di Valeria Cioccolo
Sono 4 milioni e 597.000 le persone povere in Italia, pari al 6,1% della popolazione e la cifra è incostante crescita. Per contrastare questo drammatico dato è stato firmato nei giorni scorsi a Palazzo Chigi il Memorandum Alleanza contro la Povertà (link: http://www.governo.it/sites/governo.it/files/Memorandum_Governo_Alleanza_Poverta.pdf) nell’ambito dell’attuazione della Legge Delega di contrasto alla povertà. Al centro dell’intesa c’è proprio il Reddito di inclusione (Rei) che verosimilmente interesserà 400mila famiglie (ma il governo vorrebbe arrivare a 600mila, per 2 milioni di persone) con Isee non superiore ai 6.000 euro e potrà raggiungere la cifra massima di 485 euro al mese.
Ecco come funzionerà il nuovo Reddito d’inserimento:
QUANDO: Il ministro del Lavoro ha assicurato che il decreto attuativo dovrebbe essere varato entro maggio. Servirà poi un passaggio alle Camere e quindi a fine estate lo strumento potrebbe essere pienamente operativo.
I FONDI: I fondi previsti dalle ultime leggi di stabilità per il Rei sono 1,15 miliardi per il 2017 e di 1,7 miliardi per il 2018. A questi vanno sommate le risorse dei piani europei in totale circa 2 miliardi di euro il prossimo anno.
CHI: Il governo conta di arrivare a regime a coprire 2 milioni di persone. Stime più realistiche parlano di 400mila nuclei familiari, circa 1,6 milioni di persone. In ogni caso si tratta di un terzo dei 4,6 milioni di italiani (1 milione di minori) in condizioni di povertà estrema.
Nell’assegnazione del Rei si partirà dalle famiglie con figli minori, con disabili, dalle donne in gravidanza e dagli ultra55enni disoccupati in condizioni di disagio. Per avere diritto al Rei sarà necessario essere al di sotto della soglia Isee di 6.000 euro. Ma, questa una delle novità emerse con la sottoscrizione del memorandum, si terrà conto anche del reddito realmente disponibile, che tiene meglio conto del peso degli affitti delle case o della proprietà di appartamenti con valori non particolarmente elevati. Questa seconda soglia è fissata a 3.000 euro.
QUANTO: Il valore mensile del Rei varia a seconda della distanza del reddito familiare disponibile. Non può superare l’importo dell’assegno sociale che è 485 euro al mese. Fondamentali saranno i servizi di accompagnamento al lavoro, educativi e di cura. Questi dovranno essere finanziati con almeno il 15% delle risorse complessive.
COME: Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si impegna a prevedere la gestione associata del REI nel territorio di ogni ambito sociale, il Rei sarà gestito quindi unitariamente da tutti i Comuni di uno stesso ambito. La definizione delle forme di gestione associata è scelta autonomamente da ogni Regione.
Sicuramente un’importantissima norma. Attendiamo di vederlo attivato ma soprattutto che non si escluda ma si moltiplichi lo sforzo di creare lavoro, quel lavoro che offre dignità e possibilità di guadagnare il pane quotidiano per sé e per la propria famiglia.
Rete Famiglia è disponibile vi e-mail: retefamigliaorvieto@gmail.com – nella Sede: Orvieto in via Soliana 1/A (tra Piazza Marconi e il Duomo) – Orari: martedì mattina dalle 9.00 alle 11.30 e nel medesimo orario l’ultimo sabato del mese (per aprile è il 29); giovedì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00; Telefono: 0763/395010 negli orari di apertura.