di Valeria Cioccolo
Poichè alcuni casi affrontati da Rete Famiglia in questi mesi hanno riguardato la richiesta di aiuto per adozioni, abbiamo voluto raccontare con la voce di Viviana e Luca (i nomi di fantasia per rispetto della privacy) un’esperienza di adozione internazionale, a testimonianza della bellezza di una maternità che, come ci ricorda anche Papa Francesco con l’esortazione Amoris Laetitia, non è solo una “questione biologica”, ma si può esprimere in tanti modi.
E l’adozione è proprio uno di questi, perchè è “l’atto d’amore di donare una famiglia a chi non ce l’ha”. Ed ecco la storia di Viviana e Luca: “Mi chiamo Viviana sono sposata con Luca da diversi anni. Non abbiamo potuto avere figli e così, dopo molti tentativi falliti di diventare genitori naturali, abbiamo deciso di provare la strada dell’adozione. Prendere questa decisione non è stato semplice, perchè una coppia in questi casi deve essere più che mai unita e pronta ad affrontare un’esperienza certo bellissima, ma con le sue problematiche. Un bambino che è cresciuto in un orfanotrofio, come nel nostro caso, ha un spesso un vissuto di sofferenza, di solitudine, deve essere aiutato e amato due volte rispetto ad un figlio naturale”.
Quali sono stati i passi da affrontare?
“Ci siamo rivolti a Rete famiglia che ci ha indirizzato ad un esperto in adozioni internazionali che a sua volta ci ha guidato nel percorso da affrontare, sia a livello burocratico che psicologico. La prima cosa è stata la domanda di disponibilità al tribunale ad accogliere un minore. Dopo 6 mesi siamo stati contattati da un assistente sociale. Abbiamo avuto diversi colloqui con lui e la psicologa della Asl hanno redatto una relazione per il tribunale. Il Giudice ci ha quindi convocato per un colloquio e ha rilasciato il cosiddetto decreto d’idoneità. A noi è arrivato dopo circa 3 mesi dall’incontro in tribunale.
Ottenuta l’idoneità, quali sono i passi successivi?
“Ottenuta l’idoneità ci siamo potuti iscrivere all’associazione autorizzata per l’adozione e abbiamo scelto un paese in cui l’associazione operava: per i vari paesi i requisiti richiesti alle coppie sono diversi. Abbiamo anche partecipato ad incontri di preparazione tenuti dalle psicologhe dell’associazione. Una volta completato questo cammino, siamo partiti ad incontrare il bambino nel suo paese”.
Il racconto di Viviana per oggi finisce qui, perchè la “nascita” di questo figlio pensiamo meriti un racconto a parte, qui finisce la burocrazia… utile e indispensabile per tutelare i minori e preparare le famiglie, e comincia la storia di dono gratuito.
Voglio concludere sempre con le parole riportate da Papa Francesco: “Coloro che affrontano la sfida di adottare e accolgono una persona in modo incondizionato e gratuito, diventano mediazione dell’amore di Dio che ci dice: Anche se tua madre ti dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai (Isaia, 49,15)”.
Per contattare Rete Famiglia: e-mail: retefamigliaorvieto@gmail.com; Sede: Orvieto in via Soliana 1/A (tra Piazza Marconi e il Duomo) martedì mattina e l’ultimo sabato del mese dalle 9 alle 11.30, giovedì pomeriggio dalle 16 alle 18.