Si è conclusa domenica scorsa la sesta edizione di Orvieto Comics, la manifestazione dedicata al fumetto che ha portato a Orvieto quasi mille visitatori oltre che uno straordinario ospite internazionale e artista del calibro di Danijel Zezelj.
A fare il bilancio di questa edizione è l’organizzatore Marco Cannavò. “Un’edizione iniziata in sordina – spiega – ma che ha carburato il sabato pomeriggio per poi esplodere la domenica, quando erano fissati gli incontri con i maestri del chiaroscuro del calibro di Zezelj. Allora è certo, la qualità vince, la cultura porta gente, la città ne gioisce”. I visitatori, infatti, secondo l’organizzatore, sono arrivati a Orvieto già il sabato, hanno cenato e dormito in città e si sono fermati anche la domenica.
“C’erano volti nuovi a passeggio per il corso, finalmente, e i ristoranti e gli alberghi erano pieni. Un bel fine settimana come nella golden age orvietana.
Gli standisti della mostra mercato si sono tutti complimentati (non succede mai), i professionisti partecipanti alla masterclass erano emozionati e si sono arricchiti dei preziosi consigli che ha dispensato Zezelj. A seguire al dibattito con i MAESTRI DEL CHIAROSCURO c’erano almeno 80 persone e vi posso assicurare che sono numeri che solo alcune tavole rotonde di Lucca Comics hanno registrato.
Le mostre espositive sono state molto apprezzate, il catalogo ha quasi esaurito la tiratura, gli ospiti a loro dire (da Danijel Zezelj a Giorgio Santucci, da Mauro Laurenti ad Arturo Lozzi, da Sudario Brando a Filippo Paparelli, da Andrea Laprovitera a Giovanni Bufalini ) si sono sentiti “curati e valorizzati” . Il murale dedicato ai 100 anni di Jack Kirby ha fatto il giro del mondo sui social, tanto che l’autore Sudario Brando ha ricevuto i complimenti dalla nipote dello stesso Kirby che ha espresso il desiderio di venire ad Orvieto (da N.Y.) per ammirare di persona l’opera in piazza Monte Rosa.
Insomma un orologio che ha girato quasi alla perfezione, un piccolo meccanismo composto di pochi ma buoni collaboratori che devono essere ringraziati, da Tomas Teos ad Erika Bracciantini per il supporto logistico, a quello artistico di Elena Morosini che ha voluto, ottenuto e coccolato Daniel Zezelj, un artista gentile, pacato, riservato, tanto umile per quanto potente e comunicativo nella sua arte. Lui, come altri Big in passato (Sergio Toppi, Paolo Eleuteri Serpieri), parleranno della bellezza di Orvieto a tutto il mondo”.
Numeri positivi, eppure, questa sarà l’ultima edizione per Orvieto Comics. Il perchè lo spiega sempre Cannavò. “Ho deciso di smettere di organizzare orvieto comics, lascio questo incarico che mi sono auto-assegnato. Purtroppo la matematica ha preso il sopravvento sulla passione che mi ha spinto fino ad oggi.
Come tutti gli eventi belli e di qualità ha dei costi importanti, sostenuti per il 99% dal sottoscritto e per l’1% da piccoli sponsor privati, guidati più dalla passione che dal senso imprenditoriale e che ringrazio enormemente.
Oltre ai finanziamenti pubblici, che in tutta sincerità ho richiesto in poche occasioni e timidamente, sperando magari in una mossa a sorpresa miracolosa (tipo a Perugia, dove il comune si è fatto carico delle spese di promozione della mostra e dell’assicurazione delle opere), mi è mancato soprattutto il supporto morale di tutti gli assessori alla Cultura di Orvieto che si sono succeduti in questi 9 anni. Nonostante i miei inviti ufficiali a decine di tagli di nastro nessuno di loro si è mai presentato ad impugnare le forbici”.
“Su fumetto e illustrazione ormai si fanno master class nelle accademie, ci sono corsi e lezioni da seguire, sono tornate prepotentemente le copertine dei libri disegnate, ricordate fino a poco fa le orribili cover photoscioppate? Zerocalcare e Gipi vincono la classica delle librerie, arrivando finalisti al premio Strega. Vogliamo rimanere “indietro” cavalcando ronzini ormai moribondi?
Siamo ad Orvieto, terra di ricchezza artistica senza eguali, e l’assessore alla Cultura dovrebbe avere un ruolo fondamentale, imprescindibile, propositivo.
Sul catalogo I MAESTRI DEL CHIAROSCURO – aggiunge – ho ringraziato il Comune, l’assessorato alle Politiche Giovanili (Cristina Croce andrebbe clonata) e quello alla Cultura, senza pentimento ovviamente, perchè credo fortemente (e l’ho ribadito in diverse occasioni) che da lì potrebbe arrivare la svolta economica per la città, come succede in cittadine con meno opere d’arte ma con piccole intuizioni originali dei loro amministratori che hanno fatto la differenza.