Nella puntata di Voyager programmata per mercoledì 4 gennaio alle 21.10 su RaiDue, è prevista la messa in onda del documentario girato lo scorso ottobre sui sotteranei di Orvieto, con particolare riferimento al Pozzo di San Patrizio e al Pozzo della Cava.
Il servizio, infatti, partirà dal complesso sistema del sottosuolo orvietano, con una intervista a Tonino Equitani sul progetto “Orvieto Underground”, proseguendo con il Pozzo della Rocca, detto di San Patrizio, per esaminare i suoi simbolismi grazie alla pubblicazione di Patrizia Pelorosso (il libro di Mirabilia sarà anche inserito nei consigli di lettura di fine puntata) e per esplorare in assoluta eslcusiva, il cunicolo in fondo al pozzo, che avrebbe salvato il papa e la sua corte in caso di assedio.
Il lungo servizio si concluderà poi con quello che il conduttore Roberto Giacobbo ha definito “il nonno del Pozzo di San Patrizio”, ovvero il Pozzo della Cava, realizzato nel quartiere medievale prima del celeberrimo corrispettivo rinascimentale di Piazza Cahen.
Le telecamere di Voyager partiranno dalla casa della famiglia Sciarra, da dove tutto ha avuto inizio, per esplorare le grotte (ancora libere dal presepio che è allestito in questi giorni e sarà aperto fino a domenica 8 gennaio) ed arrivare al pozzo, dove lo speleologo Marco Santopietro ha mostrato come gli etruschi utilizzavano i pozzetti “a pedarole” per scendere e risalire.
La puntata, che ha visto già da fine estate il conivolgimento di diversi orvietani sia nella logistica che nel lavoro di redazione, ha lo scopo dichiarato di rispondere a tre domande: cosa c’entra San Patrizio con sotterranei di Orvieto? Davvero il maestoso Pozzo della Rocca serviva solo per attingere acqua? Quali erano le soluzioni d’urgenza predisposte all’arrivo del papa per poter avere acqua prima della costruzione del Pozzo di San Patrizio? A queste e ad altre curiosità tenterà di rispondere il “narratore” dell’Italia nascosta Roberto Giacobbo.