ORVIETO – “Tanto studio, sacrificio e volontà: solo così i sogni possono diventare realtà”. Hanno avuto per un giorno un professore “speciale” gli allievi dell’Ipsia di Orvieto, uno che soltanto qualche anno fa si trovava proprio seduto tra quei banchi e ora calca i paddock più importanti del mondo. In cattedra Maurizio Cambarau, il 39enne orvietano capotecnico della Mahindra Racing, team che corre nella classe Moto 3 del Motomondiale.
Ai ragazzi, completamente rapiti dalle sue parole e dalla moto portata appositamente a Orvieto per loro, Cambarau ha spiegato come si realizza un veicolo da competizione, come si leggono i dati delle prestazioni durante un gran premio e come funziona un circuito. Ma soprattutto cosa serve per arrivare tra i migliori. “Sono uscito dall’Ipsia – ha detto – che non ero uno che amava studiare tanto ma poi ho capito che bisogna farlo se vuoi raggiungere un obiettivo. Come è importantissimo sapere l’inglese e usare il computer”. Tante le domande degli allievi dell’Ipsia anche sul suo futuro.
“Mi hanno chiesto di passare in Moto Gp – ha raccontato – ma ho scelto di non andare. Se va in Moto Gp sei chiamato a fare un lavoro già scelto a tavolino dagli ingegneri mentre in Moto 3 la moto è come una figlia. Si può considerare un lavoro artigianale perché la moto è fatta e assemblata da noi dalla A alla Z e questo per me è più importante. Non voglio finire a fare la pedina”. Soddisfatta ed entusiasta Chiara Barbini, la docente dell’Ipsia che ha promosso e organizzato l’iniziativa. “Una grande lezione di moto e di vita – ha sottolineato – i ragazzi hanno bisogno di esempi positivi e Maurizio è uno di questi”.
(*Foto di Davide Fusi)