ombra tra le ombre”. Nel 2009 ancora Lombardelli centra un quarto posto con “Bramavo sentire quel vento vitale, chiuso com’ero tra le mura di cera. Lontano, nel buio, il rumore del mare, ed io che nuotavo nell’acqua più nera. Ma poi d’improvviso il profumo di un fiore, nato sulla terra baciata dall’ombra, mosso dall’impeto alzava il mio cuore, riuscendo a veder del tuo viso la forma”. Quattro i quinti posti. Si inizia nel 1993 con Valentina Pelo e prosegue con il tris piazzamento griffato Luca Lombardelli: 2005 con “E’ dal buio profondo che nasce la luce che del fiore dell’anima è foglia e radice”, 2007 con “Guardate, correte, venite a vedere. Nel cuore di uomo che grande potere. Costui rende vero dei sogni il più ardito: volare leggiero nel cielo infinito. E’ stanco di un mondo che gira sbagliato, vissuto da tutti col cuore bendato. E’ stanco di fare qualcosa a qualcuno. Per dare beneficio alla vita di uno. Dovremmo provare profonda vergogna, esporci le anime a pubblica gogna; lasciare che pochi di dubbio valore ci tolgano il credo, il rispetto e l’onore. Uomini, su, riprendiamo la vita. E facciamo del mondo una cosa pulita” e 2010 con “Aria leggera riempio il mio petto, d’intorno i colori del giusto e del bello. Né ore né giorni, da secoli aspetto che tra il cuore e la mente finisca il duello. Adesso lo scorgo, la via si rischiara, si snoda tranquilla tra i fiori d’amore, si stacca da terra ferita ed amata risale i declivi su, su fino a sole. Ero re senza regno in un grigio dipinto patria feconda di ma e di sé, ma or che il pensiero da cuore è sospinto è or che la vita colori da me”. Grazie a capigruppo motivati e simpaticissimi come Marco Macchiesi e Luca Del Segato la logistica fa rima con efficienza e precisione.
PUGNALONE GRUPPO NUOVA TORRE
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola) vedrà protagonista in questo mese di maggio il Gruppo Nuova Torre – Torre Julia de Jacopo. Nati nel 1985, i colori bianco-rossi in trentadue anni di vita hanno ottenuto due secondi posti. Nel 1985 (bozzetto Marcello Rossi) e 1990 (bozzetto Roberto Forlini). Cinque i quarti posti. Si parte nel 1997 con il bozzetto di Gabriele Mazzuoli per arrivare al poker ventunesimo secolo: 2001-2003-2015-2016. Si inizia con il bozzettista Ivano Goracci che sintetizza “A te giovane che ogni mattina apre gli occhi e sei squassato da conati di vomito perché non riesci a comprendere ciò che ti circonda, a te giovane che pensi di non avere la forza per andare avanti, a te giovane che pensi che non ci sia nessuno che riesca a comprenderti, a te giovane che sei roso da quella….quella rabbia interiore, a te giovane che dietro quella spavalderia ha paura…. una paura boia, a te giovane…ti dico NON MOLLARE, NON MOLLARE, NON MOLLARE, abbandonati all’istinto primordiale scendi in piazza e chiudi gli occhi e….DANZA, DANZA, DANZA E GRIDA, GRIDA E DANZA sì….grida al mondo la tua rabbia urla forte ed ancora più forte che non mollerai, si…non mollerai”, si passa ancora con Goracci a “Si era detto che dopo la caduta del muro di Berlino si sarebbe aperta una nuova stagione di sviluppo…. Si era detto che “Il nuovo ordine mondiale avrebbe cancellato le guerre dalla faccia della terra….Ma nella guerra del Golfo hanno perso la vita più di 300 mila uomini….In Afghanistan, Cecenia, Ruanda, India, Pakistan e Timor Est le armi non hanno mai smesso di tacere…. Ed ora l’Iraq …E di nuovo morti…Di nuovo desolazione…Ed ancora morte…Bambini che piangono…Donne che urlano… Uomini feriti…Mutilati…Strziati…Scoppi assordani…Lampi accecanti…Spostamenti d’aria inauditi…Schegge e detriti che volano dappertutto…Ed ancora morti…Urla…Devastazione…Morte…Ed ancora morte…Sangue…Orrore…Orrore dappertutto…Soldati feriti…Uccisi…Straziati…Soldati che non sanno neanche il perché sono li… HO VOGLIA DI URLARE, VOMITARE ED ANCORA URLARE CON QUANTO FIATO HO IN GOLA…PERCHE’…PERCHE TUTTO QUESTO…PER IL POTERE ? PER LA RELIGIONE ? PER COSA ? SIGNORE TU CHE CI HAI CREATI E CI HAI MESSI AL MONDO.FERMACI!!FERMALI!!”, per arrivare al “double” della bozzettista Silvia Marignoli che parte con citare “DALLE TUE RADICI RINASCERO’E TROVERO’LA FORZA PER ALZARE LO SGUARDO. INSIEME AI MIEI FRATELLI MI AFFIDERO’ A TE CON FIDUCIA. DAI TUOI FIORI TRARRO’ LA FORZA FINO A GIUNGERE ALLA RESA DEI MIEI OPPRESSORI” per terminare con la citazione di Samuel Taylor Coleridge “Se un uomo no si eleva per diventare un angelo, affonda per diventare diavolo”. Quattro i sesti posti: 1992 (bozzetto Valentina Pelo), 1995 -1999 – 2002 che nell’ultimo dei tre capolavori invoca la Vergine “O Maria Santa del Fiore, AIUTACI, aiutaci come aiutasti gli aquesiani in quel lontano Maggio del 1166, aiutaci a liberarci dai viscidi tentacoli del “Male”, da quel “Male” che è entrato dentro di noi, da quel “Male” che tutto avvolge e tutto distrugge, da quel “Male” che spinge una madre ad uccidere il figlio, da quel “Male” che spinge un figlio ad uccidere il padre o la madre, da quel “Male” che spinge un uomo ad uccidere un suo simile solo per diversità di pensiero e religione. DACCI UN SEGNO. Un qualcosa che riscaldi la nostra anima, e faccia rinascere in noi la speranza, che ci restituisca la voglia di lottare TI PREGO AIUTACI”. Crescono in questo nuovo secolo talentuosi disegnatori come Roberto Mencarelli e Silvia Bartolomei e si alternano capigruppo che centrano pienamente l’obiettivo di saldare e dare qualità di crescita al team: Gabriele Mazzuoli, Cinzia Ceccolungo, Andrea Buzzico, Mariano Capra.
