di Massimo Gnagnarini – Assessore al bilancio del Comune di Orvieto.
Che cos’è il debito ? E’ la leva più potente per perseguire lo sviluppo della città al pari di quello di una azienda qualunque ovvero gli investimenti necessari a migliorarla. Ma allora, la domanda sorge spontanea: Se Orvieto si era indebitata moltissimo nel recente passato perchè oggi non appare altrettanto migliorata?
La ragione stà nel non aver tenuto conto della sostenibilità economica degli investimenti realizzati negli ultimi trent’anni sia con il contributo dello Stato ( legge speciale negli anni 80) per oltre 200 Mln di euro, sia con altri 100 Mln di mutui contratti direttamente dal Comune. Una parte consistente di questo fiume di denaro, infatti, è servito a rilanciare i due principali asset dell’ economia cittadina quello della cultura e quello dell’accoglienza turistica.
Sono stati ristrutturati così il Teatro e i principali beni culturali, costruiti parcheggi e sistemi di mobilità cosiddetta alternativa , ecc… Insomma siamo beatamente saliti su una fiammante Ferrari nuova incuranti che dopo un pò avremmo dovuto cominciare a fargli il tagliando, cambiare le gomme e così via con costi proibitivi per una comunità locale di poco più di ventimila persone due terzi dei quali pensionati o in età scolare. Ma l’errore è stato sopratutto quello di non aver sviluppato intorno a ciò che rinasceva a nuova vita un sistema imprenditoriale, locale ma anche no, che fosse in grado di assumerne la gestione produttiva, surrogata, invece, da un sistema sodale alla politica per sua natura autorizzato a scaricare i costi ed il rischio delle attività svolte sui conti pubblici.
Il risultato è stato il Comune di Orvieto finito in stato di predissesto finanziario accompagnato da anni di tasse al massimo, manutenzioni e servizi ridotti al minimo a sfavore dei cittadini. La vera novità arrivata con l’Amministrazione Germani è stata l’inversione di questa modalità perversa ovvero l’alibi di dover sempre rincorrere i debiti fatti da chi c’era prima.
La vera svolta con l’Amministrazione Germani non è solo quella di aver pagato tutti i debiti fatti da chi c’era prima ma è quella di non lasciare nuovi debiti a chi arriva dopo, anzi , con l’uscita anticipata dallo stato di predissesto, di aver tolto di mezzo anche quei debiti che sarebbero gravati sulle future amministrazioni comunali.
In conclusione per Orvieto, nel comparto Cultura e in quello del Turismo, non si tratta, per il futuro, di demonizzare nuovi indebitamenti produttivi compreso l’impiego di fondi strutturali statali ed europei, ma di misurane la sostenibilità a fronte di un sistema imprenditoriale che deve essere capace di prendersene carico come leva di sviluppo delle proprie attività messe a sistema e capaci di favorire il mercato.