ORVIETO – «La venticinquesima edizione di Umbria Jazz a Orvieto ci sarà, senza la TeMa se ancora ci sarà la signora». A ritornare alla ribalta è il patron di Umbria Jazz Carlo Pagnotta che, con affermazioni tra il serio e il faceto ma pur sempre al vetriolo, ritorna a bomba contro la presidente dimissionaria di Te.Ma Sabrina Ceprini. Ma attenzione a chiamarla per nome, lei è la “signora”. E’ un fiume in piena Pagnotta che per controbattere alla relazione economica che Ceprini e gli altri membri del consiglio d’amministrazione della TeMa avevano allegato all’ultimo bilancio, ha voluto convocare una conferenza stampa.
Ad accendere la miccia sono i numeri con i quali la presidente dimissionaria dimostrava che il catering sempre scelto da Pagnotta per Ujw, il gruppo Cramst, aveva fatto perdere soldi alla TeMa, a differenza dell’azienda viterbese che l’associazione aveva individuato lo scorso anno. «In realtà la signora ha dimostrato di non aver cognizione del festival visto che nell’edizione da lei gestita maestranze e artisti sono rimasti senza pasti» ha ribattuto Pagnotta dopo aver dato lettura della mail che Ceprini gli inviò ad ottobre 2015 in cui lo accusava di “violenza verbale” spiegandogli che gli “aveva salvato il deretano” coprendo per oltre 100mila euro i costi della manifestazione.
In realtà il patron ha spiegato il contrario. «Solo ad Orvieto Ujw non paga gli anticipi e solo perché sono io che garantisco». Non prende pause Pagnotta, è un fiume in piena inarrestabile pronto anche a spendere soldi in champagne per brindare con i dipendenti dell’associazione Te.Ma quando Ceprini se ne andrà davvero. «Ho sempre detto alla signora che un festival come Umbria Jazz non può essere gestito in maniera imprenditoriale. Conseguenza di questo stile sono state anche le dimissioni da Te.Ma di Omero Tizi (presente in conferenza stampa). Uj è un format, come si fa ad accusare noi di inappropriata gestione della manifestazione? Se la signora è abituata a comandare lo faccia a casa propria perché sicuramente Uj è più casa nostra che sua».
Carte alla mano, Pagnotta accusa Ceprini anche di aver fornito resoconti con cifre discordanti, paragonando «a proprio comodo» incassi lordi di un anno con incassi netti di un altro. «E’ vero l’anno scorso ci sono stati meno incassi perché c’è stata meno gente a causa del terremoto» ha detto. «Non avevamo mai saputo – aggiunge poi – che la TeMa avesse anche due conti correnti. Uno dei quali dedicato ad Umbria jazz winter e quando abbiamo fatto la richiesta per averne accesso, ci è stata negata. Rivolgo un appello al sindaco perché faccia chiarezza e risolva la questione». E poi ancora. «Il fatto che per la prima volta, dopo vent’anni – aggiunge Pagnotta – la signora non ha chiesto alla Fondazione Cro 150mila euro di anticipo ci fa venire il dubbio che abbia voluto sabotarci». Ormai la miccia è accesa, spetterà al sindaco spegnerla e trovare una soluzione per salvaguardare un festival che dura da più di vent’anni. (Sa.Simo)