PUGNALONE GRUPPO SANTO SEPOLCRO
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola), vedrà protagonista in questo mese di maggio il Gruppo Santo Sepolcro – 6+6. I bianco bordeaux (anno di nascita 1972) in 45 anni di vita hanno ottenuto quattro successi, merito soprattutto dell’artista locale Marcello Rossi. Il poker che inizia nel 1992, vede due tappe fondamentali nel 1993 e nel 1995 per terminare nel 2003 con “Che un fiore, non armi e guerre, porti la libertà e la pace nel mondo”. Due i secondi posti datati 1975 (bozzetto Paolo Rossi) e 1983 (bozzetto Cesare Goretti). Cinque i terzi posti: 1984 (bozzetto Cesare Goretti), 1987 (bozzetto Maurizio Sugaroni), 1991 (bozzetto Marcello Rossi), 2005 (bozzetto Fabiola Rossi) con “Era il più potente sul suo destriero e non aveva certo paura di quegli straccioni…. Eppure loro, armati degli strumenti del lavoro e di speranza in un mondo migliore, lo cacciarono”e 2016 con bozzetto ci Riccardo Cesaretti che rappresenta “L’albero della storia affonda le sua radici nel passato e lo sgretola, lo distrugge, ma contemporaneamente ne trae vitalità ed energia. Con esso rinasce, fiorisce con ciò che di buono e di santo in esso ritrova. Lascia alle sue spalle i detriti dell’errore e del male, in una sorta di catarsi che scoppia nella luce e nel fiore e da là si irradia nel futuro che presto sarà passato, in un ciclo eterno dove sempre il bene soverchierà il male. E’ il Miracolo che cambia la storia”. Due i quarti posti: 1979 (bozzettisti Piero Calamai e Giulio Gelsomini), 1996 (bozzettista Marcello Rossi). Quattro i quinti posti: 1982 (bozzettista Giulio Mariani), 1988 (bozzettisti Fabio Pasquini e Terzilio Cruciani), 1999 (bozzettista Imola Bellavita) e 2008 (bozzettista Francesca Sacchini) con la citazione del Canto XXXIII, 1-27 del Paradiso della Divina Commedia di dante Alighieri “Vergine Madre, Figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’eterno consiglio…. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate. Or questi, che da l’infima lacuna de l’universo in fin qui ha vedute le vite spiritali ad una ad una, supplica a te, per grazia, di virtute tanto, che possa con gli occhi levarsi più alto verso l’ultima salute”. Tre i sesti posti. Si inizia nel 1989 (bozzetto Stefano Palla), si passa al 2012 con il bozzetto di Marco Pasquini che partendo dalla citazione di Quasimodo “Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera” sintetizza che “Troppe Nazioni, troppi Popoli in nome di una Ragione o Etica di Stato si autonominano Giudici in Terra del Bene e del Male. E quando ritengono che il Male, sia nascosto dentro un essere umano, questi Giudici sono pronti a spegnere per sempre quel raggio di sole che noi tutti abbiamo dentro da quando nasciamo. Per questi Giudici non esiste la possibilità di sbagliarsi: il Male è indissolubilmente legato alla persona giudicata e deve essere distrutto con essa. Ma per quanto tempo ancora dovremo aspettare che l’uomo rinunci ad emettere un verdetto spietato ed inappellabile su un suo simile ? Per quanto tempo ancora la Pena di Morte decreterà la sera di un essere umano? Non lasciamo più che qualcuno si arroghi un diritto che nessuno gli ha dato, se non il diritto vigliacco del più forte, di spegnere una vita e quel raggio di sole che l’accompagna….” e si arriva nel 2015 con il bozzettista Riccardo Cesaretti che citando Pirandello”….una realtà non ci fu date e non c’è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile”, chiosa che “Ci sono sempre due verità, due modi diversi di interpretare la realtà, punti di osservazioni distinti e distanti. Ecco le due torri: l’una possente e maestosa che dall’alto guarda e domina, l’altra lineare, irreale e quasi irraggiungibile. Ma un raggio di luce le invade ed un turbinio di colori di fiori li unisce in un abbraccio che è la vera essenza della vita : la LIBERTA’ di PENSARE e di ESSERE”. In questi primi diciassette anni del nuovo secolo crescono all’interno del gruppo talenti cristallini come Francesca Rossi. Mentre spetta a capigruppo simpatici e motivati come Daniele Colonnelli, Fabrizio Merli, Nicolò Piazzai perfezionare la logistica e trasformare il gruppo in una “macchina di lavoro” capace di rombare e pieni giri.
