di Dante Freddi
ORVIETO – Il Consiglio d’amministrazione dell’associazione Te.Ma ha rassegnato le dimissioni dopo l’approvazione del Bilancio dell’esercizio 2016 e così Sabrina Ceprini, Cristina Calcagni, Massimo Morcella e Patrizia Pasqualetti hanno rimesso nelle mani dei soci l’incarico di eleggere un nuovo CdA, nel caso, come sembra, in cui le loro dimissioni risultassero inderogabili.
Al di là delle formalità, credo vadano davvero ringraziati per aver gestito con coraggio e intelligenza un’Associazione che deve ormai fare i conti con le esigenze di trasparenza che non consentono più proroghe nell’affidamento di servizi da parte del Comune né “magheggi” diversi. La struttura che si sono trovati a governare sente il peso di 400mila euro di costo del personale, si trascina un debito di oltre un milione 100mila euro, ha necessità di rompere legacci robusti e deve porsi alla ricerca di una via d’uscita che comporterà sacrifici e l’impegnativa ricerca di nuove attività.
Interessante leggere la relazione al Bilancio 2016, perché descrive il clima in cui il Consiglio è stato costretto a operare e le oggettive difficoltà incontrate per tentare di sanare la pesante situazione: http://orvietosi.it/wp-content/uploads/2017/02/RELAZIONE-2016-definitiva-.pdf .
E ora il futuro prossimo. Entro la fine del mese il Comune pubblicherà il bando per il servizio di gestione e manutenzione del Teatro Mancinelli per un importo di 210mila euro, come previsto dalla legge, senza ulteriori impossibili proroghe.
Speriamo che Te.Ma. possa vincere il bando e prepararsi così in tempo utile a organizzare la stagione teatrale e Umbria Jazz Winter .
Intanto lunedì prossimo il Consiglio comunale dovrà decidere il pagamento di 120mila euro relativi al mancato pagamento del servizio di gestione del 2010 e preventivare al prossimo anno altri 120mila euro per il mancato pagamento del servizio di gestione del 2014.
Uno strano caso questo del rinvio del pagamento di un servizio a dopo la scadenza della concessione, che è scaduta, appunto, il 31 dicembre 2016, e che tra l’altro non è iscritto nei bilanci di competenza, proprio perché serviva a consentire l’approvazione del bilancio comunale di quegli esercizi dell’era conciniana.
Alcuni ritengono che il passaggio in Consiglio non sia necessario, ma è certo che la trasparenza non è mai troppa e il dibattito aiuterà a conoscere meglio alcuni passaggi e soprattutto a indirizzare con maggiore partecipazione la Giunta nella confezione del Bilancio preventivo 2016. Ora è compito infatti di Gnagnarini, dato che Te.Ma. ha giustamente richiesto a febbraio 2017 il pagamento di quanto le è dovuto, trovare i soldi e decidere da quali poste tirarli fuori: saranno 120mila euro all’anno per due anni che andranno, imprevisti, a scapito di manutenzione, servizi, abbassamento delle tasse, investimenti o decoro? Il Consiglio deciderà come inserire questi importi, non marginali per Orvieto, appena uscito dalle secche in cui l’Amministrazione precedente aveva lasciato la città, nonostante questi esercizi di contabilità creativa a cui tutti, destra e manca, avevano partecipato.
Questi 120mila euro all’anno hanno una loro storia. Sono parte di 178mila euro che, per la convenzione del gennaio 2008, il Comune di Orvieto deve a Te.Ma. come corrispettivo del costo di gestione della stagione teatrale e che il Comune doveva pagare dal 2008 al 31 dicembre del 2016, quindi per 9 anni.
Nel 2008, per far fronte ai famosi debiti accumulati durante gli anni precedenti, famosi perché quando uscirono fuori fecero gran clamore, Te.Ma. ottenne un mutuo da CRO, che, come garanzia, pretese ogni sei mesi il Comune di Orvieto le pagasse direttamente la rata di 60mila euro portata come garanzia dall’associazione, quindi una forma cessione di crediti futuri pro solvendo.
Sono quei 120mila euro all’anno di cui si tratterà lunedì. Altri 300mila euro di mutuo furono poi concessi a Te.Ma. nel 2012 da Crediumbria. A Te.Ma. rimanevano quindi 58mila euro ogni anno per l’attività, che evidentemente non sono stati sufficienti a sostenere le spese della stagione teatrale e i costi di gestione, se a oggi appaiono ancora 1 milione e 149.980 euro in una posta del Bilancio definita “Perdita dell’esercizio precedente” , in cui sarebbe interessante entrare per sapere chi sono i creditori.
Bisogna tenere presente che nel 2016 il Comune di Orvieto ha anche pagato 60mila euro come quota associativa di socio benemerito, 37mila per le manutenzioni ordinarie e 40mila per le utenze. Totale nel 2016 destinati a Te.Ma. dal Comune sono stati 315mila euro, sono previsti per il 2017 408mila748 euro, 330mila per il 2018 e infine, pagato tutto e in fase di nuova convenzione, 210mila nel 2019.
Al di là degli aspetti contabili è ora indispensabile trovare una via d’uscita per risollevare le sorti dell’Associazione.
La via maestra sembra quella di rendere più produttivo possibile il personale, che è specializzato e che potrebbe concorrere per la gestione di altre eventuali attività del Teatro Mancinelli, di attività teatrali anche fuori città e servizi che dovessero rendersi disponibili.
Di questa fase certamente difficile e tribolata si occuperà un nuovo Consiglio di Amministrazione o un commissario pro tempore nominati dai soci. Vedremo, ma tutta la città dovrebbe sentirsi impegnata a salvare la stagione teatrale, simbolo eccellente del livello culturale di Orvieto, e a salvaguardare le professionalità che lì sono cresciute.