di Valeria Cioccolo
Matrimonio, conflitto e perdono. Come superare le crisi nella coppia
Sposarsi oggi. Una scelta coraggiosa. Anche gli ultimi dati Censis ci dicono che stiamo vivendo una crisi senza precedenti, le relazioni sono fluide, precarie. I giovani non sono contrari al matrimonio per principio, ma il 71% ritiene che sia indispensabile avere un lavoro e un reddito stabile prima di fare questo passo. Purtroppo la situazione economica non aiuta, si vive per anni in una zona ‘paludosa’ tra formazione e lavoro. Eppure il compito dei giovani è quello di produrre il nuovo e non semplicemente aspettare di riempire gli spazi del passato. Abbiamo tracciato un quadro della situazione con la dott.ssa Alba Stella Paioletti che si occupa da anni di consulenza alle coppie ed è inoltre coordinatrice del progetto Rete Famiglia. Come affrontare situazioni di crisi e superare i conflitti?
Una foto attuale sulle coppie
I dati che abbiamo come gruppo di studio sulla famiglia ci giungono soprattutto dalle esperienze dei corsi di preparazione al matrimonio che vengono proposti ormai in tutte le diocesi Italiane.
L’età media della coppie che si avviano alla realtà del Matrimonio è per il 40% di circa 30, 34 anni, quindi l’età del matrimonio si è molto innalzata. Circa il 30% delle coppie che si sposa ha già una esperienza di convivenza. In ogni caso l’unico strumento preventivo, esistente in Italia, del disagio relazionale nella coppia, è rappresentato dai corsi di preparazione al matrimonio. Il 53% dei partecipanti ai corsi, esprime buona soddisfazione della frequenza, e questo è valido anche per chi ha pratica religiosa saltuaria.
E’ importante acquisire strumenti relazionali, culturali e comunicati poiché nessun matrimonio è per sempre se i coniugi non sono disposti a lavorare per esso. Avere una formazione di base o persone di riferimento per trovare soluzioni in alcuni momenti decisivi della vita è fondamentale poiché non si può mai dare nessun rapporto per scontato… Le cose cambiano, le circostanze cambiano, le persone cambiano.
Cosa può aiutare la coppia
La capacità di comunicare bene è fattore preventivo delle separazioni, saper ascoltare attentamente l’altra persona, saper condividere ed esprimere i propri bisogni e i propri sentimenti. E’ importante anche saper mediare e trovare soluzioni che possano tenere presenti le esigenze di entrambi i coniugi. Possono essere di aiuto e arricchimento i Gruppi di accompagnamento coniugale, che permettono di apprendere dagli altri e non rischiare di trovarsi soli davanti a soluzioni definitive. A volte le coppie in crisi hanno anche difficoltà ad effettuare richiesta di aiuto. E’ infatti molto raro che una coppia chieda aiuto all’inizio della crisi, questo perché è diffuso il pensiero che “i panni sporchi si lavano in famiglia” e anche per il dispiacere che si potrebbe dare alle famiglie di origine, cosa che poi puntualmente accade. Si sceglie spesso allora una terapia individuale perché la coppia non riflette sul “noi” del loro rapporto. Il rapporto viene ritenuto qualcosa di automatico che cresce automaticamente. È la donna nel 60% dei casi che si rivolge agli esperti. Le difficoltà delle coppie si concentrano maggiormente nei primi 10 anni di convivenza
Come intervenire in caso di conflitto
Il conflitto è un’esperienza normale per gli esseri umani, infatti non indebolisce l’amore: le coppie che hanno imparato a litigare prima delle nozze sono più felici e affrontano meno delusioni. Anzi è dannoso far finta che i conflitti non esistono. Non ci sono conflitti dannosi di per sé purché non nascano da cattive intenzioni o dalla mera intenzione di interrompere definitivamente una relazione in caso ad esempio dell’inizio di un’altra storia extraconiugale e purché si abbia il desiderio di cercare il bene in se, cioè il bene della coppia non il bene per se, cioè il vantaggio individuale. È importante il come: come si entra nel conflitto, come ci si sta dentro, come se ne esce fuori.
Quando il conflitto diventa un problema
I problemi sorgono quando la coppia non vede la propria relazione ma pensa ed agisce come se fossero due individualità che si fronteggiano, quando c’è carenza di riflessività e incapacità dei partner di assumere il punto di vista dell’altro. Chiedere aiuto può dare l’opportunità di cambiare contratto cioè le regole anche implicite che la coppia si è data senza cambiare partner.
Una soluzione possibile: il perdono
Perdonare non è un atto ma un processo che richiede tempo, che richiede di rinunciare alla vendetta e al dimostrare che si ha ragione. Per perdonare è anche necessario curare le proprie ferite e prendere l’iniziativa personale senza aspettare l’altro. Questo consentirà di guardare avanti ricordandoti che “non sei la somma del passato ma una possibilità immensa di futuro!”
Il Centro Rete Famiglia può essere contattato via e-mail: retefamigliaorvieto@gmail.com; oppure ci si può recare personalmente alla Sede che si trova a Orvieto in via Soliana 1/A, il martedì mattina dalle 9.00 alle 11.30 e nel medesimo orario il I sabato del mese; il giovedì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00; si può telefonare al n. 0763/395010 negli orari di apertura.