PUGNALONE TORRE SAN MARCO – PRIMA EQUIPE
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato in tavola) vedrà protagonista in questo mese di Maggio il Gruppo Torre San Marco – Prima Equipe. Nati nel 1966, i colori bianco-azzurri hanno ottenuto sei successi. Grazie ai bozzetti di Pietro Marziali arrivano i trionfi nel 1968, 1969, 1972. Nel 1990 e nel 1999 a realizzare capolavori vincenti sono i bozzettisti Vittore Arcangeli e Daniele Squarcia e nel 2013 l’artista Dorella Colonnelli rappresenta “Corre il tuo occhio sulle scene di una meravigliosa storia, la luce ed i colori danno forma a quel grande evento miracoloso che ci grida la verità: credi e continua a costruire la tua vita può essere cambiata ogni sofferenza può essere vinta, nessuna oppressione può trattenere la forza della libertà”. Undici i secondi posti. Grazie ai lavori di Pietro Marziali piazzamenti ai piedi del primo gradino nel 1967, 1969,1970,1973,1974. Vittore Arcangeli e Daniele Squarcia ottengono medesimo successo negli anni 1989, 1991, 1995, 1997, mentre in questo secolo si afferma Dorella Colonnelli che inizia con sintetizzare nel 2011 “Hai molto lavorato per trasformare il tuo piccolo mondo in qualcosa di perfetto, di regolare, di geometrico. Hai tentato di appropriarti della Natura per dominarla, di piegare la realtà a quel modulo che reputavi fosse Perfezione per arrivare, stabile e potente, oltre ogni confine.
Uomo hai sbagliato: dimmi, dove sei ? Vivi, infelice, in una realtà fatta di immagini standardizzate dove tutto si ripete in perfetta modularità. Prigioniero e vittima delle tue stesse creazioni, hai perso la tua bellezza e te stesso. Alza il tuo sguardo. Devi avere il coraggio di riscomporre tutto, di abbandonare le illusioni del tuo ordine artificiale, per ritornare ad essere vero Uomo in armonia con una Natura che mai potrà dominare. Ancora una volta saranno quei Fiori a dare mirabile forma ad un mondo diverso e a condurti verso la libertà” e termina nel 2015 con “Donna tu grida, strilla più forte che puoi ! Tutti devono sentire, tutti devono conoscere l’assurda violenza che hai subito ! Grida al mondo la tua bestialità ! Soltanto allora potrai sentirti libera e da quel dolore, da quella sofferenza, da quella violenza potrà rinascere la speranza, potrà rinascere la tua vita, potrà rinascere un fiore ! Quattro i terzi posti. 1971 (bozzetto Pietro Marziali), 1985,1993,1996 (bozzettisti Vittore Arcangeli e Daniele Squarcia). Otto i quarti posti. 1978(bozzetto di Renzo Neri), ,1981 (bozzetto Giuseppe Ciacci), 1980,1984,1986,1992,2004,2005 bozzetti Vittore Arcangeli e Daniele Squarcia.
In questo secolo si inizia con la citazione di Giovanni 8,12 “Io sono la luce del mondo, chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”e si finisce con la citazione dell’Ecclesia de Eucharestia – Lettera Enciclica di Giovanni Paolo II° – N° 55 “Maria ha anticipato, nel mistero dell’Incarnazione anche la fede eucaristica della Chiesa. Quando, nella Visitazione, porta in grembo il Verbo, fatto carne. Ella si fa, in qualche modo, “Tabernacolo” il primo “tabernacolo” della storia”.
Tre i quinti posti : 1966,1977,1981 frutto della collaborazione tra i bozzettisti Pietro Marziali e Renzo Neri. Sette i sesti posti. 1982 (bozzetto Pietro Marziali e Renzo Neri), 1983,1988, 2003 con bozzetti di Vittore Arcangeli e Daniele Squarcia che nel capolavoro ventunesimo secolo sintetizzano “Le idee dei padri, i trattati degli statisti, le leggi dell’ordine mondiale, i richiami degli uomini di fede: solo carta straccia! Ancora la follia dell’uomo scatena follia. Calpesta l’Umanità e ne cancella le conquiste di civiltà. Fiorisci ancora, ciliegio miracoloso con mille fiori in armonia diversità. Popoli diversi che vivono nel rispetto reciproco difendendo la libertà e la Vita in ogni sua forma, fiori che sbocciano in armonia in una nuova Umanità”. Ancora Arcangeli nel 2006 sviluppa l’idea “Maria, nessuno ci ha mai descritto il tuo volto, i tuoi occhi, i tuoi capelli, come ti vestivi… Allora dove è la tua bellezza ? Nell’uso che ha saputo fare della tua LIBERTA’ per dire “eccomi” all’annuncio dell’Angelo, per dire SI al progetto di DIO”. Il 2008 consacra il bozzetto di Martina Muzi che sottolinea come “Hai messo sulla mia strada un ramo secco, che ha strappato il mio vessillo più bello…Solo ora capisco che da quello che sembrava un danno irreparabile, da quella ferita aperta, irrompe qualcosa di nuovo, che cambierà la mia vita. Ed il 2104, infine consacra il capolavoro di Dorella Colonnelli in cui si sottolinea “Non posso credere a ciò che stò vedendo ! Una pioggia di fiori dal cielo è il segnale che il Miracolo è avvenuto. Siamo liberi ! Cadono miseramente le bandiere dell’oppressore, quelle stesse che furono vessillo di potere ora si spezzano al profumo dei fiori ! Voci di gioia, incredulità e stupore intorno a me per la libertà tanto sognata e riconquistata. E intanto, inarrestabile, continua la pioggia di fiori…E cadono, cadono, cadono mai si fermano. Trionfa per ogni popolo oppresso la speranza di essere libero ! Sviluppa le proprie idee-disegno in questo ventunesimo secolo Letizia Pallotta, mentre ricoprono il prestigioso ruolo di capigruppo Roberto Lauricella, Michele Lanzi e Marcello Poponi.
