di Andrea Sacripanti (Gruppo Misto)
“In merito alla questione Te.Ma e sull’opportunità di una proroga della convenzione che le conferisce la gestione del Teatro, credo siano opportune alcune precisazioni, anche a seguito delle ultime esternazioni dell’Assessore al bilancio che, come al solito, affronta in modo parziale ed impreciso l’argomento. Intanto, fornisco di seguito gli scenari, in chiave puramente economica, che si andrebbero a delineare qualora si decidesse di procedere con la proroga della convenzione fino al 31.12.2018 oppure se si optasse per un bando ad evidenza pubblica:
– Ipotesi a) proroga convenzione: 120 (rateo 2010 postergato al 2017) + 123 (rateo 2014 postergato al 2018) + 115 (residuo maxirata finale) + 120 (somma dei contributi 2017-2018 dovuti dal Comune in qualità di socio) = 478 mila;
– ipotesi b) bando: 120 (rateo 2010 postergato al 2017) + 123 (rateo 2014 postergato al 2018) + 115 (residuo maxi rata finale) + 420 (somma dei contributi comunali 2017-2018 messi a bando) = 778 mila;
Dunque, se si scegliesse di prorogare la convenzione fino a tutto il 2018, il Comune risparmierebbe ben 300 mila euro! C’è poi un’ulteriore valutazione da fare. Oltre al mutuo contratto da Te.Ma nel 2007 dell’importo di 900 mila euro, per cui debitore principale risulta essere il Comune a seguito della ormai famosa cessione del credito avvenuta nel 2008, esiste un secondo mutuo decennale acceso da Te.Ma nel 2012 per l’importo di 300 mila euro il cui piano di ammortamento è garantito e pagato regolarmente dal Comune con rate di 38 mila euro
all’anno.
Nel caso in cui Te.Ma, a seguito di un bando, dovesse essere estromessa dalla gestione del Teatro, che fine farà questo mutuo? Il Comune continuerà a pagare fino al 2021, data della sua scadenza, o si sottrarrà dall’impegno visto che a quel punto nessun tipo di convenzione lo legherà all Te.Ma? Difficile pensare che questi dati possano sfuggire a chi ha le deleghe al bilancio comunale. Incompetenza o voluta mistificazione?
La sottolineatura contenuta nella mia mozione sulla necessità di sottoporre all’attenzione della Corte dei Conti la scelta di optare per la proroga, va letta proprio nel senso di dimostrare, anche alla massima Istituzione di controllo dei conti pubblici, che il tutto si farebbe nella massima trasparenza e, soprattutto, che si riuscirebbero a risparmiare ben 300 mila euro di soldi pubblici.
Del resto, sulla legittimità dell’affidamento diretto, va ricordato che proprio il Comune ha affidato, attraverso un bando, l’incarico ad un legale per richiedere un parere al riguardo. Ebbene, l’Avvocato designato non esclude l’opzione dell’affidamento diretto sebbene indichi la procedura del bando come migliore e da privilegiare.
La proroga al 31.12.2018, consentirebbe, altresì, di riflettere seriamente sul futuro della Te.Ma, come in effetti si chiede nella mozione. Si potrebbe ipotizzare, ad esempio, una sua trasformazione in Società a capitale interamente pubblico al fine di consentire, anche per gli anni a venire, la gestione in house del servizio di gestione del Teatro e di altri servizi legati al comparto della cultura e del turismo. Intanto il tempo passa e non ci è ancora dato sapere chi dal 1 giugno si occuperà della prossima stagione teatrale, che peraltro è stata già responsabilmente predisposta dall’attuale gestione e votata dai soci Te.Ma.”