di Valeria Cioccolo
Mario, (tutti i nomi sono di fantasia) 38 anni, padre di 2 figli, è l’unico a portare a casa lo stipendio. La moglie, Caterina, ha scelto di licenziarsi dopo il primo figlio (una realtà meno rara di quanto si pensi), dicendo che non avrebbero potuto permettersi di pagare una baby-sitter. “Una decisione sofferta – afferma – non che io non sia felice di fare la mamma, ma ovviamente dal punto di vista personale e soprattutto economico avrei preferito che fosse diverso”.
Un affitto, le bollette, la spesa, Mario e Caterina sono preoccupati con un solo stipendio, non altissimi per altro, non è facile arrivare a fine mese. Cosa si può fare? Alcuni che si trovano in difficoltà economica si sono rivolti a Rete Famiglia. Suor M. Luisa Gatto conferma: «Sì, si sono presentati alcuni casi in difficoltà e altri al limite della disperazione. Costatiamo con mano che la povertà aumenta e si trasforma spesso in miseria coniugata con la non conoscenza di possibilità che i servizi pubblici, per esempio, possono e devono offrire al cittadino. Lo Stato Sociale in ritirata e la povertà dilaga, sembra una contraddizione ma è dura realtà».
Rete Famiglia non possiede fondi e l’obiettivo non è assistenzialismo, non può sostenere economicamente quelli che si presentano. In casi del genere cosa fa? Attraverso la Rete di volontari offre un servizio di informazione per mettere in contatto gli interessati con i soggetti ed enti giusti, in primo luogo gli Uffici del Comune, che possono attivare i servizi già esistenti a supporto delle famiglie che hanno diritto a dei sussidi.
La Legge di Bilancio 2017, ad esempio, mette a disposizione delle famiglie disagiate diversi aiuti, come ad esempio il bonus bebè o il Progetto di Inclusione Attiva (SIA) che prevede l’erogazione di un sussidio economico pari a circa 80€ per ogni componente della famiglia a fronte dell’individuazione di progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa basato sulla collaborazione di più soggetti (servizi territoriali, centri per l’impiego, servizi sanitari, scuole e terzo settore) individuati dai Comuni.
L’obiettivo di queste due misure è quello di aiutare le famiglie a superare il periodo di crisi, supportandole fino a quando non abbiano conquistato una loro autonomia. I requisiti per poter aderire, le modalità per la domanda e devono essere richiesti agli uffici sociali del Comune o all’URP sempre del Comune. Per maggiori informazioni accedere a www.siaregioneumbria.it
Vi sono, anche altre possibilità di cui parleremo prossimamente.
Per contattare Rete Famiglia: retefamigliaorvieto@gmail.com; via Soliana 1/A (tra Piazza Marconi e il Duomo) il martedì mattina dalle 9.00 alle 11.30 e nel medesimo orario l’ultimo sabato del mese; oppure il giovedì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00; si può anche telefonare al n. 0763/395010 negli orari di apertura.
SIA (Servizio Inclusione Attiva) ZONA SOCIALE N. 12
COMUNI DI: ALLERONA – BASCHI – CASTELGIORGIO – CASTELVISCARDO – FABRO – FICULLE – MONTECCHIO – MONTEGABBIONE – MONTELEONE D’ORVIETO – ORVIETO – PARRANO, PORANO
COS’E’IL SIA
Il Sostegno per l’Inclusione Attiva è una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie economicamente disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne, oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata. Per godere del beneficio, il nucleo familiare del richiedente dovrà aderire ad un progetto personalizzato, condiviso e sottoscritto dal beneficiario, di attivazione sociale e lavorativa sostenuto da una rete integrata di interventi, individuati dai servizi sociali dei Comuni.
BENEFICIARI
Il SIA nel 2016 sarà erogato ai nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti:
⇒ Requisiti familiari: presenza di almeno un componente di minore età o di un figlio disabile o di una donnavin stato di gravidanza accertata
⇒ Requisiti economici: Isee pari o inferiore a € 3.000,00
⇒ Requisiti del richiedente:
• Cittadino italiano o comunitario o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente,vovvero cittadino straniero in possesso del permesso CE per soggiornanti di lungo periodo
• Residenza in Italia da almeno 2 anni
Non può accedere al SIA chi è già beneficiario della NASPI, dell’ASDI o altri strumenti di sostegno alvreddito dei disoccupati
VALUTAZIONE DEL BISOGNO: da effettuare mediante una scala di valutazione multidimensionale che tiene conto dei carichi familiari, della situazione economica e della situazione lavorativa, in base alla quale il nucleo familiare del richiedente deve ottenere un punteggio uguale o superiore a 45
TEMPI DI ATTUAZIONE
⇒ Dal 2 settembre 2016 i cittadini possono presentare la richiesta di accesso al SIA
⇒ Entro 2 mesi erogazione del beneficio economico attraverso l’attribuzione di una carta di pagamento elettronica utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità
⇒ Entro 60 giorni dall’accreditamento del 1° bimestre ( 90 giorni per le domande presentate fino al 31 ottobre 2016) devono essere attivati i progetti personalizzati
I requisiti di accesso saranno verificati sulla base dell’ISEE in corso i validità
LE DOMANDE, REDATTE SU APPOSITO MODELLO REPERIBILE SU TUTTI I SITI WEB DEI COMUNI DELLA ZONA SOCIALE N. 12 E SUL SITO DELL’INPS, DEVONO ESSERE PRESENTATE PRESSO I COMUNI DI RESIDENZA;
PER IL COMUNE DI ORVIETO DOVRANNO ESSERE PRESENTATE PRESSO I SERVIZI SOCIALI IN VIA ROMA 3.
Per tutte le informazioni è possibile contattare i seguenti numeri:
⇒ 0763/306730-731-725-726-727-762 ufficiocittadinanza@comune.orvieto.tr.it
⇒ 0763/306722 sociali@comune.orvieto.tr.it