PUGNALONE GRUPPO TORRE NUOVA-TORRE JULIA DE JACOPO
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola) vedrà protagonista in questo mese di Maggio il Gruppo Nuova Torre – Torre Julia de Jacopo. Nati nel 1985, i colori bianco-rossi in trentadue anni di vita hanno ottenuto due secondi posti. Nel 1985 (bozzetto Marcello Rossi) e 1990 (bozzetto Roberto Forlini). Cinque i quarti posti. Si parte nel 1997 con il bozzetto di Gabriele Mazzuoli per arrivare al poker ventunesimo secolo: 2001-2003-2015-2016. Si inizia con il bozzettista Ivano Goracci che sintetizza “A te giovane che ogni mattina apre gli occhi e sei squassato da conati di vomito perché non riesci a comprendere ciò che ti circonda, a te giovane che pensi di non avere la forza per andare avanti, a te giovane che pensi che non ci sia nessuno che riesca a comprenderti, a te giovane che sei roso da quella….quella rabbia interiore, a te giovane che dietro quella spavalderia ha paura…. una paura boia, a te giovane…ti dico NON MOLLARE, NON MOLLARE, NON MOLLARE, abbandonati all’istinto primordiale scendi in piazza e chiudi gli occhi e….DANZA, DANZA, DANZA E GRIDA, GRIDA E DANZA sì….grida al mondo la tua rabbia urla forte ed ancora più forte che non mollerai, si…non mollerai”, si passa ancora con Goracci a “Si era detto che dopo la caduta del muro di Berlino si sarebbe aperta una nuova stagione di sviluppo…. Si era detto che “Il nuovo ordine mondiale avrebbe cancellato le guerre dalla faccia della terra….Ma nella guerra del Golfo hanno perso la vita più di 300 mila uomini….In Afghanistan, Cecenia, Ruanda, India, Pakistan e Timor Est le armi non hanno mai smesso di tacere…. Ed ora l’Iraq …E di nuovo morti…Di nuovo desolazione…Ed ancora morte…Bambini che piangono…Donne che urlano… Uomini feriti…Mutilati…Strziati…Scoppi assordani…Lampi accecanti…Spostamenti d’aria inauditi…Schegge e detriti che volano dappertutto…Ed ancora morti…Urla…Devastazione…Morte…Ed ancora morte…Sangue…Orrore…Orrore dappertutto…Soldati feriti…Uccisi…Straziati…Soldati che non sanno neanche il perché sono li… HO VOGLIA DI URLARE, VOMITARE ED ANCORA URLARE CON QUANTO FIATO HO IN GOLA…PERCHE’…PERCHE TUTTO QUESTO…PER IL POTERE ? PER LA RELIGIONE ? PER COSA ? SIGNORE TU CHE CI HAI CREATI E CI HAI MESSI AL MONDO.FERMACI!!FERMALI!!”, per arrivare al “double” della bozzettista Silvia Marignoli che parte con citare “DALLE TUE RADICI RINASCERO’E TROVERO’LA FORZA PER ALZARE LO SGUARDO. INSIEME AI MIEI FRATELLI MI AFFIDERO’ A TE CON FIDUCIA. DAI TUOI FIORI TRARRO’ LA FORZA FINO A GIUNGERE ALLA RESA DEI MIEI OPPRESSORI” per terminare con la citazione di Samuel Taylor Coleridge “Se un uomo no si eleva per diventare un angelo, affonda per diventare diavolo”. Quattro i sesti posti: 1992 (bozzetto Valentina Pelo), 1995 -1999 – 2002 che nell’ultimo dei tre capolavori invoca la Vergine “O Maria Santa del Fiore, AIUTACI, aiutaci come aiutasti gli aquesiani in quel lontano Maggio del 1166, aiutaci a liberarci dai viscidi tentacoli del “Male”, da quel “Male” che è entrato dentro di noi, da quel “Male” che tutto avvolge e tutto distrugge, da quel “Male” che spinge una madre ad uccidere il figlio, da quel “Male” che spinge un figlio ad uccidere il padre o la madre, da quel “Male” che spinge un uomo ad uccidere un suo simile solo per diversità di pensiero e religione. DACCI UN SEGNO. Un qualcosa che riscaldi la nostra anima, e faccia rinascere in noi la speranza, che ci restituisca la voglia di lottare TI PREGO AIUTACI”. Crescono in questo nuovo secolo talentuosi disegnatori come Roberto Mencarelli e Silvia Bartolomei e si alternano capigruppo che centrano pienamente l’obiettivo di saldare e dare qualità di crescita al team: Gabriele Mazzuoli, Cinzia Ceccolungo, Andrea Buzzico, Mariano Capra.
