Il Monte Peglia è definitivamente salvo. La società Innova Wind Srl. (proponente del megaeolico) aveva tempo fino alla fine del 2016 per presentare ricorso alle delibere della Giunta regionale con cui veniva dato parere negativo al progetto, di fatto sposando le rimostranze di associazioni e ecologisti. Ma, sebbene scadessero i termini, la società non ha fatto ricorso. Si chiude così un’annosa vicenda che per anni ha visto schierarsi su due fronti favorevoli e contrari.
Come si ricorderà, al termine del procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), la Regione Umbria ad agosto 2016, aveva respinto i progetti delle due centrali eoliche. Nello specifico i progetti proposti riguardavano una centrale eolica in località Poggio della Cavallaccia, nei Comuni di San Venanzo e Parrano con 8 aereogeneratori (3 nel territorio comunale di Parrano, 5 nel territorio comunale di San Venanzo) da 2,3 Mw ciascuno e una centrale eolica in località La Montagna, nel Comune di San Venanzo con 10 aereogeneratori per una potenza complessiva 23 MW.
Ogni torre eolica avrebbe avuto un’altezza di 150 metri e per entrambe le centrali eranopreviste fondazioni, strade di accesso, e opere di connessione alla rete elettrica nazionale (strade di servizio, cavidotti interrati, cabine di smistamento, stazione di trasformazione, elettrodotto aereo ad alta tensione 132 kV). Insomma un’opera di cementificazioni dalle proporzioni immani in grado di compromettere seriamente una delle strisce verdi più vaste dell’Umbria.