“La casa di reclusione di Orvieto ha le stesse possibilità di essere chiusa che attualmente hanno le altre strutture penitenziarie del resto della Repubblica. Tutti i detenuti presenti lavorano”. Il direttore della casa di reclusione di Orvieto Luca Sardella risponde così allo stato di agitazione indetto dal Sappe a seguito della decisione di riconvertire il carcere di via Roma da Istituto a Custodia Attenuata a Casa di Reclusione a media sicurezza.
Secondo Sardella, quello di via Roma “è uno dei maggiori istituti manifatturieri del sistema penitenziario italiano e le sue lavorazioni sono perfettamente funzionanti, stanno funzionando a pieno ritmo e prevediamo di aumentare la produzione nel corso di questo anno”.
In merito, dunque, al rischio di soppressione dei laboratori artigianali, il dirigente spiega che “i fondi relativi alle produzioni sono state concessi quest’anno come in passato e non abbiamo alcun problema né di fondi attuali né di programmazione economica futura. Il fatto che all’interno di essa viga un regime di custodia attenuata o un regime ordinario aperto non comporta alcuna variazione del sistema produttivo”.