I pentastellati orvietani sollecitano in Comune di Orvieto a progettare itinerari e percorsi ciclabili e pedonali nelle aree urbane, utilizzzando i fondi ministeriali disponibili. Segue l’intervento diffuso dal M5S orvietano.
“Finalmente sbloccati dal ministero quei fondi destinati al cofinanziamento di interventi per lo sviluppo e la messa in sicurezza di itinerari e percorsi ciclabili e pedonali nelle aree urbane, e delle ciclovie turistiche, inizialmente previsti dal 2013 con la legge 98 ora tocca a regione e comuni predisporre programmi e progetti.
Il M5S di Orvieto ha presentato un atto di indirizzo per dare impulso a questa iniziativa che potrebbe trasformarsi ad esempio nella realizzazione di piste ciclabili oppure nella realizzazione di progetti per una mobilità sicura e sostenibile per pedoni, ciclisti e altri utenti vulnerabili. La partita è rilevante perchè esaurito il plafond, cioè i fondi disponibili, si perde l’occasione; la rapidità quindi è indispensabile.
«I Fondi in questione – ricorda Lucia Vergaglia, capogruppo Movimento 5 Stelle al Comune di Orvieto- possono essere destinati delle ciclabili alla sicurezza dei pedoni che ad Orvieto in molte strade ma soprattutto nella via della Stazione dalla Rupe è un problema serio e da affrontare con una risolutezza che fino ad ora è mancata.
Ma non nascondiamoci il grosso limite è nell’uso eccessivo delle auto.
La mobilità privata automobilistica infatti significa spesso traffico nelle zone e negli orari nevralgici, disagio, inquinamento localizzato proprio nei pressi delle scuole e dei posti di lavoro, problemi di parcheggio per non parlare degli alti costi dei carburanti, bolli, revisioni e manutenzione rappresentano il generale spreco di risorse private che potrebbero essere altrimenti destinate al miglioramento della qualità della vita con ottime ricadute sociali, economiche e commerciali.
Purtroppo data la situazione della mobilità orvietana priva di vere piste ciclabili, povera di rastrelliere per parcheggiar le bici e di trasporti pubblici che consentano l’intermodalità, cioè l’accoppiata bicicletta-autobus, il cittadino in bici solo il rischio di pedalare di fianco alle auto tra polveri sottili e fumi di combustione. Questa è la condizione di Orvieto dal punto di vista di una forza politica da sempre a favore di alternative all’auto privata e non per puro ecologismo, che pure tra noi è molto sentito, ma per una questione di maggiore vivibilità, in sicurezza, dei nostri territori e dei nostri borghi.
Pertanto abbiamo depositato un atto di indirizzo, non stringente come un atto deliberativo, che impegni, Sindaco e Giunta a presentare progetti conformi al dispositivo di legge, scelgano loro se puntare sul dare spazio alle due ruote o se preferiscono altre strategie, ad esempio a tutela dei pedoni. Sul tipo di progetto abbiamo la nostra preferenza, naturalmente, tuttavia non vogliamo imporre la nostra visione, semplicemente chiediamo che questa dei fondi della legge 98, ora sbloccati con il decreto ministeriale 481 del 2016, non diventi un’altra occasione persa per lassismo o rimpalli di responsabilità come ad esempio gli Art Bonus.»