FICULLE – La prima volta fu nel 2004 e segnò un cambio di passo rispetto ad alcune certezze ritenute non negoziabili. A distanza di tredici anni quel “cambio di passo” ora si perfeziona, scende nei particolari dei mutamenti dei caratteri. Stiamo parlando del “Terra di Confine 2013”, il vino di “Tenuta Vitalonga” che sarà presentato, nella nuova veste sensoriale (e grafica), domenica 26 marzo, alle ore 12.00 a Ficulle, nella cantina dell’azienda. Una “prima assoluta” che è anche l’opera prima di una filosofia completamente rinnovata e di un progetto enologico, ecologico e culturale unico nel suo genere.
Quello di domenica, aperto al pubblico e agli appassionati, vuole essere un incontro per conoscere del “Terra di Confine 2013” e l’occasione per scoprire i progressi di “Tenuta Vitalonga”. Questa tenuta agricola, che sorge su uno splendido bastione naturale che si apre su Orvieto e sugli orizzonti del Cetona e dell’Amiata, da quest’anno è integralmente biologica. Oggi è impegnata in un progetto di “re-design” della filosofia aziendale che incontra ecologia e recupero di biodiversità locale, storia dei luoghi e impegno culturale, tutela del paesaggio e ricerca delle espressioni enologiche più adatte ai caratteri geologici e microclimatici delle proprie terre.
Nel 2004 Il “Terra di Confine” restituiva a un vitigno autoctono, il Montepulciano d’Abruzzo, un protagonismo offuscato dal dilagare dei grandi “cépage” francesi, Merlot e Cabernet, anzitutto. Vitigni che, anche in Italia, anche nell’Orvietano, donavano espressività e potenza al territorio sacrificando tuttavia un pezzo di storia e, soprattutto, un’originalità reclamata invece a gran voce.
La versione 2013, pur lasciando inalterate le qualità complessive del vino – la notevole concentrazione, le note di mirto, ginepro, spezie e grafite, i tannini fitti e morbidi e la bella freschezza – esibisce un’ulteriore tavolozza “sensuale”, originata da una piccola massa di uva appassita vinificata separatamente e aggiunta nella fase di composizione del blend. Questa singolare variazione enfatizza i caratteri del “Terra di Confine” ed esalta, in particolare, la piacevolezza, la fragranza e lo spessore del frutto e la trama dei soffici tannini. Il prezioso equilibrio tra le note fruttate e speziate, la freschezza e la consistenza degli estratti preserva da sovraccarichi sensoriali che altrimenti rischiano di saturare il desiderio di approfittare ancora del contenuto della bottiglia, che, invece, “impudicamente” e gioiosamente permane…
La degustazione di domenica 26 marzo, aperta al pubblico e agli appassionati, è l’occasione anche per scoprire i progressi di “Tenuta Vitalonga”, dal 2017 integralmente biologica e impegnata in un progetto di “re-design” della filosofia aziendale che incontra ecologia e recupero di biodiversità locale, storia dei luoghi e impegno culturale, tutela del paesaggio e ricerca delle espressioni enologiche più adatte ai caratteri geologici e microclimatici delle proprie terre.