PUGNALONE GRUPPO VIA DEL CARMINE G.N.S
La lavorazione realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola) vedrà protagonista in questo mese di maggio il Gruppo Via Del Carmine G.N.S.( Gruppo Nuove Scoperte). Nati nel 1986 i gialloverdi hanno trionfato nel 2006 con il bozzetto di Giulio Bartolomei che sintetizza “Hanno trovato acqua su Marte ! In questo sfruttato e squilibrato mondo molte terre e persone muoiono di sete. Ormai il petrolio non è più un problema: il vero problema è la mancanza d’acqua ! Scienziati spiritosi han dichiarato, dopo aver dissipato miliardi su miliardi, che su marte tracce d’acqua hanno trovato ! E comuni persone, spiritose anch’esse, hanno così ridendo argomentato che l’acqua potremmo allor portarla giù e così dissetar l’umanità che ha sete e toglier dalla terra le sue crepe perché rinasca il verde”. Ancora con Bartolomei arriva nel 2004 un secondo posto con “Facciamo garrire al vento la bandiera della pace ! Diciamo nò al terrorismo e no ad irresponsabili e sanguinose guerre che lo alimentano !”. Tre i terzi posti. Si parte nel 1995 con il bozzetto di Silvia Bartolomei e si arriva ai capolavori del padre Giulio targati 2001 e 2003. Si parte con la mucca che sottolinea “Più gli uomini diventano stupidi ed ottusi, più hanno bisogno di armi “intelligenti” per uccidere il denaro non manca mai, mentre il bimbo che deve operarsi deve ricorrere all’elemosina per non morire. Dall’alto della loro sapienza, gli uomini hanno fatto diventare carnivori noi bovini per farci pesare di più e poi quando ci siamo ammalati sono danti dicendo in giro che noi bovini siamo diventati pazzi. NOI ?” e si arriva al 2003 con “Il campo dei miracoli stà germogliando ! Lì non c’è crisi: il raccolto sarà sempre assicurato e abbondante”. Due i quarti posti targati ancora Giulio Bartolomei: 1998-1999. Due i quinti posti. Il primo targato Giulio Bartolomei è datato 2002 e rappresenta un Pugnalone “dedicato non solo alla donna islamica affinchè sia liberata dall’oppressione del “BURQA” e possa partecipare, come suo diritto alla vita sociale, ma anche altre donne di tutto il mondo, non rispettate, oppresse e schiacciate da altri “BURQA”, sia pure invisibili in una società in cui è preponderante il potere maschile “ ed il secondo del 2014 e dell’artista Silvia Marignoli che sottolinea come “A volte succede l’inaspettato. Il bene può riuscire a far fiorire anche situazioni apparentemente senza speranza. Due i sesti posti. Quello del 1997 a cura dei bozzettisti Giulio e Silvia Bartolomei e quello del 2010 in cui Roberto Sugaroni cita Jean Jacque Rousseau “L’uomo è nato libero e dappertutto è in catene. La libertà in se può essere catena quando non se ne ha la consapevolezza, o quando nell’abuso se ne perde il senso. Si può essere schiavi della propria ignoranza, delle proprie false misure, del pregiudizio che prevarica la compassione, della cultura, quando la vanità e la presunzione rinnegano legittimità e merito. E’ solo nel valore che diamo alle nostre idee, come valori acquisiti, che resiste la forza rivoluzionaria dell’essere liberi, l’essenza stessa del suo essere ideale, al di là e al di sopra di ogni apparenza, al di là e al di sopra della storia stessa. E nella coscienza che rinnega l’esercizio del potere e nella scelta morale tra bene e male, che si afferma il principio della libertà, come atto di realizzazione individuale e come luogo di conquista sociale”. Crescono talentuosi disegnatori come Stefano Paioletti, Paolo Peverini. Mentre si affermano capigruppo doc come Giuliano Cencini, Francesco Zamperini, Celeste Cirrili, Giulia Pieri, Gloria Fumasoli.
PUGNALONE GRUPPO VIA DEL FIORE PRIMA EQUIPE
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola) vedrà protagonista in questo mese di maggio il Gruppo Via del Fiore Prima Equipe. I bianco-blu-giallo nati nel 1993 (in quattordici anni bozzettista unico Paolo Marziali), hanno trionfato nel 2008 con “L’aspetto della cose varia in funzione dei punti di vista da cui si guarda, si osserva. Dall’interno di questa cornice che le fa da contorno, riconosci la nostra Piazza, da sempre luogo eterno ed immutabile del paese. La fissi un attimo e non vi trovi niente di diverso….. Se la guardi però dal di fuori, non puoi non notare come la mano di una presenza rinfrancatrice le doni quella luce e quel senso di serenità altrimenti assente…. E’ un po’ come accade nella nostra vita, vincolati ai nostri punti di vista rimaniamo sempre uguali a noi stessi e il nostro cammino diventa piatto e monotono. Se invece noi sapessimo comprendere e scorgere la presenza di Maria in tutto ciò che facciamo, negli ambiti in cui ci relazioniamo nei luoghi abituali della nostra vita, di certo ci apparirebbe più leggero e luminoso, non meno di questi fiori che qui avvolgono la nostra Piazza”. Secondo posto nel 2013 con “Se ci fissiamo ostinatamente su un solo modo di vedere le cose rischiamo di perdere di vista l’insieme. Ed è INSIEME che riscatta il particolare, e il POPOLO che ha sconfitto il tiranno, è il Gruppo che esalterà la Festa. E tu capisci che può succedere di tutto, che possono passare venti anni o mille, puoi lottare, litigare, gioire, arrabbiarti, armare, combattere, ribellarti, tradire, innamorarti, perdere, cadere, rialzarti, morire, sognare, ma quell’amore quell’unico grande amore starà sempre lì, più forte di tutto. Oggi Raccontiamo la nostra storia, la storia forse più bella per noi aquesiani, quella dei nostri padri e delle loro gesta, e la riviviamo