ORVIETO – “Mio fratello non faceva e non ha mai fatto free climbing. Era in cordata con tutte le dotazioni di sicurezza, casco, cintura, corde, ritenute di sicurezza e quant’altro serve per questo tipo di attività”. E’ la precisazione – in riferimento all’articolo pubblicato ieri 4 dicembre sul nostro giornale – di Francesco Manciati, fratello di Pierfederico Manciati, l’uomo deceduto sabato mattina mentre effettuava una salita in cordata presso Allumiere.
“La ricostruzione dell’incidente, secondo le testimonianze di chi era presente in cordata con lui – precisa Francesco – sembrerebbe (uso il condizionale poichè è in corso una indagine giudiziaria e autopsia che farà luce) che abbia avuto un malore e conseguentemente sia andato in confusione tanto da fargli perdere la cognizione di dove si trovasse, non rispondeva alle continue chiamate dei compagni i quali lo hanno visto sganciarsi dai moschettoni di sicurezza e precipitare al suolo con le conseguenze che conosciamo”. “Non vogliamo far passare il nostro caro – dice ancora – come uno sconsiderato che a 62 anni si mette a fare free climbing, disciplina praticata sopratutto da giovani che hanno il fisico per praticarla”.