di Valeria Cioccolo
Sabrina e Carlo (nomi di fantasia, ma i fatti sono reali) lavorano nel cosiddetto terziario avanzato, ovvero in servizi ad elevato valore intellettuale e culturale, legati alle nuove forme di comunicazione e delle tecnologie. Entrambi con partita Iva, sono liberi professionisti. Sabrina racconta: “lavoriamo soprattutto su commissione, per periodi anche non continuativi che possono o variare da pochi mesi a qualche anno”.
Sono figli del nostro tempo, per altro tutt’altro che disagiati a livello sociale, perché pienamente inseriti nell’attuale visione del mercato, eppure instabili economicamente. Ciò paradossalmente li rende vulnerabili e potenzialmente a rischio povertà. “Non ci sono adeguate forme di protezione sociale per noi – continua Sabrina – vorremmo sposarci, siamo entrambi 30enni e insieme da quattro anni, ma ci preoccupa il futuro, la possibilità di non farcela”. La prima difficoltà è stata la richiesta di avere un mutuo in banca per l’acquisto della casa: “Ci chiedono garanzie che con questa attività non siamo in grado di dare – interviene Carlo – anche se sono sicuro che nel settore in cui lavoriamo continueremo ad avere richieste, questo non è sufficiente come garanzia”.
Rete Famiglia ha voluto approfondire il problema, rivolgendosi ad un esperto di questioni economiche, che ci conferma infatti come il problema di Sabrina e Carlo sia molto comune:
“Per le famiglie la prima forma di richiesta bancaria è sicuramente quella riguardante mutui per l’acquisto di casa, della prima casa maggiormente. Tale tipo di finanziamento è anche quello che impegna per il maggior tempo le famiglie, si tratta quindi di un momento molto importante in cui è bene valutare con calme tutte le opzioni , a partire dall’importo del mutuo da richiedere, la durata, il tasso”.
Cosa deve fare chi ha bisogno di un mutuo?
“Scegliere un mutuo adeguato alle proprie situazioni è il primo passo per non trovarsi male in futuro visto gli anni che dura e gli eventi, positivi come la nascita di un figlio o negativi come una malattia, perdita del lavoro, che possono cambiare radicalmente la situazione economica di una famiglia. In questi ultimi tempi, in coincidenza con tassi di mercato in calo, è aumentata molto la tipologia di richieste riguardanti la surroga. Si tratta di una sostituzione di un mutuo con uno nuovo, fatto da un istituto di credito diverso dal primo che consente al cliente un risparmio in termini di interessi da pagare sul finanziamento. Sicuramente questa tipologia, essendo anche priva di costi per i clienti è quella più diffusa nel recente passato.
Quali i requisiti per poterlo ottenere? Oggi le posizioni lavorative sono molto variegate
“La tipologia contrattuale è ancora fondamentale per avere un tranquillo accesso al credito bancario, mutuo in primis. Chi non ha un contratto a tempo indeterminato deve poter dimostrare quanti mesi ha lavorato continuativamente negli ultimi 24 mesi, perlomeno per avere una dimostrazione della continuità di reddito.
Per l’ottenimento del mutuo, può essere utile informarsi circa possibilità di accesso a garanzie statali che possono agevolare determinate categorie, coppie giovani su tutte. La crisi economica generale ha messo a dura prova le famiglie e le insolvenze o ritardi nel pagamento delle rate hanno visto sicuramente un aumento, anche se nelle nostre zone la possibilità di avere un aiuto dalle vecchie generazioni (nonni, genitori) ha permesso di contenere il fenomeno.
Quale suggerimento si può dare a chi è in difficoltà con le banche?
Per chi si trova in condizioni di difficoltà con le banche la cosa migliore da fare è parlare chiaramente spiegando le problematiche esistenti e proponendo soluzioni alternative per gestire i momentanei periodi di difficoltà. La cosa peggiore da fare è quella di nascondere i problemi o fare finta che non esistano, le soluzioni si possono trovare. Diciamo che oggi i problemi, essendo legati principalmente alla mancanza di lavoro, rischiano di vedere il rapporto con la banca come ultimo tassello, i problemi originari stanno altrove.
Rete Famiglia Centro di Ascolto: contatto e-mail: retefamigliaorvieto@gmail.com;
Orari di apertura: martedì mattina dalle 9.00 alle 11.30 e nel medesimo orario l’ultimo sabato del mese (per marzo è il 25); giovedì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00 ad Orvieto in via Soliana 1/A (tra Piazza Marconi e il Duomo); telefono: 0763/395010 negli orari di apertura. Chiuso nelle festività civili e religiose.