ORVIETO – Ed ecco la “questione sentimentale” di cui parlava il patron Pagnotta alla presentazione del cartellone di Ujw riferendosi a Orvieto. Ed ecco l’atmosfera tipica delle grandi occasioni, quella in grado di creare un evento unico come “Umbria Jazz Winter”. “Un’edizione di riscossa” come l’ha definita il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani che tende la mano all’Umbria ferita dal terremoto.
Ieri, per le vie del centro storico, nei palazzi “scelti” per diventare il palcoscenico della musica internazionale, la magia del jazz era palpabile, trasformata in forme e sonorità dal timbro indissolubilmente austero.
Cinque giorni, fino al 1° gennaio in cui, a farla da padrone, sulla città del Duomo, oltre alla sua cattedrale, saranno proprio loro: i musicisti, l’esercito di artisti che, come sempre, plasmano e trasformano la quotidianità orvietana in uno scrigno di note e suoni. Si parla del tutto esaurito: concerti pienissimi e alberghi senza più nemmeno una camera libera. Un successo già annunciato che vuole ripercorrere lo stile delle edizioni passate. E con un mix di jazz d’autore, proposte più commerciali, vecchie conferme e giovani new entry, ieri il sipario si è ufficialmente alzato su Ujw 24 con uno strepitoso omaggio a Dalla e De Andrè grazie ai timbri di Paolo Fresu e Gaetano Curreri preceduti da un set del trio della pianista giapponese Chihiro Yamanaka.
Sempre al Mancinelli, stasera, un doppio live act che, per Umbria Jazz Winter 2016, vedrà alternarsi sul palco due maestri del basso, il Christian McBride Trio e il John Patitucci Electric Guitar Quartet. McBride sarà affiancato da Christian Sands (piano) e Jerome Jennings (batteria), Patitucci da due chitarristi (Jose Cardenas e Adam Rogers).
Dagli Stati Uniti per tre live act (30, 31 dicembre e 1 gennaio) arriva poi Ryan Truesdell con il progetto su Gil Evans, con Paolo Fresu special guest. A Orvieto viene presentato un nuovo lavoro sulle pagine originali di due dei quattro dischi che Evans incise con Miles Davis, Miles Ahead (1957) e Porgy and Bess (1958). Ma Ujw prevede anche eventi diffusi nel centro storico a tutte le ore e per tutti i gusti. E poi jazz dinner, marching band (i Funk Off), jam session notturne, musica no stop a palazzo dei Sette.
Immancabili e soprattutto, fondamentali, per ogni edizione di Umbria Jazz, la messa di Capodanno nel Duomo con il gospel ed i canti religiosi della tradizione afroamericana (quest’anno, Dexter Walker & Zion Movement) e la notte che saluta l’arrivo del 2017 con i veglioni ed i concerti. Tra le novità di quest’anno, inoltre, ci sono le bollicine. L’armonia e le soavi note di Umbria Jazz Winter #24, sposano infatti l’eccellenza dei vini dell’Orvietano.Così nell’ambito dell’attività di “Orvieto diVino”, nel foyer del teatro “Mancinelli”, alle note del jazz eseguite dai più affermati musicisti, si accompagneranno, per tutto il periodo dell’evento musicale internazionale, due degustazioni ogni giorno – dalle 10:30 alle 11:30 e dalle 15:30 alle 16:30 – dei migliori vini del Consorzio Vino Orvieto, affiancati da assaggi di cibi tipici locali.