ORVIETO – Lei è Maria (nome di fantasia), ha 16 anni, è di origini albanesi. La sua storia comincia qui, in una famiglia che ha già deciso il suo futuro. Maria una sera viene chiamata da suo padre, vicino a lui c’è un ragazzo che la osserva curioso, lei abbassa gli occhi, intuendo quello che quello sconosciuto sarà presto suo marito.
Siamo nel nord e se al sud l’usanza dei matrimoni combinati sta ormai diventando rara, al nord continua a vigere, costringendo le ragazze a prendere per sposo una persona scelta dalla Famiglia di lei o di lui e alla quale dovranno ubbidire per tutta la vita secondo antichi valori del sistema patriarcale. La cultura e la tradizione pesano molto sulle scelte delle ragazze in modo particolare.
Essendo cattolici, si sposano anche in chiesa. Per Maria inizia la nuova vita di moglie, non può lavorare perché suo marito non vuole, e lei si ritrova ad accudire anche la madre e il fratello di lui. Ma economicamente è sempre più dura, e da qui la decisione di emigrare in Italia, a Orvieto, alla ricerca di un nuovo futuro.
Maria questa volta è decisa almeno a lavorare, lei ha imparato a cucire fin da bambina ed essere assunta in un laboratorio che realizza abiti non è difficile. Ma l’infelicità è grande, sente che la sua vita non può essere ridotta a vivere accanto ad un uomo scelto per lei da altri e che lei non ama, matura la coscienza che la scelta deve essere personale e profonda.
“Ho visto un volantino che parlava di un Centro, Rete Famiglia, che nasceva proprio a supporto delle famiglie in difficoltà. L’ho tenuto in borsa per un po’ di tempo indecisa, poi mi sono detta che potevo provare, avevo anche bisogno di parlarne con qualcuno, di capire. Ho telefonato, la volontaria mi ha risposto e soprattutto mi ha ascoltato, con pazienza, incoraggiandomi quando mi sentivo sopraffatta dall’emozione. Ha rispettato i miei tempi, poi, mi ha spiegato che se volevo avrei potuto parlare direttamente con un esperto, un avvocato che mi avrebbe seguita gratuitamente. L’ho incontrato qualche giorno dopo e ho voluto anche conoscere la volontaria che mi aveva accolto, forse per la prima volta mi sono sentita protetta, ascoltata”.
“La storia di Maria è in corso, dice Suor M. Luisa Gatto, coordinatrice di Rete Famiglia, si sta verificando la validità canonica del matrimonio e la presenza di dati per un’eventuale dichiarazione della sua nullità. La dichiarazione di nullità matrimoniale, accertati validi motivi, nulla toglie all’indissolubilità del sacramento del matrimonio che è tale se il sacramento è stato realizzato in condizioni valide”. Prendersi cura di casi dolorosi «non è per la comunità cristiana un indebolimento della sua fede e della sua testimonianza circa l’indissolubilità matrimoniale, anzi essa esprime proprio in questa cura la sua carità» dice Papa Francesco nell’Amoris Laetitia.
Questo ambito é ovviamente molto delicato e non può essere preso con superficialità, ma lo stesso Papa Francesco con il Motu proprio del 15 agosto del 2015, MITIS IUDEX DOMINUS IESUS, ha apportato delle riforme per il processo canonico di annullamento che può essere avviato una volta verificato che vi sono le condizioni reali per farlo”.
L’accertamento del caso è fatto, in forma gratuita, da due avvocati volontari di Rete Famiglia, preparati in materia e designati dal Vescovo. Non possiamo dire come procederà per questioni di privacy e di rispetto delle persone in causa. Fatto è che questo servizio risponde a un orientamento del Papa che fra l’altro dice: «Ho deciso di dare disposizioni con le quali si favorisca non la nullità dei matrimoni, ma la celerità dei processi, non meno che una giusta semplicità, affinché, a motivo della ritardata definizione del giudizio, il cuore dei fedeli che attendono il chiarimento del proprio stato non sia lungamente oppresso dalle tenebre del dubbio». (Valeria Cioccolo)
Per contattare Rete Famiglia: retefamigliaorvieto@gmail.com; oppure ci si può recare personalmente alla Sede che si trova a Orvieto in via Soliana 1/A, il martedì mattina dalle 9.00 alle 11.30 e nel medesimo orario il I sabato del mese; il giovedì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00; si può telefonare al n. 0763/395010 negli orari di apertura.