ancora, come ogni anno in questo mosaico di ricordi. Ti toglie il respiro, ti parla di libertà, ti parla d’amore”. Due i terzi posti. Il primo nel 2013 rappresenta “Voci stonate nella piazza, l’aria festosa, il senso forte della tradizione, ondate giocose di ragazzini riecheggiano in me come un passato ricordo in bianco nero. Dal cielo il Tuo sorriso, come la luce calda del sole, scende e colora con un abbraccio il mio paese. E un respiro d’aria nuova ! Apre gli occhi e sento già che la stagione mia ritrova un soffio caldo….Un sogno caldo di libertà”. Nel 2014 si sottolinea che “Il mio spirito si è fatto pittore ed ha ritratto la Tua bellezza nella tela del mio cuore ridestando un arido corpo che ne è ora, la cornice che lo racchiude. Questo miracoloso spettacolo traspare tra le bianche fronde fiorite di quell’albero, cosicchè la Tua presenza, le ombre illumina e il passato dipinge di nuova luce”. Cinque i quarti posti. Si parte nel 1993, per poi passare al 2000 con “Non c’è stata gioia in questo giorno, non c’è stata pace in questo giorno, hanno pianto in tanti, sono morti tanti in questo giorno. Oggi ho lottato, ho combattuto, ho pianto, ho sofferto anche io per questa impossibile libertà. Ma ora sono stanco, ora voglio addormentarmi nel tuo abbraccio o Maria e sognare che domani quell’albero secco tutti lo vedranno fiorire e la nostra libertà irromperà come l’amore dopo un bacio dato da chi mi ama”, al 2002 con “Il mio corpo muore….vinto dalla brutale oppressione del male, straziato dalla sorprendente e senza fine indifferenza e crudeltà dell’umanità, imprigionato in quei freddi e rigidi schemi di una società nella quale non ha più spazio….Ma la mia anima, per Miracolo staccatasi da ogni sterile materialismo terreno, desiderosa di libertà, di amore, di cambiamento tende soavemente ad un fiore….segno di una nuova vita in mezzo all’asprezza di un albero oramai secco”, al 2007 con “Il male che pervade questo nostro tempo è anche frutto della condotta dell’uomo. Ognuno di noi, egoisticamente, ha chiuso il suo cuore in una roccia inespugnabile, allontanando da se ogni forma di coinvolgimento che implica lotta e sacrificio. Per questo è necessario fare uscire il male aprendo la porta del nostro “io” che da un tronco secco e arido si trasforma in un inno alla gioia, alla vita, all’amore”, al 2010 con “Credevo di essere solo nella mia sofferenza, abbandonato alle mie difficoltà. Invece ora so che quella goccia, quella sola goccia che Tu Maria hai messo fra le mie mani, è il segno di una nuova vita e della Tua presenza. Così anche le nostre lacrime, sia esse si gioia, di dolore, di fatica, raccolte dalle Tue amorevole mani, cadranno come pioggia limpida e saranno linfa di ritrovata speranza per una nuova civiltà”- Quattro i quinti posti. Si inizia nel 2001 con “si sono proprio io, non mi vedi ! Avvicinati, toccami, non temere. Questo, che tu credevi ormai un albero secco è rifiorito, questo che tu credevi un legno privo di linfa, ora rivive. Così anche dentro di te si estingue quel senso di sottomissione e “sofferenza” e sboccia il desiderio di libertà. Vedi anche il sole, fonte di luce e di vita, oscurato dal male, torna a risplendere”, per poi passare al 2006 con “Dell’uomo prigioniero, del malvagio che ero non rimane che questo semplice corpo. Ora invece la mia anima esplode in un turbinio di fiori e la mia vita finalmente si ricolora di nuova speranza”, al 2009 con “Spesso ci guardiamo intorno ed abbiamo la sensazione di essere circondati da freddi pareti di ricordi e storie che abbiamo già vissuto. Ci sentiamo come soffocati da elementi meramente decorativi siamo stanchi….abbattuti….ma decidiamo di alzare gli occhi verso l’alto dove un grande chiarire ci mostra la nostra casa, più su ancora scorgiamo l’abbraccio caldo della Madre, il suo sorriso felice, vediamo sventolare bandiere di pace, il nostro cuore rifiorisce… e Veniamo di nuovo illuminati dalla luce di questo miracolo”al 2015 con l’inno lodi mattutine “L’aurora inonda il cielo di una festa di luce, e riveste la terra di meraviglia nuova. Emerge dal caos infinito un iride di pace. Il tuo volto già trasfigura le tenebre opache del male. Sigillo d’eterna vittoria risvegli in noi la speranza. Così nel giorno ultimo l’umanità in attesa alzi il capo e contempli, libera, l’immensità del Tuo amore”. Tre i sesti posti. Si parte nel 1996 e si passa al 2001 con “L’opprimente peso delle tue responsabilità, delle tue malvagità, come un fardello grave su di te. Quel senso di vuoto, che inesorabile accompagna la tua esistenza, come se no fossi parte di un tutto, ti hanno condotto ad uno stato mortifero di incoscienza etica e civile. Rialza la tua testa, scova dentro la tua anima, scuoti la tua coscienza uomo. Non ci sarà una nemesi purificatrice fin quando non ritroverai il vero senso della vita in tutta la sua pienezza. Solo allora, esploderà la trasparente unicità del tutto, la limpida bellezza del tuo essere vivo tra i vivi, uomo tra gli uomini” per arrivare lo scorso anno a “Darai agli esseri umani un ideale in cui credere, per cui battersi. Si affretteranno a seguirti. Vacilleranno, cadranno….poi si uniranno a Te nella luce. Nel Tempo li aiuterai a compiere meraviglie, darai loro forza, speranza e bellezza…una bellezza senza perfezione che li spingerà a ricordare la loro condizione umana di esseri non perfetti, ma speciali”. In questo nuovo secolo si alternano capigruppo giovani e motivati come Francesco Campana, Alfredo Dionisi, Riccardo Crisanti.
