Il segretario del PD Scopetti interviene sulla vicenda Te.Ma. facendo appello alla disponibilità di tutta la città per salvaguardare le professionalità esistenti e aprire un dibattito ampio sulla gestione dell’attività culturale e turistica della città. Una appello certamente sentito e giusto, con qualche sbavatura e qualche eccessivo colpo di spugna sul passato, senza la cui conoscenza puntuale non si costruisce nulla.
La sbavatura: chiedere l’impegno di tutti e poi lanciare il messaggio senza nomi e cognomi, creando sospetti, quando il segretario afferma la necessità di evitare « come pensa di fare qualcuno di mettersi alla testa di un gruppo di amici per accontentare i soliti giochi che poi non sono nient’altro che la causa dei debiti e delle difficoltà che si stanno affrontando» . Che vorrà dire? chi è il nemico?
Il colpo di spugna, non utile a risolvere il problema, che esiste, su un milione100mila euro di debito presente nel bilancio Te.Ma., liquidandolo con « Serve un patto tra tutte le forze politiche della città, per imboccare la strada che porti a chiudere definitivamente il capitolo delle difficoltà di TeMa e ripartire con idee snelle e funzionali a non lasciare in eredità, alle amministrazioni future, mutui da pagare e debiti da saldare».
Pienamente d’accordo con l’obiettivo, meno se non si sa come si cancellano quei debiti, chi li paga, perché stanno lì, perché stanno ancora lì, dopo quasi 10 anni dell’accensione di un mutuo che doveva permettere di ricominciare daccapo. Per quanto riguarda la “legalità” delle azioni, poi, questa non può costituire un limite ma la base per ripartire. Non sono più tempi di magheggi e i cittadini certamente pretendono che venga garantita l’osservanza della legalità in ogni atto, senza eccezioni o sottovalutazioni. (d.f.)
Segue l’intervento del segretario del PD Scopetti.
Superare le divisioni per costruire un patto con la città capace di dare un futuro alla gestione e alla programmazione dei servizi culturali e turistici.
“Questione, vicenda, caso, affaire….”
chiamiamolo come credete ma affrontiamolo con la lealtà e la responsabilità politica di dire che i problemi della TeMa sono il frutto di errori del passato e, probabilmente, anche di un presente poco attento.
Affrontiamolo senza mettere davanti alla discussione il futuro dei lavoratori di TeMa, perché molte volte non sono le rassicurazioni che servono ad alleviare le difficoltà ma è l’impegno, reale e concreto, a programmare la riorganizzazione della gestione dei servizi culturali e turistici della città.
Il dibattito sulla delibera delle rate del mutuo postergate al 2017 e 2018, i documenti che fanno le pulci ai numeri di un bilancio che come lo rigiri evidenzia sempre la stessa situazione, dimostra come la politica stia perdendo l’occasione di mettere un punto sul passato e aprirlo uno nuovo sul futuro.
La verità è che né il centrosinistra, tantomeno il centrodestra sono stati in grado di risolvere il problema TeMa oltre il quotidiano.
Probabilmente oggi il singolar tenzone a colpi di “finanza creativa” e di “pareri legali” non risolve la vicenda ma acuisce le divisioni e allontana la politica di questa città dall’unico impegno sul quale si deve ritrovare: dare un futuro alla gestione e alla programmazione dei servizi culturali e turistici per “Orvieto città della cultura e dell’economia della conoscenza”.
Allo stesso tempo non si può continuare a chiedere l’impegno di persone e professionisti nella gestione degli enti culturali lasciandoli in balia delle difficoltà ed esponendoli anche a situazioni poco dignitose. Queste persone si possono solo ringraziare per quanto hanno fatto e stanno facendo ma è ora che la politica si assuma la responsabilità che gli spetta.
Serve un patto tra tutte le forze politiche della città, per imboccare la strada che porti a chiudere definitivamente il capitolo delle difficoltà di TeMa e ripartire con idee snelle e funzionali a non lasciare in eredità, alle amministrazioni future, mutui da pagare e debiti da saldare.
Con la giusta onestà morale di assumersi tutti le colpe di questo corto circuito bisognerebbe, per una volta, guardare alle esperienze positive di un passato che ci rimandano ad un Sindaco, Adriano Casasole, che seppe ragionare sull’economia della cultura e del turismo. Un’idea che si fondava sulla sinergia di tutte le esperienze culturali della città e che oggi diventa attuale e necessaria.
La nostra priorità è da una parte preoccuparci su come salvaguardare il personale ormai “specializzato” in questo settore, dall’altra il problema non è soltanto la scelta tra l’affidamento diretto o meno ma riguarda la gestione del comparto culturale, artistico e turistico della Città nel suo complesso. Due argomenti che non possono che essere affrontati separatamente.
La domanda a cui si deve rispondere e che ci siamo fatti da qualche mese a questa parte è semplice: TeMa avrà ancora un senso, nei prossimi 20 anni (2017/2037), all’interno del funzionamento delle attività culturali, di spettacolo e turistiche della Città?.
E’ su questo che abbiamo sviluppato un dibattito ed è su questo che riteniamo prioritario costruire un progetto per l’Orvieto che verrà. È nostro dovere, anzi dovere di tutte le forze politiche e degli operatori della cultura, non ridurre ad un solo valore di scelte economiche uno degli assets centrali della Città di Orvieto. E’ un dovere morale parlare di cultura e turismo coinvolgendo tutte le rappresentanze della città come TeMa e Scuola di Musica, Centro Studi, Corteo Storico, Ufficio Turistico, Associazioni di Categoria, imprenditori, parti sociali ed economiche, evitando come pensa di fare qualcuno di mettersi alla testa di un gruppo di amici per accontentare i soliti giochi che poi non sono nient’altro che la causa dei debiti e delle difficoltà che si stanno affrontando.
Su questi argomenti ma soprattutto su un progetto nuovo, condiviso e solido per la gestione dei servizi culturali e turistici della città chiamiamo l’amministrazione comunale, le forze politiche e soprattutto i cittadini che hanno a cuore Orvieto a discutere e trovare le soluzioni necessarie a non commettere gli errori del passato.
Come Partito Democratico siamo pronti a condividere la discussione su un progetto di unificazione operativa di tutti gli enti che gestiscono i servizi per la cultura e il turismo della città, ora serve il coraggio di cambiare e la voglia di rimboccarsi le maniche per Orvieto e per gli Orvietani.