PUGNALONE GRUPPO VIA FRANCIGENA-BLU COBALTO
La lavorazione-realizzazione del mosaico floreale denominato Pugnalone (intarsio di fiori e foglie all’interno di un disegno riportato su tavola) vedrà protagonista in questo mese di Maggio il Gruppo Via Francigena-Blu Cobalto. Nati nel 1998 i coloro blu-nero seppur non riuscendo mai a vincere o ad ottenere piazzamenti si sono messi in risalto per le tecniche innovative di lavorazione A cui hanno fatto da corollario in questo secolo diciassette relazioni davvero interessanti. Nel 2000 il Collettivo di Gruppo propone “Qual più bell’esempio la forza della vita di un albero piegato, piegato dal peso di cattivi uomini che ne tormentano le sue radici, assumendo dentro di sé l’aspetto di demoni, coscienti, coscienti che ciò che fanno è sotto gli occhi delle dolci ali di chi rende una unica e assoluta giustizia”. Nel 2001 il bozzettista Roberto Forlini ed il capigruppo Simone Espostiti rappresentano …”io con la mia mamma, un angelo custode che mi regala tante farfalle.
L’angelo è un mio sogno quando sono solo lo vedo e parlo con lui….ma la mia mamma non lo vede, i grandi non vedono, perché gli angeli sono fatti per i bambini, sono la nostra anima, e ci fanno volare lontano come le farfalle….” Nel 2002 il medesimo binomio rappresenta “Salvare i colori delle terra. Si coglievano i fiori vicino ai campi di grano dorato per ornare le chiome delle fanciulle e la luce splendeva sulle nostre teste. Adesso biechi personaggi, illuminati da squarci di tenebre si sono impadroniti delle nostre superfici, devastando gli spazi. Non aspettiamo di essere schierati, ma difendiamo i colori della terra”.
Nel 2003 il bozzettista Claudio Di Maio e lo stesso capogruppo presentano “Il male che subdolo strisciò sulla terra, distruggerà se stesso col suo stesso male. Cadranno i baluardi di chi vuole annientare la dignità dell’uomo….la lancia, inutile, rimarrà conficcata nella terra, lo scudo raccoglierà i fiori del ciliegio, la forza stessa del desiderio di pace sorgerà dalle rovine ed una nuova speranza prenderà vita nel rispetto di ognuno”. Nel 2004 il bozzettista Alessio Pedetta ed il capogruppo Luca Lupi rappresentano “VITA: in una parola la potenza e il mistero di un dono speciale da spendere bene ..fin dall’inizio..lungo vie tortuose che possano portare lontano o da nessuna parte verso pace e giustizia o dolore e morte, liberi di scegliere, coscienti di poter sbagliare comunque perseveranti nel proseguire avanti…passo dopo passo …faticosamente cercando un fiore…fino alla meta”. Nel 2005 Collettivo di Gruppo ed il capogruppo Lupi presentano “Sempre lo stesso sogno. Dietro quella finestra un fiore traboccante di una bellezza primaverile.
Ma nel silenzio di quel fiore, ricordi di un amore vissuto. Tanto tempo è oramai trascorso. Solo il mio sogno resta”. Nel 2006 il bozzettista Luca Lupi rappresenta “Tu e io, tutti noi, vogliamo vivere. Possiamo vivere una sola volta e, giustamente, vogliamo farlo bene. Finchè viviamo tutto il nostro essere brama la gioia e il riso, il sole e la felicità. E’ giusto che dobbiamo esserne privati e che dobbiamo per sempre rimanere schiavi di un pugno di uomini che fanno da padroni ? Considerando il modo con cui certi praticano la libertà arriveremmo, se li lasciassimo fare, a questo: ciascuno sarebbe schiavo della libertà degli altri”.
Nel 2007 la bozzettista Silvia Bartolomei rappresenta “Chiudo gli occhi e li riapro un istante perfetto nel mio cuore di bimbo tutto il male del mondo è scomparso in un gesto chiudo gli occhi e li riapro nei colori del cuore nei profumi del sole ed un vento leggero mi accompagna, a giocare nei giardini che ho perso chiudo gli occhi e li riapro, il mio cuore è nel buio e nessuno si specchia nei miei occhi di bimbo come un mago distratto scorderò le parole resterò lì incantato nel mio sogno perfetto con la piccola mano stringerò la mia gioia come il vento i suoi fiori in un giorno di Maggio”. Nel 2008 i bozzettisti Luca Lupi e Paolo Palla citano Ernest Hemingway “Molte volte hanno questi occhi mirato le mutevoli scene dell’autunno. Abbastanza ho aspettato per vedere il mondo in un granello di sabbia e il cielo in un fiore di campo…. Ma è solo davanti a me stesso che ho imparato a vedere al di sopra dei Paesi, delle Montagne, dei Fiumi e delle Vallate, al di sopra delle Foreste, di Prati e degli oceani, oltre il Sole, oltre gli Spazi eterei, al di là dei confini dell’Universo. ..Solo..davanti a me stesso ho imparato a scrutare la profondità della vita, a rimanere estasiato..solo ..davanti all’umanità in cammino ho imparato ha vedere la sofferenza dei poveri, ho sentito lamenti di dolore e sospiri d’amore. …solo ma in compagnia dell’uomo ho percepito i sogni e le speranze di un futuro da costruire INSIEME ..e saziare la solitudine del’uomo..
Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi. E’ stato così tante volte..” Nel 2009 i bozzettistia Paolo Palla e Silvia Bartolomei sintetizzano “Cosa siete diventati ? Un popolo pervaso dall’ira governato dall’odio, dalla vendetta, che ha paura del diverso. Un popolo plasmato ad immagine e somiglianza del dio danaro ! Cosa siete diventati ? Un popolo che ha dimenticato la pace, che uccide per la strada e lascia le proprie vittime a terra nell’omertà. Cosa siete diventati ? Corpi sporchi, corpi senza voce, corpi senza anima, corpi oramai immersi nel peccato che non riescono più a sentire la mia voce. Cosa ne avete fatto del mio sacrificio ? Cosa della libertà che vi ho donato ? No, non credo, non voglio credere che siete veramente diventati così, che tutti avete travisato le mie parole. Interrogate le vostre coscienze. In ognuno di voi c’è del buono e questo mi dà la forza di restare su questa croce e di sperare nella vostra libertà”, Citando Fabrizio De Andrè “ma inumano è pur sempre l’amore di chi rantola senza rancore perdonando con l’ultima voce chi lu uccide tra le braccia di una croce”. Nel 2010 il bozzettista Ivo Mazzuoli sottolinea “E’ davvero questa l’umanità che Dio vuole ? E’ davvero questa l’umanità che l’uomo vuole ?
E’ davvero questa l’umanità del nostro futuro ? NO. Non può essere questa, tutto dovrà cambiare. Così con mano ferma brucio questo foglio che mi riscalderà e dalla sua fiamma nascerà la speranza per un mondo migliore nell’attesa che l’umanità capisca i suoi errori”. Nel 2011 i bozzettisti Pietro Pede e Claudio Di Maio sottolineano “L’alba sorge sulle rovine del tempo Maya, quel tempio che tanto era stato osservato dalle telecamere: lo avevano rivoltato in ogni anfratto, alla ricerca di una risposta che non avevano trovato. Adesso le troupe televisive se ne erano andate, e la rana osserva in silenzio. Lei, che da girino si era trasformata, rappresentava la risposta: il simbolo dell’adattamento dall’acqua alla terra, la metafora per eccellenza del cambiamento.
Li osservo impauriti scrutare il cielo in cerca di un segno. Come sono sciocchi gli essere umani… credono davvero che il mondo stà per finire ? Che la natura abbia scelto un giorno qualunque, per spazzare via tutto ciò che ha creato ? Persi nella loro crudeltà, sono preda di chi specula sulla disperazione. Ma basterebbe loro tendere una mano verso quel futuro che tanto li spaventa, per scorgere la speranza. Quella speranza che spaccando la pietra, sboccia in un fiore, nella sua fragile ma tenera bellezza”. Nel 2012 il bozzettista Claudio Di Maio rappresenta “Acquapendente 1166. E’ finita, pensa il tiranno, ho perso. Si prende il volto tra le mani, chiudendo gli occhi di fronte ad una realtà che non può tollerare. Il popolo che aveva tentato di schiacciare, asservire al suo sogno il potere, ora lo sta stritolando in una morsa dalla quale non c’è scampo. “Sciocchi” aveva pensato di quelli ingenui che tentavano una vittoria impossibile “quali possibilità avete voi di fare scacco matto al re ?E poi l’impossibile era accaduto. Sulla scacchiera del bene e del male l’eterna partita non sembra mai avere fine, ma silenziosa l’avanzata dio quei semplici pedoni l’aveva colto alla sprovvista. Poi anche l’ultima difesa del sovrano era crollata, E adesso ? Adesso il despota abbassa il capo vinto, quelle colonne che fino ad un momento prima sostenevano il suo castello adesso gli provocano un senso di soffocamento. Impareremo dalla nostra storia alla luce di una ragione che possa consegnarci un futuro in cui non siamo destinati a ripetere sempre gli stessi sbagli ? Dalle macerie del suo regno crudele, si ergerà il trono della pace ?
“ Nel 2013 lo stesso bozzettista sottolinea che “I vecchi, i potenti, i padroni della terra hanno concluso il loro pasto, mangiato a sazietà, quel che rimane sono pochi avanzi e quel che avanza della nostra civiltà oramai è marcito nelle loro mani. Le nostre generazioni nascono così in una realtà fortemente deprivata, tutto sembra finito ed ai potenti non resta che osservare che verrà dopo di loro dai resti del proprio banchetto. Ma per quanto tutto ciò appaia logoro e consumato sarà sempre nel coraggio e nelle speranze di ciò che è nuovo che troveremo ancora una volta un miracolo, nella forza di cercare ugualmente, il proprio domani anche quando l’oggi sembra privo di ogni futuro, una ricerca che all’alba del nuovo giorno non mancherà di portare frutti migliori”.
Nel 2014 lo stesso bozzettista affiancato da Irene Nocenti sottolinea come “Cambiamo prospettiva ed osserviamoci dall’alto: non siamo più singoli, non siamo più soli. Siamo uniti da una fioritura straordinaria, siamo in grado di vedere i colori. Ed all’improvviso dove sembrava non esserci speranza vediamo nuove possibilità, realtà diverse vediamo Cambiamento”. Nel 2015 gli stessi bozzettisti sottolineano che “Un ciliegio inaridito come una vita sotto tirannia. Un domani ciclico, fatto di miseria, privo di speranza, dominato dalla Torre che ci sovrasta. Dove è che quel ciliegio sterile trova la forza di fiorire ? E’ davvero possibile emergere da una oscurità così impenetrabile ? Avremmo potuto non credere, abbandonarci a tutto ciò. Ma alla luce di tale Miracolo il passato si frantuma, la geometria delle catene lascia spazio alla sinuosa natura del cambiamento. Tutto si colora e si trasforma, possiamo muoverci. Abbiamo liberato il futuro! “. Lo scorso anno, infine, sempre gli stessi artisti dilettanti sottolineano “Cosa è oggi questo miracolo che gli aquesiani hanno tanto a cuore ? E’ quello stesso entusiasmo che cresce in loro fino a germogliare in una festa di cui sono sangue e membra, linfa e corpo. Uno spirito palpabile a cui danno forma come colori su una tela e che traccia una relazione tra uomo e natura. E’ così che figura e paesaggio scorrono e si sovrappongono fono ad intrecciarsi e tessere i nostri Pugnaloni”.